Non solo l'8 marzo: ecco quando sarà davvero festa. Storie di donne e di diritti VIDEO

Non solo l’8 marzo: ecco quando sarà davvero festa. Storie di donne e di diritti VIDEO

Silvia De Domenico

Non solo l’8 marzo: ecco quando sarà davvero festa. Storie di donne e di diritti VIDEO

martedì 08 Marzo 2022 - 07:15

Sono 20 volti femminili impegnati in politica e nella società. La parità di genere raccontata dalle donne messinesi

Servizio di Silvia De Domenico

Per la donna sarà festa quando…

Per le donne sarà festa quando ai tavoli del potere non siederanno solo uomini. Quando una donna che viene assunta al nono mese di gravidanza non farà notizia ma sarà consuetudine. Quando le dottoresse negli hub vaccinali non verranno chiamate signorine. Quando a una donna molestata o stuprata non verrà mai più chiesto cosa indossava. Quando la parità e la violenza di genere non saranno più argomento di cui parlare solo il 25 novembre e l’8 marzo

Le storie di 20 donne messinesi

Abbiamo intervistato le donne messinesi. Volti femminili impegnati in politica, nel mondo della scuola, dell’università, nelle associazioni, in Tribunale, in Prefettura, nel mondo del lavoro e dello sport. Sono donne con grande esperienza, ma anche giovanissime. Tutte raccontano la loro storia personale o professionale. Con loro parliamo di parità di genere, emancipazione femminile e violenza sulle donne.

Senza ipocrisie, senza retorica, senza stereotipi

“Sono stanca di ripetere ogni 25 novembre e ogni 8 marzo che le donne non si toccano neanche con un fiore”, così la deputata nazionale Maria Flavia Timbro racconta come andare oltre certi stereotipi sul tema. E continua: “Credo che le donne stesse debbano cambiare atteggiamento, essere più concrete”.

Le donne ucraine

“Il mio pensiero va alle donne ucraine”, così la prefetta di Messina Cosima Di Stani rivolge un pensiero a loro nella giornata dell’8 marzo. “In questo momento stanno soffrendo tantissimo per essersi dovute allontanare da compagni e mariti per proteggere i figli”.

“I fatti attuali, mi riferisco ovviamente alla guerra in Ucraina, ci dimostrano che quelli che noi consideriamo dei diritti consolidati possono venir meno da un momento all’altro“, così la dirigente scolastica del Liceo Scientifico “G. Seguenza” Lilia Leonardi invita i suoi studenti a non dare mai per scontati i diritti civili conquistati negli anni.

Unime e il prorettorato sui temi di genere

“L’istituzione di un prorettorato sui temi di genere è indicativo della grande attenzione che questo rettore e tutta la governance hanno rispetto a questa tematica. Non è presente in molti atenei italiani“, racconta la professoressa Giovanna Spatari, prorettrice dell’Università di Messina alle politiche di genere.

“Il cambiamento che meritiamo”

“Proprio una studentessa dell’Unversità di Messina è stata assassinata durante la pandemia. Quando vedi le istituzioni impegnate a parlare di cose secondarie invece di affrontare un’altra pandemia, quella della violenza sulle donne, capisci quanto la vita della donna non vale quanto dovrebbe in una democrazia come la nostra”, queste le parole della giornalista e scrittrice palestinese Rula Jebreal (autrice del libro “Il cambiamento che meritiamo”, dedicato alle donne appunto) in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’Unime.

Per la prima volta la Camera Civile del Tribunale di Messina ha un presidente donna: è l’avvocato Rosaria Filloramo che rivendica con orgoglio questo ruolo in un mondo, quello dell’avvocatura, che fino a qualche anno fa era appannaggio esclusivo degli uomini.

La gran parte dei dirigenti scolastici degli istituti messinesi, e non solo, sono donne. La professoressa Enrica Marano del comprensivo “Mazzini-Gallo” ci racconta il perchè e come sta cambiando il mondo della scuola.

E poi c’è la storia di riscatto di Magda. Una giovanissima messinese di origini marocchine. Vive in città da quando aveva 3 anni e pratica la boxe, una disciplina storicamente considerata maschile. Eppure lei ne parla con orgoglio e pensa che tutte le ragazze dovrebbero conoscere le pratiche di autodifesa. Si definisce una musulmana atipica, perchè non porta il velo e perchè la sua famiglia l’ha lasciata libera di scegliere e di seguire modelli occidentali.

Donne in politica

E poi le donne in politica. Abbiamo intervistato l’ex vicesindaco Carlotta Previti e l’ex assessore alle politiche sociali Alessandra Calafiore. In Consiglio Comunale su 32 consiglieri sono solo 6 le donne. Nelle municipalità la media si abbassa ancora di più: su 60 consiglieri di circoscrizione sono solo 4 le donne in carica. A commentare questi numeri sono le consigliere Cristina Cannistrà, Debora Buda e Lorena Fulco.

Sono intervenute anche la deputata all’Ars del Movimento 5 Stelle Valentina Zafarana e la deputata nazionale di Articolo 1 e Leu Maria Flavia Timbro.

Donne sole con minori sotto sfratto

E poi c’è lo studio di Unione Inquilini sulle donne con minori in emergenza abitativa. A raccontarcelo è Clelia Marano. “Lo sfratto è un trauma. Essere cacciate da casa per una donna sola con figli piccoli è un disagio che lo Stato non può ignorare. Dobbiamo mettere in campo azioni concrete”.

Reddito di libertà e reinserimento sociale

Con l’avvocato Rita Carbonaro, del Comitato Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvocati di Messina, abbiamo parlato di reddito di libertà e dell’occasione sprecata per aiutare concretamente le donne vittime di violenza.

E poi l’impegno di Maria Celeste Celi nel reinserimento sociale delle donne che escono da storie difficili. “Il Cirs da sempre si occupa di far acquisire a queste donne un’autonomia attraverso lo studio o il lavoro”.

Donne e lavoro

A me la parola parità non piace, gli uomini e le donne non sono uguali. Io rivendico il mio diritto di non essere uguale a mio marito, ho le mie peculiarità e diversità di genere”. La consulente di marketing Eleonora Urzì Mondo preferisce parlare di equità che di parità. E continua: “Chiediamo e pretendiamo che ci siano per noi donne le stesse identiche condizioni lavorative. Ci sono pochissimi asili nido, e non soltanto a Messina, questo è un problema endemico nel nostro paese”.

E l’imprenditrice agricola ventisettenne Marzia Villari. “Quello dell’agricoltura è un mondo prettamente maschile, almeno da noi. Nel resto del mondo la realtà è ben diversa”. E a chi le chiede perchè ha abbandonato tacchi e rossetto risponde…

E poi ci sono io, donna e cameraman, anche se già la parola stessa presuppone che io sia un uomo.

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