La chiesa alle 4 è già stracolma. Tanti i giovani. L’antico canto in dialetto annuncia all'alba la discesa del simulacro. Padre Angelo Isaja: "Mette i brividi e suscita grande emozione"

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di Carmelo Caspanello

NIZZA DI SICILIA – Pietà popolare, fede, tradizione. La Festa dell’Immacolata a Nizza di Sicilia racchiude l’identità di un popolo. L’antico canto in dialetto annuncia la discesa del simulacro all’alba della vigilia della solennità. Che, come accade da centinaia di anni, viene prelevato dalla Cappella e posto sulla vara processionale alle 5.

E’ il momento più intenso e coinvolgente della festa. E’ il momento in cui scorrono nella mente le immagini della quotidianità, le gioie e i dolori che scandiscono la vita. E’ il momento dell’invocazione di una grazia. O del ringraziamento per quelle ricevute. E’ il momento in cui vengono ricordati i devoti non più tra noi che hanno avuto l’onore di cantare l’inno e traslare la Statua.

La chiesa alle 4 è già stracolma. Tanti volti si rigano di lacrime quando Nino Briguglio, come ormai fa da 19 anni, intona l’antico canto in siciliano, tramandato oralmente da padre in figlio. Un atto di devozione che si rinnova da secoli nella chiesa di S. Giovanni Battista, edificata nel XVI secolo. Una tradizione tramandata dai pescatori che un tempo abitavano nel quartiere in cui sorge il sacro luogo. Ancora oggi i fedeli cantano: “Ch’è ranni stu mari, è cchinu di pisci, Maria ni lu furnisci pi tutta l’eternità”.

“Un canto che suscita grande emozione e mette i brividi”, evidenzia il parroco, don Angelo Isaja.

Colpiscono i numerosi che gremiscono la chiesa e la piazza. Ci sono anche i giovanissimi, quelli… dell’ultima generazione, che magari non t’aspetti di vedere in una funzione religiosa dal sapore antico.

Il programma della Festa

Domani, festa dell’Immacolata sono in programma Sante Messe alle 7,15; 8,30; 9,45 e 11. Alle 15, 30 la solenne processione con il venerato simulacro dell’Immacolata e la benedizione del mare.

Il servizio video (riprese e montaggio di Matteo Arrigo) racconta il rito della Vigilia attraverso le testimonianze dei fedeli e di padre Angelo Isaja. Suggestivi l’antico canto in dialetto e, nel finale del video, le toccanti immagini della traslazione.