Taormina. Aggressione al primario, la Uil: "Vigilanza armata nei Pronto soccorso"

Taormina. Aggressione al primario, la Uil: “Vigilanza armata nei Pronto soccorso”

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Taormina. Aggressione al primario, la Uil: “Vigilanza armata nei Pronto soccorso”

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mercoledì 03 Luglio 2019 - 17:12

L'istanza presentata all’assessore regionale alla Salute, al sindaco di Taormina e al direttore generale dell’Asp 5 Messina

TAORMINA – L’aggressione subita da dal primario del Pronto soccorso dell’ospedale San Vincenzo di Taormina, Mauro Passalacqua, ha scatenato la reazione della Uil-Fpl Messina, che da tempo chiede una maggiore vigilanza nei Pronto soccorso dei presidi ospedalieri.

Pippo Calapai e Giovanni Caminiti, rispettivamente segretario generale e responsabile area infermieristica della Uil-Fpl di Messina, hanno chiesto all’assessore regionale alla Salute, al sindaco di Taormina e al direttore generale dell’Asp 5 Messina, l’istituzione della vigilanza armata.

“Il sindacato ha manifestato solidarietà al personale sanitario medico, infermieristico e  operatori sanitari, vittime dei gravissimi atti di violenza con conseguenti lesioni personali”. Ed evidenzia che “già nell’aprile del 2018 aveva denunciato alcuni episodi simili  che si verificavano   con frequenze sempre maggiori. Il Commissario protempore ha dovuto procedere ad installare sistemi di video sorveglianza”.

La  Uil-Fpl sottolinea che, contestualmente alla nota,  aveva proposto anche l’istituzione di un presidio di vigilanza armata. Alla luce dei numerosi fatti accaduti, non ultimo quello verificatosi ieri, il sindacato ha reiterato la proposta affinché si adotti “un urgente provvedimento in merito alla istituzione di un sistema organizzativo h 24 di vigilanza armata”.

Chiede altresi “di accelerare l’ter procedurale per la  gara  di assegnazione del servizio vigilanza armata integrata, affinché tali organismi possano presidiare non solo il pronto soccorso del presidio di Taormina ma anche gli altri pronto soccorsi dell’ Azienda, luoghi ove si verificano ormai costantemente episodi di aggressioni al personale sanitario.

Ci chiediamo e vi  chiediamo – concludono Pippo Calapai e Giovanni Caminiti – cosa dobbiamo aspettarci prima che si intervenga, l’irreparabile?”

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