A Palazzo Zanca soffiano venti di bufera: i dipendenti con Cgil e Csa in agitazione

A Palazzo Zanca soffiano venti di bufera: i dipendenti con Cgil e Csa in agitazione

Redazione

A Palazzo Zanca soffiano venti di bufera: i dipendenti con Cgil e Csa in agitazione

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domenica 11 Ottobre 2020 - 08:30

Nel mirino alcune rivendicazioni salariali ma soprattutto gli attacchi che De Luca ha rivolto ai dipendenti comunali

A Palazzo Zanca c’è di nuovo aria di bufera. E i lavoratori proclamano lo stato di agitazione insieme ai sindacati Cgil e Csa. La decisione è arrivata alla fine di due assemblee che, nel rispetto delle norme anticovid, ha visto un confronto serrato dei dipendenti comunali. Sul tavolo della discussione, le rivendicazioni di carattere salariale con una serie di istituti previsti dal Contratto Decentrato e che ad oggi non risultano liquidati. Ma non poteva mancare una dura presa di posizione nei confronti delle dichiarazioni che il sindaco ha riservato ai dipendenti comunali negli ultimi giorni.

Gli attacchi ai lavoratori

Dalle trasmissioni tv in cui il sindaco si è scontrato proprio con la Cgil sulla questione smart working, ai post Facebook denigratori nei confronti di dipendenti e vigili urbani, proprio in queste ultime settimane il sindaco è tornato a rispolverare il suo repertorio spesso riservato proprio ai lavoratori di Palazzo Zanca. Ma loro non ci stanno.

“Questo Comune – hanno affermato i sindacalisti – ha funzionato ed erogato servizi anche in pieno lockdown e, sempre in piena emergenza, sono stati raggiunti risultati che lo stesso Sindaco ha avuto modo di esaltare. Ad esempio l’approvazione del bilancio, la gestione dei fondi comunitari, la distribuzione dei sussidi, il rilascio delle carte d’identità in tempi europei. Risultati che senza la dedizione e la professionalità di tutti i dipendenti non potevano essere raggiunti.

Il caso smart working

Sullo smart working sono i numeri ed i confronti con altri enti che replicano alle illazioni:  dopo la prima fase in cui lo strumento è stato “imposto” dal Governo Nazionale ed in cui comunque sono stati garantiti i servizi essenziali, il Comune di Messina ha registrato una percentuale di lavoratori in presenza ben maggiore di quella prevista dalla normativa. E questo in un contesto che continua a non garantire la sicurezza di dipendenti e utenti con molti stabili che non rispettano i criteri minimi di igiene e salubrità e rappresentano un serio rischio, in questo particolare momento per tutti i frequentatori. E pensare che per molto meno parecchie attività commerciali sono state sanzionate se non chiuse dalla stessa amministrazione. 

I lavoratori hanno approvato un documento con cui è stato dichiarato lo stato di agitazione, dando mandato nell’immediato a Cgil e Csa di diffidare i Dirigenti ad adempiere alle prescrizioni del Contratto Decentrato, ponendo in essere gli atti necessari per la liquidazione delle spettanze maturate già dal 2019, e di attivare le previste procedure di raffreddamento davanti al Prefetto di Messina.

F.St.

2 commenti

  1. Quello che dice il sindaco sui dipendenti comunali è la verità. E lo pensiamo tutti noi cittadini dopo che abbiamo avuto a che fare con gli uffici di questo comune. Gente impreparata poco professionale e indisponente. Ma non tutti come ha sottolineato lo stesso SINDACO. Chi li difende è solo la CGIL .Per avere la delega sindacale di un iscritto si prostituiscono

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  2. Nstwviva il duce 11 Ottobre 2020 12:51

    Più che i lavoratori dovrebbe essere il comune di Messina a far causa alla maggior parte dei dipendenti per truffa e appropriazione indebita dello stipendio, visto che l’attività principale svolta dai lavoratori è andare al bar e girare nel comune per conversazioni varie.

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