Risanamento. "Effetti nefasti nel non dare priorità ai fragili", Russo scrive a Basile

Risanamento. “Effetti nefasti nel non dare priorità ai fragili”, Russo scrive a Basile

Marco Olivieri

Risanamento. “Effetti nefasti nel non dare priorità ai fragili”, Russo scrive a Basile

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domenica 16 Marzo 2025 - 18:59

Messina. La consigliera Pd si rivolge con urgenza al sindaco in merito alla nuova ordinanza ("da revocare") del sub commissario

MESSINA – Il neo sub commissario Santi Trovato e la nuova ordinanza in tema di risanamento a Messina. La consigliera comunale del Partito democratico Antonella Russo interroga con urgenza, con risposta scritta, il sindaco Federico Basile. E chiede la revoca in autotela dell’ordinanza. Nella nota, si sofferma sulla “discontinuità rispetto al predecessore Marcello Scurria. Quest’ultimo aveva stabilito, nei criteri di assegnazione delle abitazioni nel piano di risanamento, di dare assoluta priorità alle famiglie con soggetti fragili (bambini disabili, anziani gravemente malati), nell’universalmente apprezzato tentativo di garantire il diritto a uscire dalle baracche alle persone oggettivamente più bisognose. Con la nuova ordinanza, invece, ci saranno conseguenze nefaste per le famiglie bisognose”.

Aggiunge Russo: “L’ingegnere Trovato ha deciso di stabilire delle priorità diverse. In particolare, ha ritenuto di dover aggiornare i criteri di assegnazione degli alloggi disponibili, utilizzando come preminente il criterio della liberazione delle aree baraccate per lotti unitari e funzionali. E stabilendo che solo all’interno di ogni singolo lotto o sub lotto si debba poi dare priorità ai nuclei familiari in condizione di grave fragilità socio-sanitaria”. Per la consigliera Pd, “l’applicazione pratica di tale criterio, inserito nell’ordinanza n. 01/2025, comporterà certamente delle conseguenze nefaste per i cittadini più bisognosi. I quali, in risposta alle loro stringenti necessità di vivere in una abitazione dignitosa, si troveranno invece preferiti altri criteri che sono quelli di non disunire le famiglie all’interno di uno stesso lotto o sub-lotto, affinchè non si realizzi „lo sgombero di unità abitative sparse sul territorio“.

“130 famiglie attendono di essere trasferite in alloggi dignitosi”

Continua Antonella Russo: “La finalità contenuta in tale ordinanza – se ben letta e interpretata – parrebbe quella di voler privilegiare la politica del mantenimento dei nuclei familiari di “ex baraccati“ negli stessi, anche se nuovi, contesti abitativi (come se si trattasse di persone e famiglie che non possono
e non devono integrarsi con il resto della cittadinanza…). E non, piuttosto, la finalità di “togliere“ dalle
baracche quegli anziani malati che da troppo tempo attendono un alloggio dignitoso e salubre, così come quei bambini che hanno diritto di non sentirsi ancora per anni svantaggiati doppiamente, a causa
della loro fragilità fisica e anche a causa di un contesto abitativo non idoneo alle loro condizioni.
Che, pertanto, le finalità di tale ordinanza si mostrano in violazione dei principi basilari della nostra
Carta costituzionale, in téma di parità tra i cittadini e di osservanza del diritto alla salute”.

Russo ricorda che “130 famiglie attendono di essere trasferite in alloggi dignitosi e idonei rispetto alla condizione di fragilità dei loro componenti, accertata dall’Asp di Messina. Teme ora “la fuoriuscita dalle baracche in tempi molto lunghi, sicuramente di svariati anni, con la tristissima conseguenza che molti anziani malati forse non riusciranno mai a trasferirsi per tempo in un alloggio adeguato”. Non a caso che l’amara considerazione trova conferma nel semplice fatto che la società Patrimonio Spa, partecipata del Comune di Messina, pur potendo contare su un finanziamento di 23 milioni di euro, dall’anno 2022 a oggi è riuscita ad acquistare soltanto tre abitazioni“.

“Migliaia di richieste di alloggi per emergenza abitativa e pochissime case a disposizione”

E infine “questa ordinanza desta ulteriori gravi perplessità nella parte in cui dispone che la lista delle
130 famiglie con persone fragili sia trasmessa ad Arisme, al fine di valutare comunque la possibilità di
inserire tali nuclei familiari nell’ambito della legge sull’emergenza abitativa. Anche sotto tale profilo l’ordinanza in questione si appalesa in tutta la sua inopportunità, vista l’esistenza di migliaia di richieste di alloggi per emergenza abitativa, e pochissime case a disposizione. E visto, anche, il tentativo di catalogare insieme politiche del tutto diverse tra loro, quali appunto le politiche di risanamento con quelle dell’emergenza abitativa, che hanno origini, cause e anche finalità certamente non coincidenti”.

Russo chiama in causa sindaco, assessora ai Servizi sociali Calafiore, Messina Social City, garanti delle Persone affette da disabilità e dei minori e degli adolescenti. La consigliera propone di convocare il sub commissario e di “fargli revocare in autotutela l’ordinanza”.

Che la tematica della tutela delle persone fragili è argomento cui non può considerarsi estraneo il
sindaco del Comune di Messina, nè l’Assessora ai Servizi Sociali, nè la presidente della società
partecipata Messina Social City, così come non possono non essere direttamente chiamati in causa
anche i ;
Premesso, ritenuto e considerato quanto sopra,
VISTI

  • lo Statuto del Comune di Messina e, in particolare, gli artt. 24, 45 e 54 dello stesso;
  • il Regolamento del Consiglio Comunale in vigore,
    La scrivente consigliera comunale

INTERROGA

Il sindaco del Comune di Messina, e gli altri Organi in indirizzo, al fine di conoscere se, ognuno
nell’ambito delle proprie specifiche competenze, previo coinvolgimento dei garanti delle persone
disabili e dei minori, non ritengano opportuno convocare immediatamente il Subcommissario al

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risanamento, ing. Santi Trovato, al fine di fargli revocare in autotutela l’ordinanza n. 1/2025, in
quanto la stessa considera rilevanti le fragilità dei cittadini che vivono in baracca solo all’interno dei
loro lotti di provenienza…. e non in base al rispetto preminente dei diritti delle persone malate, e dei
minori che si trovano attualmente ancora a vivere all’interno di baracche non consone alle loro
condizioni di salute; ed anche al fine di concordare con lo stesso subcommissario dei diversi criteri di
assegnazione di alloggi popolari, che tengano in prioritario conto la condizione di fragilità accertata dei
130 nuclei familiari già censiti dall’Asp di Messina ed ancora in graduatoria.

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