Presidenza del Consiglio comunale, venti di guerra nel centrosinistra

Presidenza del Consiglio comunale, venti di guerra nel centrosinistra

Danila La Torre

Presidenza del Consiglio comunale, venti di guerra nel centrosinistra

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mercoledì 04 Luglio 2018 - 15:43

L’elezione dell’Ufficio di Presidenza sarà il primo banco di prova per capire alleanze e convergenze in Aula al di là degli schieramenti ufficiali. E con l’aria che tira alla vigilia dell’insediamento c’è da aspettarsi di tutto

Il countdown è iniziato. Martedì 10 luglio, alle 10, si insedierà il nuovo Consiglio Comunale. Trentadue in tutto i rappresentanti del Civico Consesso chiamati a svolgere funzioni di indirizzo e controllo nel quinquennio 2018-2023: 13 fanno parte del centrosinistra (5 Pd, 4 Libera Me e 4 Sicilia Futura) , che detiene la maggioranza relativa ; 12 del centrodestra (4 Lista Bramanti Sindaco, 3 Forza Italia, 4 Ora Messina) ; e 7 del Movimento 5 Stelle.

L’ordine del giorno della prima seduta del Consiglio Comunale prevede il giuramento dei consiglieri e del sindaco; la verifica delle condizioni di eleggibilità –convalida – incompatibilità – eventuali surroghe; e infine l’elezione del presidente e dei due vicepresidenti.

La votazione dei componenti dell’Ufficio di Presidenza sarà il primo banco di prova per capire alleanze e convergenze in Aula al di là degli schieramenti ufficiali. E con l’aria che tira alla vigilia dell’insediamento c’è da aspettarsi di tutto.

Da giorni, ormai, vanno avanti le trattative all’interno dei partiti per decidere le strategie da mettere in atto, e nel centrosinistra – che vorrebbe far valere il proprio vantaggio numerico, seppur risicato, per eleggere il presidente- spirano venti di guerra. Troppi polli nel pollaio si potrebbe sintetizzare, perché lo scranno più alto del Consiglio comunale, ed il ruolo istituzionale di prestigio che ne deriva, fa gola a tanti e sono già iniziate le lotte intestine. In lizza per il ruolo di presidente ci sono Felice Calabrò, che nel 2013 sfiorò l’elezione a sindaco al primo turno con oltre il 49% delle preferenze (allora bisognava superare la soglia del 50%) ; Biagio Bonfiglio, politico navigato, già consigliere provinciale e molto vicino all’ex rettore Pietro Navarra ; Claudio Cardile, consigliere del centrosinistra che ha ottenuto più preferenze; e gli outsider Antonella Russo, distintasi nel precedente mandato per la ferrea opposizione in Aula alla giunta Accorinti, soprattutto relativamente agli atti di natura finanziaria; e Gaetano Gennaro, consigliere di lungo corso vicino ad Antonio Saitta, che alle ultime elezioni non è arrivato al ballottaggio per circa 2mila voti. In odor di presidenza c’è anche l’esponente di Sicilia Futura Nino Interdonato, pupillo di Picciolo, che nel precedente mandato ha già svolto il ruolo di vicepresidente di Emilia Barrile ed è il presidente uscente della commissione bilancio.

Tanti, dunque, gli aspiranti presidenti, ma la poltrona è una sola ed il dibattito interno al centrosinistra è apertissimo e accesissimo. Domani pomeriggio si riunirà la direzione del Pd (allargata ai consiglieri comunali), alla quale inizialmente sembrava essere stata delegata la scelta del nome del consigliere da designare ufficialmente come candidato alla presidenza del Consiglio comunale. Nelle ultime ore però si registra la presa di posizione del deputato Pietro Navarra, leader della corrente accademica del partito democratico, e di Beppe Picciolo che invocano invece una scelta di coalizione.

“In merito alle scelte che il Partito Democratico e il Centrosinistra dovranno adottare prossimamente sull’organizzazione interna del Consiglio comunale di Messina, ritengo indispensabile che ciò avvenga con il pieno contributo di tutta la rappresentanza consiliare della coalizione eletta nelle file delle liste del Partito Democratico, di Sicilia Futura e di LiberaMe”. Così Navarra, che aggiunge: “Questa visione ampia e inclusiva che ha caratterizzato le scelte della coalizione di Centrosinistra in tutta la campagna elettorale, è un patrimonio che non può essere disperso ma, anzi, sono convinto che vada valorizzato in qualsiasi interlocuzione con le altre espressioni politiche in Consiglio comunale. Un patrimonio che tra l’altro, giova ricordare, è stato capitalizzato in occasione delle elezioni, ottenendo la maggioranza relativa in Consiglio”.

Ho contezza diretta che questo spirito di unione e compattezza non verrà compromesso da polemiche inutili – conclude il parlamentare nazionale– e/o piccole e ingiustificate ambizioni personali.”

Invoca una scelta di coalizione anche il leader di Sicilia Futura . “ A meno di sei giorni dalla prima riunione di Consiglio Comunale – dichiara Picciolo – sono tutti preoccupati di contendersi “la poltroncina di turno“ in modo così divisivo da neanche rischiare di convocare una riunione di coalizione! Qualcuno forse spera di poter dettare le regole senza un confronto aperto, prima interno alla coalizione e poi allargato a terzi. Sicilia Futura crede in un progetto che sia inclusivo e non escludente! Ma non senza un criterio politico condiviso tra le parti e senza regole democratiche per quella che rappresenta la Coalizione che, lo ricordiamo a qualche distrattone, ha il maggior numero di Consiglieri eletti”.

Secondo Picciolo, “ci si dovrebbe confrontare al proprio interno per poi parlare “unitariamente” con tutte le altre forze politiche elette in Consiglio”.

L’ex deputato regionale lancia quindi un appello agli “amici della Coalizione” e dice: “ Pari dignità e pari diritti oppure…. ognuno per sé e Dio per tutti! Si faccia subito chiarezza! E nessun Generale o Colonnello pensi che Sicilia Futura si farà marginalizzare nella propria azione politica. Resta davvero poco tempo per fare sintesi…”.

Nei prossimi giorni, il centrosinistra dovrà provare a trovare la quadra per non presentarsi spaccato e passare ad altri il pallino del gioco. Del resto né il centrodestra, con solo un consigliere in meno, né il M5S con 7 consiglieri comunali, possono essere considerati fuori dai giochi. Soprattutto se il malcontento interno al centrosinistra dovesse sfociare in tradimenti, accordi sottobanco e imboscate.

Del resto, il voto per l’elezione dei presidenti non è palese e nel segreto dell’urna tutto può succedere.

Danila La Torre

Un commento

  1. ma quelli del centrosinistra l’unica cosa che sanno fare è :LITIGARE!!!!

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