La senatrice del M5S alla manifestazione ("Il ponte non sta in piedi"). Interviste con Ialacqua e Valbruzzi (No ponte Capo Peloro) e Bulsei ("Titengostretto")
Servizio di Silvia De Domenico, supporto ai testi di Marco Olivieri
MESSINA – In corso il corteo no ponte a Messina. Sottolinea la senatrice del M5S Barbara Floridia: “Siamo qui per dire no a questo progetto. Il ponte sullo Stretto non sta in piedi. In Sicilia mancano scuole, strade, ospedali. E Meloni e Salvini bloccano 15 miliardi per il ponte e 23 miliardi in armi, tagliando 800 milioni alla scuola pubblica. Oggi qui vogliamo dare forza alla bocciatura che la Corte dei conti ha dato a questo progetto. Ed è scritto nero su bianco tutto ciò che le opposizioni dicevano da tempo”.
In video anche la professoressa Mariella Valbruzzi e l’ex assessore Daniele Ialacqua (comitato No ponte Capo Peloro) e la presidente di “Titengostretto”, Rossella Bulsei, realtà di Villa San Giovanni.




Di Paola (M5S): “Salvini restituisca più di un 1 miliardo di fondi Fsc ai siciliani, no al ponte della propaganda”
“Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini si metta alla guida di un’utilitaria e provi a percorrere la Palermo- Sciacca o la Palermo-Agrigento e si vergogni dello scippo che sta facendo ai siciliani, distraendo un miliardo e 300 milioni di fondi Fsc (Fondi per lo sviluppo e la coesione) per progettare un ponte della propaganda. Un ponte che non è certamente una priorità per la Sicilia. La priorità per i siciliani è quella di poter guidare ogni giorno su strade sicure senza il rischio di morire”. Lo dichiara il coordinatore regionale del Movimento 5 Stelle Sicilia Nuccio Di Paola, intervenendo a Messina alla mobilitazione per dire no al Ponte sullo Stretto di Messina.

“Salvini restituisca questi soldi ai siciliani – ha insistito Di Paola – a noi servono strade, scuole e ospedali. Questo ponte della propaganda non sta in piedi già oggi, così come certifica la Corte dei Conti, che ha dimostrato le macroscopiche violazioni di carattere economico, ambientale e normativo di una struttura che non vedrà mai la luce e che rappresenta già un monumento allo spreco ancor prima dell’eventuale posa della prima pietra”.

Solo una rappresentante di un inutile movimento poteva dire una simile inesattezza perché tutti sanno benissimo che i fondi destinati ad un ipotetico ponte non possono essere destinati ad altro.
Ma se l’ipotetico diviene utopistico e/o irrealizzabile, si torna sui propri passi e le somme divengono stornabili a mezzo modifiche di capitoli di spesa e di destinazione.A meno di non fare come quel presidente del Consiglio che nel 1940 disse “I denari li troveremo, a costo di fare tabula rasa di tutto ciò che è vita civile.” E così entrammo in guerra .. così vorrebbero realizzare il ponte…..Togliendo scuola, strade, salute, vivibilità…
Ma oltre al suo impegno contro il ponte quali sono stati i suoi interventi per la comunità che l’ha votata?
Dopo i miliardi buttati tra RDC e 110 la senatrice ancora si permette di fare discorsi sui soldi, mandiamoli a casa tutti questi politici mediocri che di mantenere promesse se ne fregano propio