Messina. Giostra è un mosaico, concorso fotografico per raccontare il quartiere. VIDEO

Messina. Giostra è un mosaico, concorso fotografico per raccontare il quartiere. VIDEO

Silvia De Domenico

Messina. Giostra è un mosaico, concorso fotografico per raccontare il quartiere. VIDEO

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domenica 05 Dicembre 2021 - 07:23

Al via il contest online "Giostra InVisibile". Le foto vincitrici delle due sezioni in gara verranno premiate fino a 400€

Giostra è un mosaico e attraverso questo concorso vogliamo far raccontare agli sguardi che stanno dietro l’obiettivo tutte le facce e i colori di un quartiere paradigmatico“, così l’ideatore di “Giostra InVisibile” il sociologo urbano Pier Paolo Zampieri racconta ai nostri microfoni come è nata l’idea del progetto lanciato stamattina.

E quando gli chiediamo perchè l’oggetto del contest sia proprio Giostra e non un altro quartiere risponde così: “Giostra rappresenta tante cose: il limite della vecchia città, l’espansione urbana della nuova, il paradigma di una ricostruzione post-terremoto sordo alla giustizia sociale, un panorama Antonelliano, un laboratorio sociale e urbano, un ippodromo clandestino, un panorama mozzafiato, un ex manicomio, un’emergenza infinita, una storia di resilienze, un vialone che sembra la colonna vertebrale di Frida Kahlo, ma soprattutto Giostra è vita, tanta vita che trova, ad esempio, nei mercati e nei cortili i suoi luoghi elettivi”.

Questo è quello che il quartiere messinese rappresenta per il professore e per il suo modo di vedere la sociologia urbana, in contraddizione all’immaginario collettivo in cui tutta la storia e la complessità di Giostra vengono schiacciati dalla cronaca. E la sfida proposta dal professor Zampieri ai cittadino è proprio questa: mostrare un grande mosaico in movimento attraverso lo sguardo non superficiale e potenzialmente rivelatore del mezzo fotografico.

“Un quartiere urbano non è determinato solo da fattori geografici ed economici ma dalla rappresentazione che i suoi abitanti e quelli degli altri quartieri ne hanno”. Da questa citazione di Chombart de Lawe, noto sociologo urbano francese, il contest si propone di leggere il quartiere messinese di Giostra attraverso il linguaggio fotografico.

Il contest è stato promosso dall’Università degli Studi di Messina, partner di progetto e inserito nell’ambito del progetto “Dalle parole ai fatti – Custodiamo luoghi, memorie, suoni e tradizioni”, ideato e realizzato dal Centro di Solidarietà F.A.R.O. di Messina, sostenuto dalla Fondazione CON IL SUD e dal Centro per il libro e la lettura.

Il concorso si rivolge a tutti e la partecipazione è gratuita. Sono previste 2 sezioni con relativi premi: Sequenze e Cassetti. La prima sezione prevedere l’invio di un minimo di 3 e un massimo di 7 foto su un tema libero all’interno del perimetro del quartiere di Giostra. Il primo premio previsto per questa sezione è di 400€. Per la sezione Cassetti, invece, viene richiesto l’invio di vecchie foto di famiglia, pezzi di vita, ricordi che hanno come sfondo il quartiere proprio per raccontare tramite delle stampe ingiallite le trasformazioni che Giostra ha subito negli anni. Il primo premio previsto per questa sezione è di 200€.

Le fotografie dovranno essere inviate entro il 20 marzo 2022 in formato digitale all’indirizzo giostrainvisibile@gmail.com. Le foto dei primi cinque classificati di entrambe le sezioni verranno esposte in una mostra fotografica e poi raccolte in un volume.

Tutte le foto che verranno inviate all’indirizzo dedicato andranno a costruire un museo visivo del quartiere e verranno esposte nella nuova Biblioteca di quartiere “Penny Wirton”, presso il Centro di Solidarietà F.A.R.O.

La Giuria che attribuirà i premi alle foto vincitrici è composta da: Pier Paolo Zampieri, sociologo urbano dell’Università di Messina (COSPECS) ed ideatore del concorso; Francesco Parisi, professore di Cinema, fotografia, televisione e nuovi media dell’Università di Messina; Arturo Russo, fotografo professionista. Il regolamento del concorso è consultabile sulla pagina facebook “Progetto Dalle parole ai fatti”.

Servizio di Silvia De Domenico

Un commento

  1. antonino depetro 5 Dicembre 2021 19:45

    Chi è cresciuto a GIOSTRA negli anni 50′-60 sicuramente non riconoscerà dalle foto del concorso il quartiere in cui ha giocato, litigato, studiato, pregato, amato, VISSUTO INTENSAMENTE. Non lo ricorda così SPORCO. In quelle viuzze o nell’oratorio di San Matteo hanno giocato insieme chi poi è diventato killer, principe del foro, ladro, professore universitario, sgambitto, operaio specializzato, magnaccio, prete, truffatore, urbanista, ingegnere, fisico, potrei riempire pagine di quei ragazzi arrivati ai più alti livelli nelle professioni, non solo in Italia, un MOSAICO IRRIPETIBILE, non solo in questa periferia della nostra città. Oggi come tante periferie GIOSTRA è senza un FUTURO, si deve accontentare di un PRESENTE senza più bambini, adolescenti, eravamo migliaia urlanti e piena di vita, oggi è una GIOSTRA con le luci spente e silenziosa. Pochi sanno che negli anni 80′ e 90′ la Scuola Elementare di VILLA LINA, per le sue sperimentazioni, era meta di Ispettori Ministeriali intenti a copiare i progetti e portarli in giro per l’Italia e l’Europa. Cosa è accaduto alla fine del secondo e l’inizio del terzo MILLENNIO? Forse un TERREMOTO senza macerie, e non abbiamo ancora imparato a RICOSTRUIRE.

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