Il Pd: “Uno Stretto necessario per unire Messina e Reggio Calabria” VIDEO

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Marco Olivieri

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sabato 28 Maggio 2022 - 07:46

Trasporti, aeroporto, pendolari, continuità territoriale: un confronto promosso dalle federazioni provinciali messinesi e reggine del Partito democratico

Di Marco Olivieri, interviste video di Carmelo Caspanello, riprese e montaggio Matteo Arrigo

MESSINA – Due città unite per un possibile rilancio. Per un’inversione di rotta che non può più attendere, tra costi elevati e disagi infiniti nei trasporti. “Lo Stretto necessario. Insieme per la continuità territoriale e lo sviluppo dell’area dello Stretto”: le federazioni provinciali di Messina e Reggio Calabria del Partito democratico hanno promosso ieri un incontro su alcuni temi strategici per il futuro delle due città.

In un dibattito moderato da Pippo Trimarchi, editore di Tempostretto, i dirigenti del Pd siciliani e calabresi e i rappresentanti dei sindacati Cgil, Cisl e Uil si sono alternati. In primo piano la necessità di intervenire ora e subito, a tutti i livelli, dalla sfera nazionale all’ambito provinciale e cittadino. L’obiettivo? Cambiare il corso delle cose, incancrenito da troppo tempo. La sede del confronto è stata il comitato elettorale di Franco De Domenico, candidato della coalizione del centrosinistra.

Trasporti, aeroporto, cinquemila pendolari al giorno, continuità territoriale: un confronto nel segno dello Stretto. In primo piano le potenzialità economiche, turistiche e culturali che potrebbero nascere dallo scambio fra le due comunità.

Bartolotta: “Senza rimanere bloccati nel dibattito sul Ponte, affrontiamo i problemi dei trasporti e dei pendolari”

Ha messo in rilievo il segretario provinciale messinese del Partito democratico Nino Bartolotta: “Senza rimanere bloccati nella diatriba sul Ponte sullo Stretto, Messina e Reggio Calabria sono accomunate da alcune emergenze: le questioni del trasporti e scambio merci, il problema dei pendolari, del biglietto unico e della piattaforma logistica. Occorre procedere a una vera e propria vertenza nell’area dello Stretto per affrontare nodi fondamentali, spesso considerati con troppa superficialità. Si deve creare una sinergia operativa per portare queste istanze nei tavoli preposti e cambiare finalmente questa situazione”.

Trimarchi: “Il Minniti diventerà anche l’aeroporto di Messina?”

Ha sottolineato l’editore Trimarchi, nelle vesti di moderatore: “L’area integrata è un tema fondamentale. Spulciando tra i giornali, ho visto che già nel 2019 esisteva la Conferenza permanente interregionale per il coordinamento delle politiche dell’Area dello Stretto, ufficializzata dalle Regioni Calabria e Sicilia. Esiste da anni, ha un suo bilancio da spendere. Ma quali sono i risultati? Complessivamente, manca la capacità di realizzare quest’idea dello Stretto integrato, frutto di scelte precise e con finanziamenti , in un’interlocuzione incisiva con Stato e Regione. Vorrei che si uscisse da quest’incontro – ha proseguito Trimarchi – con le idee chiare su che cosa sia necessario fare per attuare quest’integrazione. La politica deve ascoltare le istanze del territorio”.

“In prima battuta – ha aggiunto l’editore di Tempostretto – vorrei coinvolgere Nicola Irto, segretario regionale del Pd Calabria, su un tema a mio avviso fondamentale, in relazione ai trasporti: mi riferisco alla situazione dell’aeroporto dello Stretto Tito Minniti. Si è deciso di finanziare la sua ristrutturazione per 27 milioni e vorremmo sapere come sollecitare questi lavori e, soprattutto, come si può fare perché diventi anche un aeroporto per Messina. Ci sono state fasi in cui questo è avvenuto”.

Irto: “Nello Stretto un movimento di circa un milione di persone ma manca la volontà politica di attuare la continuità territoriale”

Ha risposto il segretario regionale Irto: “Questo è solo il primo incontro su un tema così importante. Lo Stretto è un bacino attorno al quale girano circa un milione di persone. Serve oggi un nuovo protagonismo della politica che metta al centro la contaminazione culturale e il problema dei trasporti, puntando sugli strumenti per potenziarli. Una comunità politica come quella del Partito democratico – ha affermato il dirigente regionale calabrese – non può non interrogarsi su questi argomenti, su come attuare la continuità territoriale”.

