Ieri a Messina, tra le migliaia di persone, le testimonianze contro l'opera di Rossella Bulsei ("Titengostretto"), l'avvocata Bossa e la sociologa Poguisch
MESSINA – “Lo Stretto di Messina non si tocca”. Circa 7mila persone hanno manifestato ieri in centro per il corteo no ponte. L’iniziativa ha assunto un particolare significato pochi giorni dopo il via libera del Cipess al progetto definitivo.
Abbiamo ascoltato alcuni di loro: Rossella Bulsei, esproprianda e presidente del comitato “Titengostretto“; l’avvocata Maristella Bossa e la sociologa Tania Poguisch, segretaria del Partito della Rifondazione comunista siciliano.
“Identità, rispetto dei territori e opera troppo impattante sul piano ambientale e della qualità della vita”: questi alcuni dei punti di vista contro il ponte sullo Stretto. “Messina e Villa San Giovanni sono unite nella lotta a un’opera che non vogliamo”, ci dice Rossella Bulsei. “Per un messinese e un italiano, è doveroso mobilitarsi contro un’opera che unirà un deserto a un altro deserto”, evidenzia l’avvocata Bossa. E la segretaria del Prc Poguisch insiste: “La Sicilia rischia di diventare una scatola vuota. Abbiamo bisogno di scuole, ospedali, case di comunità, consultari. E non di un ponte calato dall’alto”.






Ottime argomentazioni.
1) No espropri il ponte è inutile
2) il ponte non va fatto perché non serve , Sicilia e Calabria sono 2 deserti ed inutile congiungerli
3) La Sicilia ha bisogno di scuole , case comunità, consultori…
Ma un minimo di preparazione sull’argomento ??
Peccato non aver raccolto i pareri dei circoli della bocciofila, del burraco e degli scacchi…
.. si rosica!
In pompa magna la discesa a Messina del ministro con 4 gatti al seguito di cui uno della provincia di Messina.
Ieri 7.000 gatti a dire NO a l’opera più inutile che si possa realizzare; le contro proposte ci sono ma per ideologia politica non vengono prese in considerazione.
Le code agli imbarcadero ci sono ed è vero, come ci sono le code, come in questo momento, sulla Salerno Reggio Calabria e l’esodo del rientro non è ancora iniziato.
Facciamo un ponte anche da Salerno a Reggio Calabria e risolviamo il problema.
Ieri eravamo in tanti a dire no.
E proseguiremo a dire No!
Basta bugie e forzature ideologiche della destra!
Ammazza settemila persone per la sfilata allegorica, ma li avete contati a uno a uno voi di tempostretto, non saranno come le centomila presenze dei cortei PD, e poi sono all’incirca un quarto, invece provate a contare le persone favorevoli al ponte, forse saranno molto di più dei fantomatici settemila
I no ponte sono il contrario della democrazia. Si arrogano il diritto di parlare a nome della città. Invece parlano solo a nome loro. Cioè di una sparuta minoranza. C’è una Legge dello Stato che prevede la costruzione del Ponte sullo Stretto e come tale va rispettata.
Avvocato ad Acca Larenzia erano di meno eppure pretendono di dire a tutti cosa fare.
Quelli non erano carri allegorici?
Con la manina a celebrare un periodo del quale non sanno un beato…..
I pareri di ognuno sono del tutto rispettabili. È però evidente di come la stessa comunità scientifica sia divisa riguardo al ponte dato che il consiglio nazionale dei geologi lo ha definito un’infrastruttura di grande rilevanza per il paese ed è pronto a offrire il proprio contributo tecnico scientifico. Come riportato sulla testa giornalistica Il Giornale
e’ normale che ci sia il no, ma quanto importanza si dà ai molti si sia dei cittadini che degli operatori economici, siamo in democrazia è la maggioranza che fa la scelta certo la massa scelse Barabba, ma fu una legittima scelta legale. Come il SI AL PONTE