La Lapide di Costanza d'Altavilla nuovamente nella Basilica della Cattedrale

La Lapide di Costanza d’Altavilla nuovamente nella Basilica della Cattedrale

La Lapide di Costanza d’Altavilla nuovamente nella Basilica della Cattedrale

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sabato 25 Giugno 2011 - 06:41

Il monumento è stato posto ai piedi della Cattedra episcopale, proprio limitrofa la sua originaria collocazione del gennaio 1198. Buzzanca: "Un grande esempio di qualificata, puntuale sinergia tra Istituzioni"

“Un grande esempio di qualificata, puntuale sinergia tra Istituzioni”: è quanto hanno evidenziato il sindaco di Messina, il direttore del Museo Regionale di Messina, dott.ssa Giovanna Maria Bacci, il decano del Capitolo dei Canonici della Cattedrale, mons. Angelo Oteri ed il parroco mons. Letterio Gulletta, intervenuti al Duomo alla cerimonia di concessione in deposito della Lapide di Costanza d’Altavilla, rientrata dopo quasi un secolo, nella sua sede originaria.

La lapide infatti è stata posta ai piedi della Cattedra episcopale, proprio limitrofa la sua originaria collocazione del gennaio 1198 e sotto la successiva posizione che aveva assunto, vicino l’organo lungo la navata, dopo il sisma del novembre nel 1894, per decisione del cardinale Giuseppe Guarino, 104º Arcivescovo di Messina. Il sindaco Buzzanca ha sottolineato il valore dell’iniziativa e la spinta propositiva venuta da tre appassionati di storia patria, Daniele Espro, Daniele Rizzo ed Aurora Smeriglio che permise di avviare nel settembre del 2009, la sinergia tra il Comune ed il Museo Regionale per il progetto di restauro dell’importante cimelio.

Dal marzo del 2010 la Lapide è stata esposta sino a ieri nell’atrio comunale, da dove la responsabile delle collezioni museali, dott.ssa Caterina Di Giacomo, l’ha ripresa in consegna per il trasferimento al Duomo, grazie al provvedimento autorizzativo di concessione di deposito esterno, dell’Assessorato Regionale per i Beni Culturali e dell’Identità siciliana. Il prossimo 3 luglio, alle 19.30 per gli appuntamenti di Fede Arte e musica estate, promossi dalla Diocesi di Messina, il professore Giovan Giuseppe Mellusi, relazionerà sulle vicende storiche della Lapide e sarà proposto anche un concerto di un Decimino con arpe celtiche.

Transitata in frammenti, alle collezioni del Museo regionale in seguito al sisma del 1908, con il suo pendant dedicato all’Imperatore Enrico VI, tuttora custodito nei depositi museali ed in attesa anch’esso di restauro, la Lapide di Costanza del gennaio 1198 è testimonianza di una pagina storica della città. Figlia di Ruggero II,”il Normanno” e di Beatrice di Rethel, Costanza d´Altavilla, sposò Enrico VI; dopo la morte del sovrano, avvenuta a Messina il 28 settembre del 1197, Costanza tenne la tutela e la reggenza del figlio, facendolo poi incoronare re di Sicilia. Prima di tornare a Palermo, volle confermare in segno di rispetto per Messina, il privilegio del Porto Franco, emanato dal marito a favore della città.

La cittadinanza messinese, quale riconoscimento allo scomparso imperatore del Sacro Romano Impero che aveva concesso alla città di Messina il privilegio del Porto Franco, realizzò le “lapidi di Enrico VI e Costanza d’Altavilla” che furono collocate all’interno della cattedrale di Messina. Realizzate in marmo proveniente dall’isola greca di Paros, nell’arcipelago delle Cicladi, contengono caratteri a sesto acuto e misurano rispettivamente 0,75 centimetri per 1 metro e 93 centimetri.

Un commento

  1. Sono piccoli frammenti della mellenaria storia di Messina.
    Sono importanti, ed i messinesi dovrebbero vantare con orgoglio e grande senso di appartenenza alla città.
    Incredibilmente i cittadini di Messina, la politica e l’impreditoria, non riescono a dare valore ad una provincia che ha la più bella e la più grande riviera italiana ed è incredibilmente anche seconda per territorio forestale, foreste, laghi, ect. meravigliosi.
    Monumenti che aspettano di essere riscoperti e rivalutati per raccontare la grande storia… e monumenti, fontane, chiese e palazzi bellissimi che già raccontano la storia.
    Messina ha potenzialità enormi che non riescono ad essere espresse, forse un oscuro freno, una pesante zavorra non fa emergere la città, per contrasto di interessi????
    Per rivalità con altre città??????

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