I segretari regionali di Pd Sicilia e Calabria Barbagallo e Irto

“L’azione comune bloccata dal centrodestra e l’aeroporto di Reggio Calabria deve guardare all’area dello Stretto”

“In particolare, la Conferenza permanente interregionale per il coordinamento delle politiche dell’Area dello Stretto – ha spiegato Irto – è stata fatta dal Pd. Siamo riusciti a dargli un’impalcatura legislativa, con una dotazione economica e un comitato con gli amministratori locali di Reggio Calabria e Messina. Poi, con il cambio di legislatura della Regione Calabria, e il cambio d’amministrazione al Comune di Messina, di fatto il comitato è stato bloccato. Anche per questo mi auguro che Franco De Domenico sia il nuovo sindaco, in modo da dare attuazione a quegli strumenti che già abbiamo. Serve una volontà politica per invertire la rotta nell’area dello Stretto”.

“Un nuovo piano industriale per l’aeroporto di Reggio Calabria”

“Per l’aeroporto, le responsabilità politiche sono del centrodestra. Dobbiamo dirlo. Negli ultimi anni, la Regione Calabria – ha sostenuto il segretario regionale del Pd Calabria – non è riuscita a produrre un piano per il sistema aeroportuale calabrese. Lamezia, Crotone e Reggio Calabria devono avere funzioni diverse. Reggio, come unica vocazione possibile, ha quella di guardare all’area dello Stretto. Oggi rilanciamo questo progetto nella speranza che Messina abbia un’amministrazione comunale che alzi l’asticella dello sviluppo e sia lungimirante. Serve un nuovo piano industriale. Attualmente, all’aeroporto di Reggio Calabria, ci sono solo due voli al giorno a prezzi esorbitanti. Non è stata avviata alcuna interlocuzione per avere i voli low cost”.

“In generale – ha ribadito Irto – serve una nuova governance dell’aeroporto dello Stretto e un governo della città messinese autorevole per ragionare, assieme a Reggio, su questo necessario cambiamento. Il tema è come riconsiderare l’aeroporto come infrastruttura al servizio dei messinesi. Nessuno ha la bacchetta magica. C’è da mettere in campo la politica”.

“Intervenire sui prezzi con un biglietto unico integrato”

Subito dopo Trimarchi ha dato la parola al candidato a sindaco per la coalizione di centrosinistra, Franco De Domenico, ponendo l’accento “sulla continuità territoriale per fronteggiare i disagi dei pendolari. Quante persone ogni giorno attraversano lo Stretto? C’è un problema di costi, e per questo occorre intervenire sui prezzi. Ci vuole un biglietto unico integrato e la comunicazione tra le sue sponde deve essere stabile, aumentando il numero delle corse di aliscafi e traghetti. Anche questo significa continuità territoriale”.

De Domenico: “L’intesa Messina-Reggio Calabria porterà benefici commerciali, turistici e culturali”

De Domenico, in collegamento video: “L’aeroporto dello Stretto è un tema centrale e mi auguro che le due Città metropolitane di Messina e Reggio ritornino a parlarsi nell’ottica di una sinergia di sviluppo comune. Immaginare quest’area integrata dello Stretto significa pensare a relazioni culturali, commerciali, turistiche che coinvolgeranno e metteranno in comunicazione entrambe le comunità, con un aumento del Pil del compresorio. La priorità è ripristinare un’infrastruttura strategica nell’area dello Stretto”.

Ha aggiunto il candidato del centrosinistra: “Bisogna riappropriarsi dell’identità dell’area dello Stretto, legata alla posizione naturale ma anche alla vocazione culturale e alle indiscubili sinergie fra le due popolazioni. Gli ostacoli derivanti dalla natura giuridica differente delle due Regioni (una a statuto speciale, la Sicilia, e una a statuto ordinario, n.d.r.) possono essere superati dalla recente legge sull’insularità, utile a finanziare servizi tra le due sponde. Una legge utile per superare tutto ciò che frena lo sviluppo economico”.

Le opportunità economiche dell’area integrata dello Stretto

“Ma quali opportunità economiche può comportare l’area integrata dello Stretto?”, ha domandato Trimarchi. Per De Domenico, potrebbe “attrarre nuove imprese con un salto di qualità per un milione di abitanti. I vantaggi della legge sull’insularità sono notevoli e possono crearsi meccanismi virtuosi. Esiste la possibilità per le imprese di svolgere le loro attività nel nostro territorio, sfruttando le agevolazioni delle zone Zes (Zone economiche speciali), con grossi risparmi in termini di imposte”.

