La mamma mostra il muro e le tende bruciate: "C'è ancora puzza, i nostri figli non possono dormire qui"
servizio di Silvia De Domenico
MESSINA – Tanta paura ma per fortuna nulla di più. Una famiglia che abita nella baraccopoli di via La Rocca, a Camaro San Paolo, ha vissuto una notte da incubo. La tragedia è stata sfiorata intorno alle 4 del mattino, quando un incendio è divampato all’interno della casetta. Da una presa di corrente le fiamme hanno ricoperto l’intero muro raggiungendo la biancheria appesa al soffitto. Lenzuola, coperte, tende e persino i primi addobbi natalizi sulle scale sono andati in fumo in pochi minuti. Fortunatamente sono riusciti tutti a mettersi in salvo e nessuno si è ferito.

“Siamo vivi grazie a mio marito”
“Se non fosse stato per mio marito che si è svegliato subito forse oggi non saremmo qui”, racconta Martina Noschese, mamma di due bambini piccoli. “Io dormivo e non mi sono accorta di nulla, per fortuna stiamo tutti bene e i miei figli non hanno nemmeno un graffio”, aggiunge. “Mio marito ha spento l’incendio praticamente da solo. Poi sono arrivati anche i Vigili del Fuoco”.

“Tanta paura ma per fortuna nulla di più”
Quando il marito ha sentito la puzza di fumo ha aperto la piccola finestra della camera da letto e ha visto le fiamme già alte nel corridoio d’ingresso. Ha cercato subito di domarle con una coperta e messo in salvo tutta la famiglia. “Abbiamo avuto tanta paura ma per fortuna i bambini dormivano e non si sono resi conto del pericolo. Li abbiamo portati fuori e i vicini di casa ci hanno aiutato“, aggiunge la signora.

Le fiamme hanno raggiunto il piano di sopra
Il muro da cui è partito l’incendio si trova proprio dietro la camera da letto e il corridoio avvolto dalle fiamme è l’unica via di fuga della casetta. Tramite le lenzuola stese al soffitto il fuoco ha raggiunto prima le tende appese alle vetrate e poi la cucina al piano superiore.

“C’è ancora troppa puzza di bruciato”
“Avevo pure lavato tutti i giubbotti invernali dei bambini e ho dovuto buttare tutto”, racconta la giovane mamma mostrandoci un sacco della spazzatura pieno di indumenti e biancheria bruciati. La casa è stata in parte ripulita ma c’è ancora un forte odore di bruciato. “Dobbiamo tutelare i nostri figli, non possiamo farli dormire qui“, racconta Martina preoccupata per i suoi due bambini. Alla puzza di fumo, poi, si aggiunge quella dell’umidità che avvolge le pareti della camera da letto. Inoltre la mamma teme che l’impianto elettrico possa fare ancora scintille e non si sente sicura a tornare ad abitare nella casetta.

Le ultime casette rimaste a Camaro San Paolo
La famiglia abita in via La Rocca dal 2017. Nella micro baraccopoli di Camaro San Paolo, censita di recente, altre 12 famiglie attendono ancora l’assegnazione di un nuovo alloggio. C’è chi abita in questa baraccopoli da più da 50 o 60 anni. Avevamo raccontato la storia di queste famiglie nel 2024, in uno dei “Viaggi nelle baraccopoli” di Messina.

“Poteva essere una tragedia”
“Poteva essere una tragedia e solo grazie a Dio non c’è stata”, dicono Alessandro Cacciotto e Libero Gioveni, rispettivamente presidente della III Municipalità e capogruppo di Fratelli d’Italia al Consiglio comunale. I due consiglieri hanno più volte sollevato la necessità di sbaraccare anche queste ultime casette rimaste a Camaro San Paolo. “Abbiamo avvertito dell’accaduto le istituzioni competenti. È evidente che le casette di via La Rocca non possono più rimanere in piedi. Serve un’accelerazione sul piano del risanamento perché ogni giorno che passa si rischia la vita”, concludono i due esponenti politici.
