100 anni dopo: "Quel monumento per i finanzieri sotto le macerie di Messina" FOTO e VIDEO

100 anni dopo: “Quel monumento per i finanzieri sotto le macerie di Messina” FOTO e VIDEO

Marco Olivieri

100 anni dopo: “Quel monumento per i finanzieri sotto le macerie di Messina” FOTO e VIDEO

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mercoledì 27 Aprile 2022 - 13:26

Centenario dall’inaugurazione dell’opera di Vito Pardo al cimitero monumentale: stamattina la commemorazione

Di Marco Olivieri, riprese e montaggio di Silvia De Domenico

MESSINA – “Centenario dell’inaugurazione del monumento al Gran camposanto di Messina dedicato ai finanzieri periti nel terremoto siculo-calabro del 1908”. Un monumento per ricordare chi di loro finì sotto le macerie. Ma anche per mantenere la memoria sul loro sacrificio e l’azione di soccorso.

Cento anni dopo l’inaugurazione alla presenza del re Vittorio Emanuele III e della regina Elena, stamattina si è svolta al cimitero monumentale la commemorazione con autorità civili, militari e religiose. Al centro dela cerimonia l’impegno, tra il passato e il futuro, della Guardia di finanza.

“Una splendida opera in marmo di Carrara per vittime e soccoritori”

L’opera dello scultore Vito Pardo raffigura proprio i finanzieri sepolti, esseri umani travolti dal disastro e in preda al panico, e uno di loro in uniforme, in piedi, presenza vigile impegnata nei momenti dopo il sisma a soccorrere. “Una splendida scultura in marmo di Carrara: un’occasione preziosa per ricordare gli oltre 65mila morti e i finanzieri che si impegnarono nei soccorsi. Cento anni dopo l’inaugurazione del monumento, ricordiamo anche quel 27 aprile 1922, che fu un giorno di festa per Messina”, ha dichiarato la prefetta di Messina, Cosima Di Stani.

“La memoria culturale alimentata dalla Guardia di finanza”

Ha evidenziato il comandante provinciale della Gdf, il colonnello Gerardo Mastrodomenico: “Nel segno dell’orgoglio ritrovato per le radici culturali di Messina, e lo dico da innamorato di questa città che ho imparato ad apprezzare, oggi alimentiamo la memoria e valorizziamo il patrimonio della Gdf, che non fa solo indagini al servizio della collettività. Siamo un corpo storico che ha deciso di partecipare al tessuto culturale messinese e di fare conoscere la propria realtà e i suoi testimoni di un impegno che ha basi antiche e solide”.

“Orgoglio e commozione, memoria e impegno, passato e presente”: sono linee guida espresse con coinvolgimento dal comandante interregionale dell’Italia Sud-Occidentale, il generale Carmine Lopez.

In una mattina di sole, al cimitero monumentale, il terzo per importanza in Italia, era presenti pure il comandante regionale Sicilia della Gdf, generale D. Riccardo Rapanotti, monsignor Giovanni Accolla, arcivescovo di Messina, la direttrice della biblioteca regionale “Giacomo Longo” Tommasa Siragusa e l’architetta Teresa Altamore, responsabile ufficio tecnico del servizio cimitero.

Gli eventi per ricordare l’apporto dei finanzieri durante il terremoto

Si tratta di una serie di eventi collegati: in primis una manifestazione convegnistico-espositiva, inaugurata ieri, con un intervento della prefetta Cosima Di Stani, e frutto dell’interazione tra la Biblioteca regionale Universitaria “Giacomo Longo” e il corpo della guardia di finanza. Sempre ieri è stato presentato il libro “Il monumento alla regia guardia di finanza nel Gran camposanto di Messina” di Vincenzo Caruso, anche lui presente alla cerimonia. Un volume edito da Di Nicolò e promosso dalla stessa Gdf.

In generale, un’operazione culturale che ha visto in prima fila proprio i già citati l’ex assessore comunale alle Politiche culturali Caruso, direttore del parco museo storico di Forte Cavalli, la dottoressa Siragusa, direttrice della biblioteca regionale universitaria, e il comandante provinciale della Gdf, il colonnello Mastrodomenico.

“Valorizziamo il nostro cimitero monumentale”

Nel ruolo di responsabile dell’ufficio tecnico del servizio cimitero, l’architetta Altamore (in una foto con il comandante Mastrodomenico) non ha dubbi: “Il cimitero monumentale va valorizzato. Noi stiamo facendo grandi sforzi per mantenerlo nelle migliori condizioni. Nella sezione 38, abbiamo tumuli relativi al terremoto del 1908 e abbiamo provveduto a ripulire sei monumenti, oltre a riprendere i muri centenari. Quante persone conoscono e visitano le opere d’arte all’interno del Gran Camposanto? Penso anche alle nuovi generazioni e ai busti come quelli di La Farina e di Bisazza, ad esempio. L’invito è a visitarlo”, ha affermato l’architetta prima della cerimonia.

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