Non a caso Trimarchi ha parlato di possibile “fiscalità di vantaggio come in Irlanda e Portogallo” e altri aspetti sono stati sviscerati da Antonio Morabito, segretario provinciale del Pd reggino: “Occorre programmare investimenti e mettere d’accordo aziende di trasporto e Regione a favore di un biglietto unico integrato”.

Subito dopo è intervenuto Fortunato Cucinotta (Pd Calabria): “In questo periodo di pandemia e guerra, il Mediterraneo assume un ruolo ancora più centrale. Riguardo a queste due realtà, dobbiamo parlare di aree a stretto vantaggio fiscale e della necessità di allargamento delle zone Zes, che non hanno portato frutti. Rivederle e allargarle, ad esempio a Milazzo: ecco la soluzione. Bisogna trasmettere l’idea che investire nell’area dello Stretto convenga”.

Barbagallo: “Attrarre imprese e intervenire su qualità e costo dei servizi”

In primo piano la necessità di calmierare i prezzi e superare il monopolio nei trasporti, sostenendo le imprese in difficoltà. Per Anthony Barbagallo, segretario regionale del Pd siciliano, “la politica deve dare risposte. Sono tre le priorità: attrarre imprese, la qualità dei servizi e intervenire sul costo degli stessi servizi. Le corse limitate e il costo elevato nell’attraversamento dello Stretto sono temi decisivi per rimediare agli errori del passato”.

Da parte sua, il consigliere comunale uscente Felice Calabrò, assessore designato da De Domenico, ha messo in risalto “l’importanza di un biglietto unico per i pendolari e costi calmierati imposti a ferrovie e privati per l’attraversamento pedonale e carrabile”. Il tutto senza dimenticare la necessità di una valorizzazione dell’agricoltura, “come avviene nella zona sud di Messina, e non solo. Dalla terra si può avere una marcia in più. Serve che le amministrazioni comunali si prendano cura di questi aspetti”.

Tornando al connubio Messina-Reggio Calabria, sviluppo turistico, sport, cultura, spettacoli potrebbero vivere tra le due sponde con un biglietto integrato, sviluppando mezzi di trasporto e ampliando le offerte in orari mirati, magari con il supporto di un’agenzia a cui affidare questo compito, come ha suggerito il moderatore Trimarchi.

L’intervento dei segretari di Cgil, Cisl e Uil: “Intervenire subito sulla paralisi degli investimenti e il potenziamento dei trasporti”

Dai segretari dei principali sindacati è arrivato l’appello alla politica a elaborare progetti concreti per superare i troppi nodi irrisolti. Secondo il segretario generale della Cgil di Messina, Giovanni Mastroeni, “l’argomento merita un approfondimento. Già nel 1980 i sindacati, in un documento, parlavano di continuità territoriale. Ora servono i fatti. Si dovrebbero superare le differenti idee e giungere a una seria progettualità per potenziare i trasporti e rilanciare i territori”.

Per il segretario generale della Cisl Messina, Antonino Alibrandi, in collegamento da un congresso del sindacato, “bisogna pensare ai cinquemila pendolari che ogni giorno attraversano lo Stretto, all’assenza di strutture ricettive per chi deve imbarcarsi, alla centralità del mare e, per quanto mi riguarda, al Ponte sullo Stretto quale motore di sviluppo. Intanto creiamo un ponte culturale tra due comunità”.

Preoccupazioni analoghe pure per Ivan Tripodi, segretario generale della Uil Messina, collegato a distanza, e Michele Barresi, segretario della Uiltrasporti. Il primo ha denunciato “un depauperamento del sistema dei trasporti. Io sono pendolare da 26 anni e so bene che cosa significa. Tra i dodici scioperi dei lavoratori degli aliscafi e il porto di Tremestieri che non si apre, ogni investimento è paralizzato”.

