Fitofarmaci e vivaisti: scoppia la lite sul regolamento

Fitofarmaci e vivaisti: scoppia la lite sul regolamento

Serena Sframeli

Fitofarmaci e vivaisti: scoppia la lite sul regolamento

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giovedì 19 Marzo 2015 - 08:34

Il regolamento della seconda commissione consiliare sull’uso dei fitofarmaci non piace ai vivaisti che chiamano in causa l’assessore all’agricoltura Giambò affinché intervenga al blocco dell’iter.

Nei giorni scorsi la II Commissione Consiliare, presieduta dal Consigliere Comunale Carmelo Salamone e composta da Matilde Trifiletti, Stella Cagigi, Katia Napoli e Tania Papa, ha approntato un regolamento restrittivo per l’uso dei fitofarmaci nelle aziende florovivaistiche.

La notizia ha subito portato a tempestive reazioni: da una parte un gruppo di vivaisti che, pur condividendo le finalità, bocciano integralmente i contenuti del regolamento, ritenuti di “pura propaganda politica dannosa per il settore e lontano da una vera soluzione”; dall’altra parte una componente della commissione stessa, il Consigliere Comunale Matilde Trifiletti, si è dichiarata completamente estranea a tutto:“non ho mai partecipato a nessuna riunione preparatoria perché non ne condivido i contenuti che penalizzano una categoria motrice dell’economia di Terme Vigliatore”.

Intanto i vivaisti procedono in difesa del proprio lavoro e si appellano all’Assessore all’agricoltura, Tonino Giambò, affinché intervenga con immediatezza al blocco dell’iter messo in moto della commissione. Per i vivaisti il regolamento redatto dalla commissione è “totalmente campato in aria, privo di qualsiasi studio preventivo, non tiene conto della conformazione territoriale, di una mappatura dei vivai autorizzati e soprattutto di una misurazione della qualità dell’aria che non appare talmente malata da giustificare una misura così restrittiva, misura che se applicata porterebbe a chiusura certa di tutti i vivai con catastrofiche ripercussioni sull’economia locale”.

I vivaisti ricordano che i trattamenti fitosanitari vengono effettuati regolarmente in tutti i parchi e nel cuore delle città di tutto il Mondo, e sono addirittura essenziali per il controllo di parassiti e patogeni: “non occorrono distanze ma buon senso e giuste pratiche agronomiche”.

La commissione, secondo i vivaisti, ha solo “scopiazzato qua e la punti di regolamenti esistenti senza interpellare la parte interessata, i vivaisti, verso i quali si pone invece in forma offensiva, giacché viene messa in discussione la loro professionalità: molti punti del regolamento sono ben noti agli operatori perché previsti dalle norme del patentino fitosanitario in possesso obbligatorio dei vivaisti”.

I vivaisti annunciano già una nuova riunione con un ampio coinvolgimento delle aziende interessate e con tecnici specializzati in materia al fine di giungere, anche in co-adiuvazione con l’Assessorato all’Agricoltura, ad un tavolo di vera concertazione che vada oltre la mera propaganda politica e che contempli tutte le criticità ed esigenze del mondo vivaistico.

Tuttavia i vivaisti, qualora venisse certificata una criticità della qualità dell’aria, sarebbero pronti ad un tavolo di studio per passare a prodotti alternativi, da qui l’esempio della lotta integrata, ossia l’integrazione di trattamenti biologici a quelli tradizionali, già messa in pratica anni fa dall’Azienda La Palmara in collaborazione con l’Osservatorio Malattie delle piante di Acireale ed il patrocinio dello stesso Comune di Terme Vigliatore.

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