Il Pd vara il regolamento per le primarie: 10 gazebo, nessun registro e voto ai sedicenni

Il Pd vara il regolamento per le primarie: 10 gazebo, nessun registro e voto ai sedicenni

Rosaria Brancato

Il Pd vara il regolamento per le primarie: 10 gazebo, nessun registro e voto ai sedicenni

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lunedì 18 Marzo 2013 - 21:20

La direzione del Pd dà il via libera al regolamento per le primarie: 10 gazebo, voto ai sedicenni, nessun registro, 500 firme per la presentazione delle candidature. L'ultima parola spetta però al tavolo di coalizione che si riunirà domani e che dovrà decidere anche sulla proposta delle primarie di quartiere.A Palermo intanto c'è stato un vertice tra i leader dei partiti.

Il Pd dà il via libera alle primarie e vara il regolamento da portare al tavolo di coalizione domani pomeriggio. A conclusione di una lunga e a tratti animata discussione la direzione del Pd ha quindi dato l’ok alle primarie per la candidatura a sindaco, cambiando però le regole rispetto alle precedenti consultazioni, quelle di dicembre. Intanto il numero dei gazebo, che saranno 10 e dislocati nelle diverse zone della città, anche periferiche. Esclusi quindi i seggi nei circoli Pd e negli uffici dal momento che si tratta di primarie dell’intero centro-sinistra. I votanti non saranno solo gli iscritti ai partiti ma quanti si dichiarano elettori di centro-sinistra e dopo aver sottoscritto l’adesione al programma di coalizione. I votanti dovranno recarsi nei gazebo dislocati nell’area del seggio di appartenenza e dovranno portare la tessera elettorale. Potranno votare alle primarie anche i sedicenni. Per la presentazione delle candidature alle primarie occorrono 500 firme, anche se la data entro la quale depositarle sarà concordata domani. Discorso aperto invece per le primarie di quartiere, proposte con un emendamento che è stato rinviato alla discussione di domani in modo che sia l’intera coalizione ad esprimersi.

Il regolamento varato oggi deve passare al vaglio degli alleati: Udc, Democratici riformisti, Megafono, Centro Democratico, Sel, Psi e movimenti che hanno aderito. Gianpiero D’Alia che nel frattempo ha aperto all’ipotesi di primarie ha comunque chiarito che le regole dovranno essere discusse e se è il caso modificate anche con l’Unione di centro. L’ormai famosa ipotesi del “nome super partes” che convinca tutti sembra allontanarsi ma non è detta l’ultima parola perché il tavolo di domani potrebbe comunque rivelare sorprese. In casa Udc sabato scorso sono emerse alcune indicazioni, tra le quali la possibilità di schierare un proprio candidato alle primarie. Schiarita in vista invece sull’alleanza con Sel, secondo quanto emerso dal vertice che nel pomeriggio si è tenuto a Palermo tra Crocetta, D’Alia, Lupo e Picciolo sia sul fronte maggioranza regionale che sulle amministrative.

“Ci incontreremo una volta a settimana, ma non certo per farci un check- up medico perché non c’è bisogno di alcuna cura, va tutto benissimo”, ha chiarito Rosario Crocetta a conclusione dell’incontro. In sintesi si tira dritto sull’abolizione delle province, si rinsalda la maggioranza con incontri settimanali e per le amministrative saranno i tavoli territoriali a dare le risposte, caso per caso.

“C’è un clima positivo – ha dichiarato D’Alia – Abbiamo stabilito un metodo di lavoro promuovendo incontri settimanali per discutere e fare il punto della situazione. Oggi abbiamo parlato delle Province, la settimana prossima parleremo del bilancio. Su Sel non abbiamo preclusioni, siamo disposti a discutere con chi condivide il programma”. Tutti d’accordo sullo strumento delle primarie, ma senza il criterio unico per tutta l’isola, rinviando appunto ai tavoli territoriali perché una soluzione che va bene a Catania non è detto possa risultare vincente a Siracusa.

“Le primarie non le escludiamo come metodo per scegliere i candidati, laddove non venga raggiunto un accordo fra i partiti- spiega D’alia- anche se avranno regole diverse, visto che prevedono la presenza dell'Unione di centro". Sul fronte abolizione delle province il segretario regionale dei centristi è stato chiaro: chi voterà contro sarà fuori dal partito. Un segnale forte volto a rinsaldare l’alleanza con Crocetta, messa a dura prova anche dalla vicenda province.

Il Pd ha quindi deciso, la palla passa alla coalizione che potrà approvare in blocco, ma appare assai improbabile, o arricchire, modificare e correggere il regolamento. Quanto ai nomi ufficialmente ce ne sono tre e tutti targati Partito democratico: Ciccio Quero, Felice Calabrò, Giuseppe Grioli. Il tetto delle firme da raccogliere è di 500. Nei prossimi giorni arriveranno gli altri candidati, a meno che non scatterà il gioco delle alleanze ma è difficile che sarà lasciato campo libero al solo Pd.

Rosaria Brancato

5 commenti

  1. Nella Direzione del Pd è successo di tutto è di più: non è stato approvato ne il Regolamento, ne la mozione presentata da Liliana Modica con 33 firme perchè in sala mancava il numero legale per rendere valida la seduta. Un passaggio difficile che può essere superato “democraticamente” solo convocando una nuova Direzione.

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  2. ROBERTO TOMMASO 19 Marzo 2013 07:39

    ………………..anche ai sedicenni? potevate fare votare anche i poppanti, ma pensa te!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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  3. in effetti c’è un pò di demagogia in questa proposta, già i sociologi si pongono il problema del cittadino consapevole, riferito al 40enne o 50enne magari laureato, qui si parla di far votare i 16enni presi dalle sale giochi.

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  4. Il regolamento? semplice, Il futuro candidato deve essere indicato dal genovere. fine del regolamento.

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  5. In memoria dei mitici anni ’80 allestiranno i modelli di gazebo “I like Chopin”….

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