Demolizione ex Smeb e recupero dell’area, trovato l’accordo

Demolizione ex Smeb e recupero dell’area, trovato l’accordo

Demolizione ex Smeb e recupero dell’area, trovato l’accordo

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martedì 03 Maggio 2016 - 18:39

Sinergia tra Comune e Autorità Portuale, col sostegno del curatore fallimentare, per la bonifica dell’area da 16mila metri quadri

La messa in sicurezza dell’area e la rimozione di tutte le strutture in ferro dell’ex stazione di degassifica Smeb. E’ quanto previsto dal progetto condiviso dal Comune, dall’Autorità Portuale e dal curatore fallimentare Marcello Parrinello, per consentire di restituire alla città un’area di 16mila metri quadri all’interno della Zona Falcata.

Se n’è discusso oggi nel corso di una riunione convocata dall’Autorità Portuale. “Nel mese di novembre 2015 – scrive l’assessore alle politiche del territorio, Sergio De Cola -, in uno dei tanti giri fatti in città, con un po’ d’imprudenza entrai nei cantieri dell’ex Smeb e vidi quanto degrado e pericolo vi fosse a causa della situazione di totale abbandono delle aree. Scrissi una dura nota al curatore fallimentare, l’avv. Marcello Parrinello, chiedendo che provvedesse alla messa in sicurezza dell’area. Da un momento di potenziale attrito è nato un rapporto di collaborazione nell’interesse della città in cui anche grazie all’impegno del curatore è stato possibile pianificare il recupero dell’area. Il progetto prevede modestissimi costi poiché la società che eseguirà i lavori trarrà il suo guadagno dal riciclo dei materiali provenienti dalla demolizione, e il Comune e l’Autorità valuteranno, se necessario, la possibilità di intervenire anche con mezzi propri per completare il lavoro”.

La gestione della bonifica della ex degassifica era passata all’Autorità Portuale tramite l’intesa con l’Ente Porto, dell’aprile 2014, poi “bloccato” dal contenzioso col Comune e risolto dal recente Patto per la Falce. Quell’accordo prevedeva che l’Autorità Portuale si occupasse della “procedura di affidamento della progettazione definitiva ed esecutiva ed attività consequenziali di caratterizzazione già avviate dall’Ente Porto, col relativo finanziamento regionale già concesso per l’importo di 997mila euro”.

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