Voto ex Province, centrodestra asso piglia tutto a Messina

Voto ex Province, centrodestra asso piglia tutto a Messina

Marco Olivieri

Voto ex Province, centrodestra asso piglia tutto a Messina

martedì 29 Aprile 2025 - 07:30

Considerando ineluttabile l'alleanza di Sud chiama Nord con la coalizione di Meloni e Schifani, il dominio politico è assoluto

di Marco Olivieri

MESSINA – Ex Province: ma non dovevamo vederci più? Elezioni del Consiglio della Città metropolitana di Messina. Come spesso capita nelle dichiarazioni post voto, hanno “vinto” tutti. O quasi tutti. Pur essendo elezioni di secondo livello, ovvero hanno votato solo sindaci e consiglieri, rappresentano sempre un test interno per i partiti e le coalizioni. Un test di fedeltà alla causa. Un modo per testare chi conta all’interno delle forze politiche e se i rapporti di forza reggono. A parte il caso Dc, rimasta senza alcun consigliere e con tensioni fra Frazzica e Cantello, che cosa ci restituisce quest’esito elettorale? Di certo, rispecchia la realtà amministrativa e politica nel territorio messinese. Sud chiama Nord primo partito con quattro consiglieri. E li elegge pure a Trapani e Siracusa. Ma a dominare è il centrodestra in termini di coalizione.

Tre della Lega Salvini, due di Fratelli d’Italia, due di Forza Italia, uno di Grande Sicilia: otto seggi per una forza politica a cui si avvicina sempre di più anche Sud chiama Nord. “Con questo risultato il centrodestra si conferma maggioranza assoluta nel Consiglio della Città metropolitana”, ha evidenziato Davide Paratore, commissario provinciale della Lega Messina. E “senza tenere conto dei 4 consiglieri eletti nella lista a sostegno di Basile, che ormai possiamo considerare vicini al centrodestra”. Da parte sua, il senatore Nino Germanà, segretario regionale della Lega in Sicilia, ha aggiunto: “Abbiamo margini di crescita enormi, come rileviamo nel voto di province quali Messina e Trapani, dove otteniamo il 18%. O Catania con quasi il 17%”.

Il centrodestra è lacerato dai conflitti interni ma non si divide mai

In sostanza, anche se la senatrice di Italia Viva Dafne Musolino rimarca “una nitida spaccatura del centrodestra in tutte le province”, va però riconosciuto che il centrodestra non si “spacca” facilmente. All’interno sono divisi ma il collante del potere, e del governo, storicamente ha retto sempre. I tempi della rottura tra Bossi e Berlusconi, poi rientrata, sono davvero lontani.

Barbagallo: “Vittorie Dem a Enna e Trapani”

In realtà, le crepe nel centrodesta siciliano (come a Trapani) ci sono. E risultano tante. Ma la sensazione è che poi alla fine, quando c’è da “giocare sul serio”, si mettano sempre d’accordo. In ogni caso, il segretario regionale del Partito democratico, Anthony Barbagallo, sottolinea gli esiti per i Dem più positivi nei Liberi consorzi, con due presidenti eletti: “La vittoria ad Enna e Trapani è una vera boccata d’ossigeno e conferma che in Sicilia l’alternativa a questo governo e a questo centrodestra, tutto sagre & poltrone, è possibile. Abbiamo anche eletto 18 consiglieri con cui contribuiremo decisamente a ridare vita politica alle Province. Gli amministratori siciliani che hanno scelto la nostra proposta hanno dato un segnale chiaro da questo punto di vista: con il buon governo si può scardinare il sistema di potere instaurato dalle destre in Sicilia. Da questo risultato dobbiamo partire per continuare a costruire l’affermazione del campo progressista, anche alle elezioni di primo livello, di fronte ad un centrodestra in frantumi dopo questa tornata elettorale”.

Schifani: “Forza Italia trascina il centrodestra in Sicilia”

Questo il commento invece del presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, facendo finta di non vedere la guerra tra correnti all’interno del suo partito: “Il risultato delle elezioni provinciali in Sicilia conferma il radicamento e la crescita costante di Forza Italia, primo partito a Palermo, Agrigento e Caltanissetta, dove elegge anche il presidente del Libero Consorzio, e protagonista di un ottimo secondo posto a Catania. Forza Italia si conferma forza trainante del centrodestra nell’Isola”.

