"Messina abbracciami e vieni a sognare con me": il ritorno di Cesare Cremonini dopo 25 anni FOTO e VIDEO

“Messina abbracciami e vieni a sognare con me”: il ritorno di Cesare Cremonini dopo 25 anni FOTO e VIDEO

Silvia De Domenico

“Messina abbracciami e vieni a sognare con me”: il ritorno di Cesare Cremonini dopo 25 anni FOTO e VIDEO

Il ricordo del suo primo concerto a Capo d'Orlando nel 2000 e la dedica a chi c'è da allora

servizio di Silvia De Domenico

MESSINA – Un ingresso carico di energia, fra coriandoli e corpo di ballo sulle note di “Alaska baby”. Il grande ritorno di Cesare Cremonini allo stadio “Scoglio” di Messina. Una serata piena di vita, in cui il cantante bolognese non si è risparmiato. Ha cantato, saltato e ballato per più di due ore. Ad accompagnarlo per tutto il tempo c’era un pubblico che ha fatto da coro instancabile, dal prato alle tribune.

cesare Cremonini

“Oggi torniamo dopo 25 anni. Messina abbracciami”

“Oggi torniamo dopo 25 anni, abbiamo aspettato così tanto perché vogliamo portarvi nei luoghi in cui siamo stati, deserto dopo deserto, città dopo città, canzone dopo canzone. Tutto quello che ho vissuto in questo 25 anni è diventata musica, canzone, dolore. È incredibile cosa si possa fare col dolore e con l’amore. Messina abbracciami. Vieni a sognare con me. Non voglio più stare senza Sicilia”, con queste parole Cesare Cremonini saluta i 40.000 del Franco Scoglio. Un pubblico arrivato da tutta la Sicilia, e non solo, per salutarlo dopo 25 anni.

cesare Cremonini

Lo striscione in ricordo del primo live nel 2000 a Capo D’Orlando

Come dei ragazzi di Capo d’Orlando che hanno portato uno striscione in ricordo di quel suo primo live in Sicilia nel 2000. “25 anni fa in un campo sportivo ho fatto il primo concerto del mio primo tour della mia vita e questo mi lega a dei ricordi straordinari, indelebili della mia memoria”, ha detto il cantante ringraziando i fan per il bellissimo striscione.

cesare Cremonini

“Dedico la serata a chi c’è da 25 anni”

“Non posso nascondervi che ho pensato a quando sarei tornato in Sicilia in uno stadio e ho spesso pensato a quel momento in cui a Capo d’Orlando ho suonato la prima canzone che ho scritto in vita mia e che stasera dedico a tutti i ragazzi e le ragazze che ci seguono da 25 anni. E intona “Vorrei”, un brano scritto quando era solo un ragazzino di 15 anni.

cesare Cremonini

“Acrobati” e la magia del pianoforte di cristallo

Poi il momento magico, con due acrobati che roteano sul palco dentro due cerchi blu e rosso. E Cesare che si fa spazio fra la magia e raggiunge il centro del prato per sedersi su un pianoforte di cristallo portando il su pubblico fra le note di “Vieni a vedere perché”.

cesare Cremonini

“Ragazze facili” e la paura del giudizio degli altri

“Ci sono canzoni che si scrivono in pochissimi minuti ma per arrivare fanno dei viaggi lunghissimi e all’improvviso ti rubano un pezzo di anima. Queste canzoni ti spogliano e ti disarmano, ti lasciano nudo di fronte a te stesso e ti fanno paura. Hai paura del giudizio, dell’ignoranza ed è così abbiamo imparato a proteggerci da giudizio degli altri. Abbiamo costruito dei piccoli grandi muri per non soffrire e ci sono delle canzoni nate per abbattere questi muri. È una delle prime volte che la canto ad un live e la dedico a tutte le persone che ogni tanto o tutti i giorni si sentono indifese“, dice prima di cantare “Ragazze facili”.

cesare Cremonini

“Aurore boreali” e il duetto virtuale con Elisa

Poi torna un momento ballato insieme ai danzatori e sulle note della provocante e divertente “Grey goose”, accompagnati dal chitarrista, Cremonini sfila la t-shirt bianca e la lancia verso il pubblico. E dopo il momento leggero si torna a sognare. L’atmosfera cambia, sulle teste dei fan sul prato si accendono le luci delle “Aurore boreali”. Con Elisa sullo schermo che sembra duettare con Cremonini, Entrambi di profilo a guardarsi e a cantare uno davanti all’altra. Sullo sfondo una ballerina volteggia con delle lunghe ali bianche.

cesare Cremonini

La fisarmonica. “La musica è della gente”

Cambio di scena. Tutti sul palco. Ballerini, musicisti e coristi e il grande abbraccio con il gruppo “Alaska baby”. Cremonini li saluta, li ringrazia, li presenta uno ad uno. “Questi ragazzi sognano di rimanere sui palcoscenici del mondo a ballare”, ha detto invitando Messina a suonare con lui battendo le mani. E così prende in mano una fisarmonica e suona. “Questo è uno strumento popolare, della gente. La musica è della gente, della Sicilia. E’ un grande piacere condividerla con voi”. E dalle tribune parte un coro di “Sei bellissimo…” e Cremonini ringrazia “ma sei bellissimo è troppo anni ’90”.

cesare Cremonini

“San Luca” e la sua Bologna

I portici di Bologna sullo sfondo e le note di “San Luca”. “Questa canzone (un duetto con Luca Carboni, n.d.r.) è dedicata alla mia città. Quanti siciliani passano da Bologna per studiare, lavorare o curarsi al Sant’Orsola. Non dimentichiamoci mai e siamo sempre vicini a chi si sta male. Bologna, quando penso a Bologna mi viene sempre voglia di imbracciare una chitarra”, dice Cremonini ringraziando l’assistente di palco che gliel’ha passata. “Siamo in più di 200 dietro questo palco, c’è una città qui dietro”.

La generazione “50 special”

Una chitarra e un basso e via con la colonna sonora della vita di un’intera generazione, quella dei “50 special”. Quella di chi non balla ma saltella sulle note di questo storico pezzo di successo dei Lunapop. E si alza lo striscione di chi c’è dal 1999. Poi la chiusura con i suoi brani più romantici: da “Marmellata 25” a “Poetica”, da “Nessuno vuole essere Robin” a “Un giorno migliore”.

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