Amam e crisi idriche a Messina, va cambiata l'organizzazione

Amam e crisi idriche a Messina, va cambiata l’organizzazione

Marco Olivieri

Amam e crisi idriche a Messina, va cambiata l’organizzazione

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domenica 15 Dicembre 2024 - 11:20

Non si tratta più d'emergenze. Giunta Basile e partecipata corrano ai ripari dopo l'esperienza estiva

di Marco Olivieri

MESSINA – “Amam, abbiamo un problema”. Il guasto della condotta Fiumefreddo e l’intervento con graduale ripresa dell’erogazione idrica che cosa hanno comportato in questi due giorni, con conseguenza ancora fino a domenica? Il ritorno dell’esasperazione in alcuni cittadini, con l’aumento di segnalazioni al giornale. Ad esempio, un cittadino che vive in via Consolare Pompea ha inviato una pec alla partecipata: “Segnalo il disservizio nell’erogazione idrica presso il mio domicilio. Faccio presente che solo sino alle ore 15 ho potuto utilizzare gli autoclavi condominiali, con una capacità dei serbatoi pari a 10000 lt, che però è terminata. Ciò significa che l’erogazione in zona non avviene da almeno 3 giorni. In casa ho un disabile con invalidità civile al 100% e i disagi sono notevoli. Alle ore 15.48 ho provato a contattare Amam al numero 090.3687712 e dopo un’attesa di oltre 10 minuti in coda, e scalata la priorità d’attesa, la voce guida mi invitava a richiamare! Spero in una rapida ripresa del servizio e/o fornitura tramite autobotte, altrimenti sarò costretto mio malgrado ad adire le vie legali”.

Questo è solo un esempio. Da Villaggio Aldisio a Bordonaro e altre zone, i messaggi dei lettori certificano un’incertezza e un problema crescenti. Nessuno nega gli sforzi fatti dalle amministrazioni De Luca e Basile per affrontare antichi nodi strutturali legati a una rete idrica colabrodo. Ed è positivo che ci siano importanti interventi in atto e altri che, si spera, possano essere presto finanziati, dato lo sforzo progettuale che è stato fatto. Tuttavia, non è ammissibile che non si riesca a fronteggiare al meglio i disagi dei cittadini con un’azione organizzativa adeguata.

Occorre fare tesoro delle esperienze passate e trovare soluzioni immediate

Il sindaco Basile, l’assessore Minutoli, il neo presidente Alibrandi, il Consiglio d’amministrazione e la dirigenza della partecipata devono analizzare subito la situazione. E sicuramente lo faranno. Vanno trovate soluzioni immediate e a breve e lunga scadenza per fronteggiare quella che non è più un’emergenza. La fragilità del sistema impone un’attenzione particolare a chi soffre la mancanza d’acqua. Sia nella quotidianità , sia quando avviene l’ennesimo guasto o incidente, tutto deve funzionare al meglio: dalla comunicazione agli utenti alle soluzioni per alleviare il disagio. Questa è la priorità. Altrimenti, la problematica estate che abbiamo vissuto sarà passata invano. Bisogna fare tesoro delle falle del sistema, locale e regionale, per correre ai ripari.

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13 commenti

  1. Le bollette le vogliono pagate! Ma i continui disagi a cui i cittadini vanno incontro a giorni alterni chi ce li paga? E ormai palese che ogni giorno c’è un guasto grave da riparare. Ma perché Messina non si stacca da questo legame atavico e si rende autonoma?

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  2. Più di un cittadino ha espresso la soluzione; è costosa, è alla lunga, ma va fatta: rifare la rete ex novo in parallelo a quella vecchia; una volta fatta, raccordarla all’imbocco in città. Quasi sempre gli intoppi, sono nella rete Fiumefreddo-Messina. Frattanto, per la vecchia rete, avere squadre sempre pronte ad intervenire 7 giorni su 7, H24, senza guardare Sabati, Domeniche, orari, Natale e Vigilia, ecc. I c.d. interventi preventivi (5 se ricordo bene), non sono serviti a nulla! Quindi è inutile farli. Meglio intervenire tempestivamente in caso di guasto. Altrimenti il risultato finale è che ai 4 casi accidentali (ammesso che siano solo 4!), se ne aggiungono apposta altri 5, col risultato che il cittadino si ritrova inutilmente 9 volte a disagio! E la nuova rete, va fatta con materiali nuovi, nuovi nel senso tecnologico. Non sono esperto nel settore, ma se il terreno è franoso, ci sono sistemi di tubazione più o meno elastici. Guardarsi un po’ in giro. W le ditte locali! Ma se una ditta giapponese mi garantisce piena efficienza anche in caso di frane… io mi rivolgerei alla ditta giapponese! Troppe volte dalle nostre parti si sente dire: “Non si può fare!”. Quando invece con onestà dovrebbero dire: “Non lo so fare!”. Che è diverso! Se poi lo sanno fare per bene ditte locali, tanto meglio! ma bene, significa niente problemi per ALMENO 20 anni consecutivi! Pioggia o frane devono essere alla fine irrilevanti. E i soldi? Be’ se non ci sono, è molto più importante e urgente una nuova rete idrica che il Ponte! Sarebbe oltremodo ridicolo un ponte, in una città che ha seri problemi idrici, quasi ogni mese!