In generale, Forza Italia piazza 24 consiglieri provinciali, Fratelli d’Italia 20 consiglieri e il Pd 17.

De Luca e Sud chiama Nord ormai con il centrodestra, in prospettiva 12 consiglieri su 14

Ma torniamo alla zona metropolitana di Messina. Cateno De Luca, nella sua nuova versione, e Sud chiama Nord da soli non vanno da nessuna parte. Per spezzare l’isolamento politico, il dialogo nazionale con Fratelli d’Italia e regionale con Schifani continua. Otto più quattro, in prospettiva futura, attendendo le prossime elezioni in Sicilia e in Italia, significano dodici consiglieri nell’area del centrodestra. Dodici su quattordici.

Continua la traversata nel deserto del centrosinistra messinese

Per il centrosinistra messinese, continua la traversata nel deserto e in questo frangente di più non poteva fare, con l’elezione del Dem Felice Calabrò e del Cinquestelle Domenico Santisi nella lista di coalizione Pd -L’alternativa. Risulta significativo che, per una volta, abbiano evitato divisioni politiche. Vedremo se si continuerà su questa strada. Ma appare una strada tracciata.

Nel Pd rimangono fuori i candidati del segretario Hyerace

Interessante il dato interno al Partito democratico: prevale il capogruppo a Palazzo Zanca Calabrò, con più di cinquemila voti, sostenuto dal deputato regionale Calogero Leanza. Quest’ultimo sponsor politico, nella recente sfida per la segreteria provinciale, di Alessandro Russo. Al contrario, i candidati sostenuti dal segretario Armando Hyerace non ce la fanno (Giacomo Prinzi, con 1.890 voti, ed Emanuele Giglia, 1.895). Ad avvantaggiarsene, per il secondo seggio, è Santisi, del M5S, come abbiamo già evidenziato.

Il nuovo Consiglio metropolitano di Messina

Ecco ora la nuova composizione del Consiglio metropolitano di Messina, formato da 14 eletti.
Sud chiama Nord (“Avanti con Basile”) 4 consiglieri: Carmelina Bambara, Giuseppe Crisafulli, Flavio Santoro e Daniela Zirilli.
Lega Salvini 3 consiglieri: Pinuccio Calabrò, Alberto Ferraù e Antonino Russo.
Fratelli d’Italia 2 consiglieri: Libero Gioveni e Francesco Perdichizzi.
Forza Italia 2 consiglieri: Carmelo Pietrafitta e Alessandra Milio.
Pd – L’alternativa 2 consiglieri: Felice Calabrò e Domenico Santisi (M5S).
Grande Sicilia 1 consigliere: Ilenia Torre.

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6 commenti

  1. Alessandro Orlando 29 Aprile 2025 08:18

    Che dire? In una regione splendidamente amministrata, dove non solo il futuro ma anche il presente è roseo, paradiso in Terra…

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  2. viene solo da ridere e poi parliamo di cambiamento, di giovani che vanno via …BUDDACI da sessanta e passa anni e accussi , ma in ogni casu finu agli anni Ottanta i politici centrodestrorsi valiunu qualchi cosa e qualche persona seria chi vulia u beni di Buddacilandia esistia , ma oggi…..fannu sulu ridiri…….e mi limitu nto ridiri…pi no scriviri autru………..in 80 anni e passa vissuti in questa citta mu pozzu permettiri scusati

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  3. Vedrete che quando le cose andranno male troveranno comunque il modo di scaricare la colpa sulla sinistra.

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  4. Desolante!!!

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  5. Manca solo Cetto La Qualunque, poi il quadro è completo.

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  6. Non entro nel merito delle singole persone, ma è chiaro che queste elezioni di 2° di secondo livello non solo sono una farsa perché non rispecchiano il consenso popolare, ma sono piuttosto equivalenti, di fatto e nella sostanza, alle nomine dei “portaborse” dei deputati!

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