Ci risiamo, anche nel basket Messina penalizzata a favore di Palermo. Gulletta: dimissioni

Ci risiamo, anche nel basket Messina penalizzata a favore di Palermo. Gulletta: dimissioni

Emanuele Rigano

Ci risiamo, anche nel basket Messina penalizzata a favore di Palermo. Gulletta: dimissioni

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martedì 04 Ottobre 2011 - 13:37

Il girone di promozione peloritano amministrato dall’ufficio gare regionale del capoluogo, nonostante la provincia di Palermo abbia solo una squadra tra i professionisti, in B femminile. Risultato: le somme versate dalle nostre società copriranno le spese di altre zone della Sicilia

Dimissioni. Questa la decisione di Enrico Gulletta, presidente del consiglio direttivo del comitato provinciale Fip di Messina, dopo aver letto i comunicati stampa del 18 giugno e del 23 settembre pubblicati dal comitato regionale. Provvedimenti assolutamente non condivisibili: nel campionato di promozione maschile e’ data per certa la suddivisione in quattro gironi, mentre in via ufficiosa si e’ accertato che tre di essi saranno amministrati dall’ufficio gare regionale di Palermo ed uno da altro ufficio gare provinciale.

In realtà ai comunicati non è seguita alcuna pubblicazione di delibere, ma tale impostazione, qualora venisse confermata, sottrarrebbe il girone messinese al suo naturale ufficio gare provinciale di Messina, danneggiando in modo grave il comitato provinciale peloritano sotto il profilo strettamente politico ma anche economico/amministrativo. «Messina, per quantita’ e qualita’ dell’attività svolta dalle societa’ del territorio, e’ di gran lunga il piu’ importante di tutta la regione – afferma Gulletta -. Con ciò, confermando quanto storicamente ha rappresentato la provincia nel contesto siciliano, sin dagli anni cinquanta. In controtendenza a quanto si registra nelle altre province: basti dire che la provincia di palermo, capoluogo di regione, sede, per statuto federale, del comitato regionale e dell’ufficio gare regionale, ha un’unica societa’ partecipante ad un campionato nazionale: di serie b femminile». Anziche’ potenziare l’ufficio gare provinciale di Messina, dunque, il comitato regionale lo ha mortificato sottraendo il campionato senior provinciale per antonomasia, quello di promozione maschile.

Ad aggravare la situazione la circostanza che la contabilita’ dell’ufficio gare provinciale e’ collegata al bilancio del comitato provinciale di Messina, questo significa che tutte le attivita’ gestionali e promozionali intraprese dal comitato stesso, sono finanziate dai contributi gara versati dalle societa’ della Provincia nei vari campionati provinciali, in primis dal campionato provinciale senior di promozione maschile. sottraendo tale campionato all’ufficio. Così, quindi, le somme versate dalle societa’ della nostra provincia non saranno piu’ investite sul territorio della Provincia ma serviranno a coprire le spese gestionali e promozionali di altre zone della Sicilia.

Gulletta conclude: «Se confermata, l’assegnazione di un girone ad altro ufficio gare provinciale rappresenterebbe una grossolana disparita’ di trattamento, giustificata solo da ragioni di politica da basso impero». Dunque dimissioni in attesa che dalle regione si ufficializzi tale assurda decisione, magari motivandola con argomentazioni piu’ che convincenti.

Un commento

  1. La regione sicilia è antimessinese.
    I messinesi sono i nuovi ebrei, perseguitati con regolarità da una regione che toglie e taglia ai messinesi, che di fatto non hanno gli stessi diritti delle altre province siciliane.
    Non è più accettabile il continuo subire di ingiustizie e maltrattamenti.
    Gli eletti di Messina, i politici messinesi, dimostrano che non sono all’altezza di difendere i diritti degli elettori. Spetta al popolo, ai movimenti popolari, difendere il futuro loro e dei loro figli, e riconquistare il passato, la storia della città…. stracciata, estirpata e trasferita, con tutti gli uffici al seguito, a Palermo e Catania.
    Dalla sanità alla scuola allo sport ect. la regione suona le campane a morte per Messina.
    Non si può accettare di morire senza lottare.

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