"Messina è uscita dalla black list dei comuni inquinanti, adesso anche la Regione deve fare la sua parte e sostenerci"
Più volte nei mesi scorsi l’assessore Dafne Musolino ha invitato l’assessore regionale Pierobon a verificare quanto è stato fatto in riva allo Stretto sul fronte gestione dei rifiuti e non solo. Proprio per questo il percorso “a tappe” che l’esponente della giunta Musumeci ha fatto oggi è servito sia a rafforzare i progetti in itinere che ad evidenziare percorsi da seguire.
Ora tocca alla Regione
Siamo riusciti a fare tanto in un anno e mezzo, è in sintesi il messaggio, adesso ci aspettiamo che la Regione faccia la sua parte. Non a caso l’assessore Dafne Musolino ha inserito anche l’ex Sanderson tra le tappe, in vista di un via libera ad un progetto di bonifica ma soprattutto di valorizzazione e funzionalizzazione dell’area.
Messina fuori dalla black list
“La presenza dell’Assessore regionale è stata l’occasione per illustrare – ha sottolineato Dafne Musolino – la strategia attuata dal Comune per la gestione del ciclo dei rifiuti che ha comportato il raggiungimento della quota del 30% della raccolta differenziata. Siamo usciti dalla black list dei Comuni siciliani inquinanti (dove capofila sono proprio le altre città metropolitane di Catania e Palermo) . Ci siamo attestati tra i Comuni che stanno concretamente attuando una efficiente politica di gestione del ciclo dei rifiuti”.
L’assessore Pierobon ha visitato sia Portella Arena che l’impianto di Pace. A seguire ha visitato il depuratore di Mili ed il sito per la prossima realizzazione dell’impianto di trattamento della frazione umido. Risolvere il problema dell’umido consentirebbe alla città piena autonomia e notevole risparmio rispetto alle cifre attualmente sostenute.
E’ giusto essere orgogliosi, però la strategia attuata dal comune è figlia di chi ha predisposto tutto prima che De Luca arrivasse. I mezzi per la differenziata, l’impianto di Pace l’accesso nel ciclo CONAI.
Sono tutti passi fatti dalla giunta Accorinti e non sarebbe certo un segno di debolezza o incompetenza ammetterlo, piuttosto che insultare sempre tutti.