Sud Innovation Summit. "Capisco che la città richieda risultati tangibili immediati ma quelli arriveranno nel tempo", evidenzia l'ideatore Roberto Ruggeri
servizio di Silvia De Domenico
MESSINA – Il Sud Innovation Summit ha portato in città i big dell’innovazione. L’evento, però, ha un inizio e una fine e “rischia di rimanere fine a sé stesso se non ci sono delle politiche che gli diano seguito”. A dirlo è l’ideatore della manifestazione, giunta alla terza edizione. “Credo che l’amministrazione lo stia facendo dal momento che da 3 anni crede fortemente in questo progetto”, aggiunge Roberto Ruggeri.
“I risultati non sono immediati, arriveranno nel tempo”
E continua: “Capisco che la città richieda risultati tangibili immediati ma quelli arriveranno nel tempo”. Ecco come potrebbe cambiare Messina con la costruzione del nuovo I Hub.
In attesa dell’I-Hub
Il polo tecnologico, che inizialmente doveva sorgere di fronte al Porto di Messina, verrà realizzato nell’ex area ferroviaria Santa Cecilia, a pochi passi dalla nuova in via Don Blasco. “Un Hub che è nelle previsioni di un’amministrazione che guarda lontano”, spiega il sindaco di Messina Federico Basile. “Il Sud Innovation Summit è un percorso che crea quei contenuti in un contenitore che abbiamo voluto fortemente spostare. L’innovazione in un ambito rigenerato ha ancora più valore”, conclude Basile.
Perdonatemi, io non sugnu studiatu, da anni chiedo cosa ci sarà dentro l’aihab e nessuno, mai, è riuscito ad articolare una risposta che non fosse fumo. Ci riprovo, ma questo i hub cosa dovrebbe contenere?
I-Hub sarebbe uno spazio collaborativo e tecnologico per studenti, docenti e imprese, volto a promuovere l’innovazione e la collaborazione
Un centro studi per gente che verrebbe da tutto il mondo, intanto questo lo stiamo vedendo tramite il buon lavoro del Rettore Dott.ssa Spatari che sta aprendo molto le porte della ns università a molto studenti stranieri
Parole su parole, ma cosa sia questo “I-Hub” ancora non si e’ capito. Io penso che si trattera’ di una cosa del tutto inutile, con tanto di danaro pubblico sprecato.
Perche’ non fanno invece un centro di ricerca su metodi innovativi per tappare durevolmente i puttusa ‘nte stradi e per innaffiare il verde pubblico, o per creare delle targhe leggibili e durature con i nomi delle strade (che mancano in molti punti) ? Questo si che renderebbe Messina all’avanguardia non solo nel mondo, ma persino a Carupipi.
Grazie Orus, vedo che nemmeno tu ti orienti tanto, mi sento in buona compagnia, aspetto fiducioso questa “gente che verrebbe da tutto il mondo”, e forse anche da Marte e Venere