7 giorni d'ordinaria follia, l'intelligenza artificiale salverà Messina

7 giorni d’ordinaria follia, l’intelligenza artificiale salverà Messina

Marco Olivieri

7 giorni d’ordinaria follia, l’intelligenza artificiale salverà Messina

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mercoledì 12 Aprile 2023 - 08:30

Un viaggio semiserio tra le notizie locali e nazionali, a volte tragiche, a volte surreali e trattate con superficialità, nella fretta d'avere un'opinione

Caro diario, e cari lettrici e lettori, che settimana è stata, tra notizie locali e nazionali, tra nuvole e sole? Difficile e complicata, tragicomica e paradossale, come sempre. Nei giorni scorsi abbiamo lanciato la nostra proposta provocatoria per porre fine al silenzio sulle continue morti sul lavoro: fermiamo i cantieri e diamo un sussidio ai lavoratori fino a quando non si creeranno le condizioni di sicurezza. Da qui una riflessione con i dirigenti di Cgil e Uil sugli strumenti per far sì che non si continui a piangere l’ennesimo caduto senza far nulla di concreto, mentre continua l’emergenza ispettori del lavoro in Sicilia. Il problema è politico e non intendiamo mollare la presa, o spegnere i riflettori, come si dice, perché non abbiamo bisogno di lacrime di coccodrillo.

Nel frattempo, il dibattito internazionale sull’intelligenza artificiale, su ChatGPT e sul futuro della tecnologia, e dell’essere umano (schiavo o padrone?), non tiene conto, ovviamente, del fattore Messina. Una città che riesce a dibattere su tutto ma che rischia di rimanere prigioniera di sé stessa senza uno slancio progettuale più solido a tutti livelli. Ma, si sa, la costruzione richiede tempi lunghi e fatica. E il dibattito mediatico ha altri tempi. Brucia tutto e non rimane nulla.

Così a salvare la patria, o la città, potrebbe essere l’intelligenza artificiale. A salvare Messina da noi cittadini. L’illusione di un grande fratello, che vede e vigila su tutto, e si sostituisce a noi abitanti nelle scelte civiche, in fondo ormai invochiamo telecamere ovunque per tutelarci dai nostri pessimi comportamenti, potrebbe essere parente alla lontana di un’idea salvifica della tecnologia.

L’intelligenza artificiale, la mamma “vera”, la maestra punita dopo le preghiere in classe: benvenuti nel caos mediatico

Non solo intelligenza artificiale. E l’importante è che ci sia spazio per quella naturale. C’è sempre bisogno di un salvatore della patria, così come di un capro espiatorio (è sempre colpa degli altri). E, invece di un salvatore o di una salvatrice in carne e ossa, magari sarà una macchina a illuderci di mutare il modo di pensare collettivo. Con l’illusione di sostituire all’imperfezione umana qualcosa d’inattaccabile.

Intanto, il caos mediatico crea nuovi personaggi. Il dibattito nazionale ingurgita tutto e alla velocità della luce, senza nemmeno la fatica di verificare le notizie. Bisogna farsi un’opinione immediata e sputarla sui social e nei media. Una madre lascia il proprio figlio, Enea, appena nato, e subito si rafforza l’esercito deglio opinionisti, dato che la scelta non rimane riservata, come avviene di solito. Ci mancava l’appello alla “mamma vera” di Ezio Greggio, al di là delle buone intenzioni, come se i futuri genitori adottivi non saranno a tutti gli effetti i genitori di Enea. Siamo ancora così arretrati? Tutti giudicano situazioni e persone che non conoscono. Come se, al posto di Roberto Mancini, ad allenare la nazionale italiana arrivasse uno che non si è mai occupato di calcio.

Non parliamo poi della discussione social e mediatica sulla maestra sospesa non tanto per la preghiera, bensì, probabilmente, per una serie di comportamenti giudicati non consoni dall’Ufficio scolastico regionale della Sardegna. Tuttavia, sul piano mediatico, è diventata la maestra punita perché voleva fare pregare gli alunni, con tanto di annuncio dell’assessore regionale siciliano Turano: “La prendo come consulente”.

Ma quanto è più facile farsi un’idea in 5 minuti e sputare sentenze sui social

Diciamo la verità: è più facile credere di capire tutto in cinque minuti e sputare sentenze sui social e, a volte, anche sui giornali, piuttosto che studiare e tentare interpretazioni più complesse e meno manichee. Così come non possiamo limitarci a registrare che, nel 2023, a Villa San Giovanni non ci sono ascensori e scale mobili. Ma dobbiamo indagare, capire, ad esempio, che cosa potrà migliorare davvero, nei prossimi anni, in termini di servizi e trasporti. E che cosa, invece, sembra destinato a rimanere immobile e nefasto in questo sud sempre uguale a sé stesso. Senza una politica che riesca a incidere e a cambiare, in tempi relativamente brevi, il Meridione affonderà in incertezze e assenza di futuro.

Qui nella città dello Stretto, inoltre, aspettiamo ancora risposte sul disagio abitativo in merito al censimento degli immobili comunali da parte di Patrimonio Messina Spa. 1324 alloggi. 1324 abitazioni distribuite in quindici lotti della città nell’ambito dell’Erp, Edilizia residenziale pubblica. Aspettiamo risposte, e anche in questo caso non molliamo la presa. sia chiaro, e lo faremo in maniera sempre più incisiva. Siamo in cerca di risposte tra le onde di un mare che deve riprendere a essere centrale. E non più marginale, come negli ultimi decenni.

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Un commento

  1. BELLISSIMO articolo che stracondivido per l’onestà di tutto ciò che vi è scritto e che corrisponde perfettamente al vissuto di oggi nella società. Un plauso al direttore e a Tempostretto che mantengono i fari accesi sulle problematiche e incompiute della nostra città che finirebbero nel dimenticatoio senza il supporto della stampa locale che tanto sta facendo per noi cittadini e per rivalutare Messina con le sue potenzialità.

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