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  3. COGITO ERGO SUM 15 Dicembre 2024 12:35

    Ho l’impressione che sia stato inutile procedere con le ultime dimissioni degli incolpevoli vertici, che hanno pagato le colpe di altri, nel tempo.

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  4. Cittadino sconvolto 15 Dicembre 2024 12:52

    ……ci vogliono tecnici… e di quelli bravi…

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  5. Tengano cortesemente conto di quelle abitazioni con serbatoi in alto che non riescono a riempire per mancanza di pressione.

    Se queste persone continuano ad essere ignorate perché non disabili e perché in “zone erogazione”., prima o poi esploderanno!!

    Anche i non disabili o “non vecchi” hanno diritto a lavarsi!

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  6. Questa società fa acqua da tutte le parti. Da anni non riescono a sistemare la rete idrica. Ci hanno fatto stare mesi senza acqua, comunicando che stavano cambiando i tubi vecchi (lavori programmati), e questo è il risultato. Però, come si ricordano di mandare le bollette da pagare! Dovremmo costituire un gruppo di utenti; speriamo che qualche sindacato faccia qualcosa per denunciare tutto alla procura.

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  7. Forse non è chiaro che la struttura portante dell’ AMAM, la sua ossatura ovvero impiegati e responsabili a vario livello non è mai cambiata.
    Sono le persone a fare una azienda, qui si continua a cambiare il management facendo finta di avere una Ferrari alla quale trovare un buon pilota, mentre invece trattasi di cinquecento, voluta come tale e mantenuta come tale da tutte le amministrazioni le quali non sono neanche riuscite a garantire, questa compresa un numero emergenze che funzioni degnamente.
    Roba da terzo mondo e protratta nel tempo.
    Imperterrita immutata e strafottente.
    Tradotto non funziona bene, anzi funziona male.
    Questa considerazione che non solleva affatto i vertici da tutte le sue responsabilità può tranquillamente essere estesa a molta parte del pubblico che risponde ancora a logiche “antiche”.

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  8. Una volta non succedeva mai.Non votate piu questi incapaci.

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  9. Caro Olivieri, non capisco il suo stupore. Ma è finto? Lei prepara la piazza ai commenti e poi si emoziona? Una azienda privata gestita sul filo dell’incompetenza e si meraviglia mostra stupore. Sa come si dice: I pareri sono come i …. ognuno ha i suoi. Faccia piuttosto una inchiesta giornalistica seria come fanno a report o al fatto quotidiano. Vada all’Amam, faccia domande chieda i resoconti, analizzi i bilanci e certamente qualcosa verrà fuori. A quel punto qualcuno potrebbe decidere di aiutarla. Gestendo i commenti di un articolo su tempostretto è chiaro che non si arriva a niente. Fa solo un favore ai veri responsabili.

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  10. I guasti, ormai puntali e periodici, creano difficoltà. La distribuzione, una volta riparato il guasto, sembra eseguita per cittadini di serie “A” e serie “B”. Molti dei miei amici che vivono in diverse zone della città, non hanno avuto i problemi che abbiamo avuto ed abbiamo a Ganzirri. I due guasti di questa settimana, hanno provocato a Ganzirri la sospensione della distribuzione di tre giorni. Nelle altre zone della città invece la sospensione è stata limitata a poche ore. Gli anziani, i bambini, gli ammalati e le persone di Ganzirri soffrono una situazione che si ripresenta ad ogni problematica( i guasti ormai sono frequenti, a cadenza quasi settimanale). Sarebbe opportuna l’equità, un efficiente servizio che tenga conto che bisogna dare un minimo di servizio a tutti i cittadini. Restare senz’acqua per giorni è un orribile problema, anche in considerazione che Messina non ha fontane pubbliche come nelle altre città italiane. Per rifornirmi con bidoni ed altro devo andare da amici e parenti che vivono nelle zone meglio servite della città.

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  11. Ludovico Arigo' 15 Dicembre 2024 23:25

    Ma perché non contiamo i giorni di problemi, guasti e mancanza d’acqua…. Su 365 penso, siamo sul centinaio….
    È vergognoso, però le bollette continuano a mandarle come se nulla fosse, come se il servizio sia stato reso in maniera impeccabile.
    100 giorni su 365…..

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  12. Rosangela Musiano 16 Dicembre 2024 07:05

    E ancora oggi, zona san jachiddu , niente acqua…… non ho parole……

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  13. Mitici incompetenti. Questi i protagonisti della prestigiosa vita amministrativa messinese. E questo è il meritato posto. Se fossi Wanna Marchi farei ricorso. Ahahahah

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