Barresi ha ricordato: “Come sindacati ci siamo posti il problema della continuità territoriale. Inoltre, il traffico merci, tranne che su gomma, è stato abbandonato dalle Ferrovie dello Stato. E la città continua a essere invasa dai tir. La politica ascolti la voce dei sindacati. Abbiamo i due porti d’Europa più importanti per numero di passeggeri e, dalle 17.30, il vettore pubblico non parte più da Reggio. Serve una cabina di regia da parte dell’Autorità portuale e bisognerebbe copiare dalle realtà del Nord Europa. Dal 13 giugno, giorno dopo le elezioni, tutti questi spunti devono essere messi sul campo e solo un intervento di Stato ci puà aiutare sul pendolarismo”.

Russo: “Sedersi a un tavolo programmatico senza perdere altri 40 anni”

Di diritto costituzionale negato, riguardo alla continuità territoriale, ha parlato Antonella Russo, consigliera comunale uscente a Messina e assessora designata da De Domenico per la coalizione di centrosinistra: “Viviamo una condizione periferica di abbandono sociale, economico e nella vita di relazione dei più giovani, con i costi eccessivi dei biglietti per spostarsi. Anche l’articolo 3 della Costituzione, in relazione alla parità di trattamento, è messo in crisi da questa situazione di marginalità, mentre rimangono tanti nodi critici. Come l’accorpamento di Messina a Gioia Tauro, piuttosto problematico. Occorre sedersi a un tavolo per prendere decisioni e non fare trascorrere altri 40 anni”.

A sua volta, in un collegamento a distanza da una stazione, mentre era in viaggio, la giovane Erika La Fauci, candidata in Consiglio comunale per Franco De Domenico sindaco, ha descritto i disagi che vivono i suoi coetanei: “Viaggiare da Messina è davvero faticoso. Manca un sistema efficiente e rapido di trasporti, mentre i costi sono elevatissimi e le fasce orarie assurde. Di sera mancano i collegamenti. Tutto questo penalizza i giovani e la loro freschezza e dinamicità. Questo paralizza il progressso”.

Navarra: “Due città unite un valore aggiunto se compiono azioni complementari”

Per il deputato messinese Pietro Navarra, infine, “l’area dello Stretto è unica: una cerniera con due Città metropolitane limitrofe per un totale di un milione e quattrocentomila abitanti. Quando parliamo di aree integrate, cosa vogliamo integrare? Alcune funzioni, come i trasporti, o vogliamo integrare due comunità? Nel primo caso non è importante un organismo politico ma un organismo gestionale. Nel Nord Europa e negli Stati Uniti, ci sono autorità autonome speciali che hanno competenze tecniche sui trasporti”.

“Nel nostro caso ha aggiunto il parlamentare ci deve essere un’autorità che risponda di questa gestione a Roma e che abbia risorse e competenze per farlo. Può essere anche l’autorità portuale. In ogni caso, è necessaria un’autorità dello Stretto con un’autonomia assoluta, che faccia un piano della mobilità e valuti quanto serva in termini economici”.

“Superare la dimensione regionale”

Osserva l’economista, ex rettore e ora deputato: “Il vantaggio dell’agglomerazione, invece, si ottiene se le due Città metropolitane fanno cose complementari. Se vogliamo unire due comunità, allora va superata la dimensione regionale siciliana e calabrese, che tanto ha ostacolato questi processi. Così le le due città s’integrano, saltando la Regione e interagendo direttamente con Roma. Una città/regione dell’area dello Stretto, non facendo le stesse cose e puntando sulla complementarietà”.

“Dobbiamo avere o una struttura che risponda – ha messo in risalto Navarra – perché democraticamente eletta, oppure si costituisca un’autorità dello Stretto, con competenza sulla mobilità. Fai un piano, vedi quanto costa e quali sono gli obiettivi, lo finanzi e risponderà al ministero della propria funzione”.

Bartolotta: “Un primo passo, ora ascoltiamo i pendolari”

Ha commentato il segretario provinciale del Pd messinese Nino Bartolotta.”Un incontro interessante. Una partenza che vuole accendere i riflettori sull’area dello Stretto. Sugli elementi critici e sugli elementi strategici di sviluppo. Continuiamo a ragionare dal 13 giugno, il giorno dopo le elezioni, e ascoltiamo prima di tutto i pendolari e chi vive ogni giorno l’area dello Stretto. Il Pd vuole realizzare proposte concrete. La buona politica deve governare i processi e abbandonare la logica dell’emergenza”.

“Un primo passo per avviare un processo costante d’aggregazione”, è stata a sua volta la considerazione finale di Fortunato Cucinotta (Pd Calabria) nell’incontro moderato da Pippo Trimarchi.

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