Messina e la sua provincia sempre più “marginalizzate”: l’analisi d Fli. Prosegue la protesta dei lavoratori Servirail

Messina e la sua provincia sempre più “marginalizzate”: l’analisi d Fli. Prosegue la protesta dei lavoratori Servirail

Messina e la sua provincia sempre più “marginalizzate”: l’analisi d Fli. Prosegue la protesta dei lavoratori Servirail

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giovedì 22 Dicembre 2011 - 23:59

I rappresentanti provinciali e comunali di Futuro e Libertà effettuano un’analisi a 360 gradi del fallimentare sistema trasportistico dello Stretto, richiamando all’intervento i propri rappresentanti, nazionali e regionali. Gli ex-cuccettisti non mollano

Per un attimo ha persino pensato di farla finita, ma la ragione ha fortunatamente preso il sopravvento. Il rischio corso ieri mattina alla Stazione Centrale di Messina, quando durante l’ennesima protesta uno dei lavoratori Servirail, Lillo Rizzo, ha minacciato di buttarsi giù dal tetto, permette di capire bene quale sia il livello di esasperazione e di tensione che si respira al binario 1. Lì dove gli ex-cuccettisti mantengono il loro presidio senza però ottenere l’obiettivo: avere una risposta. Nessuno però sembra averci fatto caso più di tanto, nessuno sembra aver veramente compreso la paura di un uomo di non poter regalare al proprio figlio un futuro dignitoso. Un gesto “marginalizzato” così come marginalizzata è l’intera Sicilia.
Questa volta, però, “Messina non molla”. Lo ribadisce in una nota anche il segretario generale dell’OrSa, Mariano Massaro, commentando quanto avvenuto a piazza Cavallotti, di fronte ai tanti viaggiatori o cittadini che questa volta sì, o almeno lo speriamo, per qualche attimo hanno abbandonato lo stato di indifferenza che ne contraddistingue l’atteggiamento rispetto alla vertenza Servirail. «Un gesto insano quello di Lillo Rizzo – afferma Massaro – che è frutto del cinismo che Governo e Ferrovie dimostrano di avere nei confronti della Sicilia, allontanando l’isola dal resto del continente. Lillo è un trascinatore, la lotta in atto non può prescindere dalla sua potenzialità, i colleghi hanno bisogno di punti fermi e riferimenti certi, pertanto, nel sostenere tutto il gruppo in lotta, invitiamo l’amico Rizzo – conclude il rappresentante dell’OrSa a mantenere i nervi saldi, persone come lui sono indispensabili per alzare il livello del conflitto e costringere i “secessionisti” dei trasporti a chiedere scusa a Messina ed a tutta la Sicilia dopo aver riattivato i treni soppressi e reintegrato i lavoratori. La dignità non si compra al mercato e Lillo Rizzo con i suoi colleghi in lotta ne hanno da vendere».
A proposito dei lavoratori messinesi, l’assessore regionale ai trasporti Pier Carmelo Russo risponde così al biglietto di auguri mandato dall’Ad di Fs Moretti con su scritto: «Quest’anno il dono di Natale delle Ferrovie dello Stato Italiane e’ un aiuto alla Caritas nelle sue iniziative. Insieme per dare una casa a chi non ce l’ha». Un pensiero nobile, commenta il componente della giunta, che sottolinea però «di non potere escludere che fra queste iniziative possa esservi il sostegno ai lavoratori siciliani, ed alle loro famiglie, licenziati a seguito delle non condivisibili scelte di eliminazione di treni a lunga percorrenza da e per la Sicilia”. Certamente meglio sarebbe stato – scrive Russo a Moretti – evitare una tale possibilita’, con una maggiore attenzione alle esigenze dei territori e, in specie, della Sicilia. Ma si sa – conclude l’assessore – Natale e’ occasione di riflessioni e di nuove considerazioni e confido che cio’ possa accadere».
Sulla progressiva marginalizzazione di Messina e dell’area dello Stretto, interviene, al gran completo anche Futuro e Libertà: a parlare, anche a nome dei consiglieri comunali Pergolizzi, Canfora e Trischitta, e provinciali Calabrò e Gugliotta, è il coordinatore provinciale Giuseppe Laface: «Il territorio appare sempre più marginale e marginalizzato anche a causa dell’inadeguata azione politica e dell’assenza totale di visione strategica da parte di chi ha la responsabilità del governo locale del territorio. Già da diversi anni assistiamo ad una progressivo, costante ed oggi sembra irreversibile arretramento delle Ferrovie dello Stato. Le cronache degli ultimi giorni delineano e consegnano ai nostri concittadini un quadro, oltre che di abbandono strategico di un sistema di trasporti che garantiva la continuità territoriale tra la Sicilia ed il resto del paese, anche di una grave emergenza occupazionale che vede coinvolte decine e decine di famiglie».

L’analisi di Fli si allarga però anche al fronte della mobilità interna all’Area dello Stretto, con riferimento al sistema di Metropolitana del Mare che si è rivelato inadeguato rispetto, oltre che alle aspettative, agli obiettivi che ne avevano determinato la istituzione ed il finanziamento. «Ricordiamo l’idea ambiziosa del collegamento con l’aeroporto di Reggio, con il Papardo e con il Policlinico – continua La Face – e le vicende relative alla Sogas che non fanno che confermare il totale stato confusionale che ha caratterizzato l’azione dell’amministrazione provinciale. Altrettanto confusionale è stato poi l’approccio con la problematica dell’aeroporto della provincia. Abbiamo soltanto assistito allo sterile dibattito degradato quasi a campanilistica diatriba territoriale tra Milazzo e Torrenova, ma non è stata individuata alcuna scelta strategica in ordine al fatto che la prima provincia del meridione per flussi turistici, con un territorio esteso dai nebrodi all’alcantara passando per le isole Eolie e Taormina, non sia dotato di un proprio aeroporto».

Futuro e Libertà, quindi, impegna la propria deputazione nazionale e regionale affinché in tutti i modi possibili, anche mediante atti di indirizzo e di ispezione, venga garantita la continuità territoriale ed un livello di servizi minimi ivi compresi i treni notte a lunga percorrenza. «In primo luogo – afferma il coordinatore provinciale – verso il Governo nazionale, in considerazione della competenza specifica in materia di sistemi di trasporto di interesse nazionale quale è il collegamento tra la Sicilia ed il continente. Ma anche a livello regionale la deputazione di Fli, poi, chiederà di fare altrettanto al governo Lombardo. In entrambi i casi, sarà necessario sottolineare che la continuità territoriale è certamente materia oggetto dei contratti di servizio. Siamo consapevoli che difficilmente potremo mai vedere sfrecciare il nuovo treno di Montezemolo e Della Valle sui nostri binari, ma ci accontenteremmo già di molto meno».

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