La metropolizzazione delle aree vaste in Europa per la legislazione italiana

La metropolizzazione delle aree vaste in Europa per la legislazione italiana

Lorenzo Ferrigno

La metropolizzazione delle aree vaste in Europa per la legislazione italiana

Tag:

venerdì 07 Marzo 2014 - 08:02

La Sicilia, indicata da tempo come “laboratorio d’iniziativa politica” non può che guardare all’Europa, ancora una volta, approvando senza ulteriore indugio la legge regionale già quasi del tutto esitata proprio in questi giorni e riaffermando la propria vocazione europeista che a Messina, nel 1955, ha visto la luce con la posa della prima pietra dell’Unione europea

Alla luce del disposto legislativo “la città metropolitana – come rileva wikipedia  – è un ente locale previsto per la prima volta dalla legge 8 giugno 1990, n. 142 (artt. 17­21) sulla riforma dell’ordinamento degli Enti locali.

Successivamente – si legge sempre su wikipedia – nel 2001, con la riforma del titolo V della Costituzione (legge costituzionale 3/2001) la città metropolitana ha acquisito dignità costituzionale con la modifica dell’art. 114, che lo inserisce di diritto tra gli enti locali che costituiscono la Repubblica italiana.”

Appaiono perciò speciose e pretestuose tutte le posizioni che vorrebbero che la legge regionale in discussione all’Assemblea regionale siciliana possa essere impugnata dal Commissario dello Stato.

“Il 5 maggio 2009 – recita infatti sempre Wikipedia ­- la legge di delega sul federalismo fiscale introdusse una normativa transitoria per la prima istituzione delle città metropolitane, delegando il Governo ad adottare entro 36 mesi, ossia entro il maggio 2012, un decreto legislativo per l’istituzione delle città metropolitane.

“Scaduto infruttuosamente tale termine, il Governo Monti – sempre secondo Wikipedia ­emanò il decreto legge sulla revisione della spesa pubblica, convertito in legge n. 135 il 7 agosto del 2012, ma nel 2013 tale percorso fu dichiarato incostituzionale dalla Corte per violazione dell’art. 77 Cost., in relazione agli artt. 117, 2° comma lett. p) e 133, 1° comma Cost., in quanto il decreto­ legge, atto destinato a fronteggiare casi straordinari di necessità e urgenza, è strumento normativo non utilizzabile per realizzare una riforma organica e di sistema quale quella prevista dalle norme censurate nel presente giudizio.

La Consulta dunque non è intervenuta nel merito della incostituzionalità della norma, ma solo in riferimento al metodo, e quindi strumentalmente, allo scopo della legittimazione della norma che vuole una legge di riforma sia pure limitata ad un decreto legislativo.

“Per intervenire su questa materia, che riguarda enti previsti dalla carta costituzionale, è dunque necessaria una legge o un decreto legislativo, con un disegno di legge costituzionale già approvato dal consiglio dei ministri il 5 luglio 2013. Dunque appare già abbondantemente tracciato il percorso legislativo sulla riforma costituzionale, talchè l’approvazione del disegno di legge sulle città metropolitane da parte dell’Assemblea regionale siciliana potrebbe essere visto benevolmente perché aiuterebbe molto la causa delle città metropolitane di fatto già esistenti.

Ma un’altra constatazione si aggiunge a favore della metropolizzazione del territorio nazionale guardando all’Europa dove l’Italia, come al solito, arriva per ultima. In gran parte dei paesi dell’Unione europea infatti molte città, dal territorio omogeneo, hanno recepito l’orientamento generale (vedi Nice métropole e Lille métropole) già si sono attrezzati per affrontare le sfide del futuro. La concezione di “area vasta” compresa per omogeneità territoriale e per tendenze produttive che sta alla base della nuova politica europea è stata affermata e conclamata con statuizioni ormai definitive.

La Sicilia, pertanto, indicata da tempo come “laboratorio d’iniziativa politica” non può che guardare all’Europa, ancora una volta, approvando senza ulteriore indugio la legge regionale già quasi del tutto esitata proprio in questi giorni e riaffermando la propria vocazione europeista che a Messina, nel 1955, ha visto la luce con la posa della prima pietra dell’Unione europea.

Qualunque altra dialettica contraria a questa logica lapalissiana sarebbe un ulteriore pretesto per impedire l’alto profilo politico di una riforma necessaria e che guarda ad un futuro che, altrove, è già presente.

4 commenti

  1. mancano strade, ferrovie e chi più ne ha più ne metta, ma questi giocano con queste cose inutili

    0
    0
  2. Se lei avesse approfondito la tematica delle aree metropolitane, soprattutto alla luce della risoluzione UE che stabilisce termini e requisiti dei Paesi membri per il ricorso ai finanziamenti europei, si sarebbe accorto che senza i fondi strutturali previsti unicamente per tali aree da qui al 2020, non si potrebbero fare le strade e ferrovie che, giustamente, invoca.
    Ma soprattutto non si potrebbe dar corso ai progetti di svilppo per la crescita e l’occupazione di cui tanto, questi sì, si blatera da ogni parte.
    Con viva cordialità

    0
    0
  3. sin quando non vedo non credo, chiacchiere se ne fanno troppe da 70 ann almen ( per non dire 150)ma la Sicilia continua ad essere peggio del Burundi. Del resto col ponte erano previste molte di queste infrastrutture, a parte la liberazione da certi potentati locali. Staremo a vedere, ma stiamo toccando il fondo, dato che siamo al collasso a forza di attendere, mentre già da decenni altrove hanno fatto tutto. Non c’è più molto tempo, e non oso immaginare come sarà la sicilia nel 2020, o meglio me la immagino.

    0
    0
  4. Dobbiamo uscire dall’europa subito prima che ci ammazziamo tra noi per un tozzo di pane. Non si è ancora capito che restare in europa con l’euro è un suicidio. Eravamo un paese florido e siamo diventati schivi della Germania e Francia. Non abbiamo più nulla da dare se non diventare impiegati dei cinesi, ovviamnte sfruttati come sanno fare loro.

    0
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007