Non si tratta più d'emergenze. Giunta Basile e partecipata corrano ai ripari dopo l'esperienza estiva
di Marco Olivieri
MESSINA – “Amam, abbiamo un problema”. Il guasto della condotta Fiumefreddo e l’intervento con graduale ripresa dell’erogazione idrica che cosa hanno comportato in questi due giorni, con conseguenza ancora fino a domenica? Il ritorno dell’esasperazione in alcuni cittadini, con l’aumento di segnalazioni al giornale. Ad esempio, un cittadino che vive in via Consolare Pompea ha inviato una pec alla partecipata: “Segnalo il disservizio nell’erogazione idrica presso il mio domicilio. Faccio presente che solo sino alle ore 15 ho potuto utilizzare gli autoclavi condominiali, con una capacità dei serbatoi pari a 10000 lt, che però è terminata. Ciò significa che l’erogazione in zona non avviene da almeno 3 giorni. In casa ho un disabile con invalidità civile al 100% e i disagi sono notevoli. Alle ore 15.48 ho provato a contattare Amam al numero 090.3687712 e dopo un’attesa di oltre 10 minuti in coda, e scalata la priorità d’attesa, la voce guida mi invitava a richiamare! Spero in una rapida ripresa del servizio e/o fornitura tramite autobotte, altrimenti sarò costretto mio malgrado ad adire le vie legali”.
Questo è solo un esempio. Da Villaggio Aldisio a Bordonaro e altre zone, i messaggi dei lettori certificano un’incertezza e un problema crescenti. Nessuno nega gli sforzi fatti dalle amministrazioni De Luca e Basile per affrontare antichi nodi strutturali legati a una rete idrica colabrodo. Ed è positivo che ci siano importanti interventi in atto e altri che, si spera, possano essere presto finanziati, dato lo sforzo progettuale che è stato fatto. Tuttavia, non è ammissibile che non si riesca a fronteggiare al meglio i disagi dei cittadini con un’azione organizzativa adeguata.
Occorre fare tesoro delle esperienze passate e trovare soluzioni immediate
Il sindaco Basile, l’assessore Minutoli, il neo presidente Alibrandi, il Consiglio d’amministrazione e la dirigenza della partecipata devono analizzare subito la situazione. E sicuramente lo faranno. Vanno trovate soluzioni immediate e a breve e lunga scadenza per fronteggiare quella che non è più un’emergenza. La fragilità del sistema impone un’attenzione particolare a chi soffre la mancanza d’acqua. Sia nella quotidianità , sia quando avviene l’ennesimo guasto o incidente, tutto deve funzionare al meglio: dalla comunicazione agli utenti alle soluzioni per alleviare il disagio. Questa è la priorità. Altrimenti, la problematica estate che abbiamo vissuto sarà passata invano. Bisogna fare tesoro delle falle del sistema, locale e regionale, per correre ai ripari.

Le bollette le vogliono pagate! Ma i continui disagi a cui i cittadini vanno incontro a giorni alterni chi ce li paga? E ormai palese che ogni giorno c’è un guasto grave da riparare. Ma perché Messina non si stacca da questo legame atavico e si rende autonoma?
Più di un cittadino ha espresso la soluzione; è costosa, è alla lunga, ma va fatta: rifare la rete ex novo in parallelo a quella vecchia; una volta fatta, raccordarla all’imbocco in città. Quasi sempre gli intoppi, sono nella rete Fiumefreddo-Messina. Frattanto, per la vecchia rete, avere squadre sempre pronte ad intervenire 7 giorni su 7, H24, senza guardare Sabati, Domeniche, orari, Natale e Vigilia, ecc. I c.d. interventi preventivi (5 se ricordo bene), non sono serviti a nulla! Quindi è inutile farli. Meglio intervenire tempestivamente in caso di guasto. Altrimenti il risultato finale è che ai 4 casi accidentali (ammesso che siano solo 4!), se ne aggiungono apposta altri 5, col risultato che il cittadino si ritrova inutilmente 9 volte a disagio! E la nuova rete, va fatta con materiali nuovi, nuovi nel senso tecnologico. Non sono esperto nel settore, ma se il terreno è franoso, ci sono sistemi di tubazione più o meno elastici. Guardarsi un po’ in giro. W le ditte locali! Ma se una ditta giapponese mi garantisce piena efficienza anche in caso di frane… io mi rivolgerei alla ditta giapponese! Troppe volte dalle nostre parti si sente dire: “Non si può fare!”. Quando invece con onestà dovrebbero dire: “Non lo so fare!”. Che è diverso! Se poi lo sanno fare per bene ditte locali, tanto meglio! ma bene, significa niente problemi per ALMENO 20 anni consecutivi! Pioggia o frane devono essere alla fine irrilevanti. E i soldi? Be’ se non ci sono, è molto più importante e urgente una nuova rete idrica che il Ponte! Sarebbe oltremodo ridicolo un ponte, in una città che ha seri problemi idrici, quasi ogni mese!
Ho l’impressione che sia stato inutile procedere con le ultime dimissioni degli incolpevoli vertici, che hanno pagato le colpe di altri, nel tempo.
……ci vogliono tecnici… e di quelli bravi…
Tengano cortesemente conto di quelle abitazioni con serbatoi in alto che non riescono a riempire per mancanza di pressione.
Se queste persone continuano ad essere ignorate perché non disabili e perché in “zone erogazione”., prima o poi esploderanno!!
Anche i non disabili o “non vecchi” hanno diritto a lavarsi!
Questa società fa acqua da tutte le parti. Da anni non riescono a sistemare la rete idrica. Ci hanno fatto stare mesi senza acqua, comunicando che stavano cambiando i tubi vecchi (lavori programmati), e questo è il risultato. Però, come si ricordano di mandare le bollette da pagare! Dovremmo costituire un gruppo di utenti; speriamo che qualche sindacato faccia qualcosa per denunciare tutto alla procura.
Forse non è chiaro che la struttura portante dell’ AMAM, la sua ossatura ovvero impiegati e responsabili a vario livello non è mai cambiata.
Sono le persone a fare una azienda, qui si continua a cambiare il management facendo finta di avere una Ferrari alla quale trovare un buon pilota, mentre invece trattasi di cinquecento, voluta come tale e mantenuta come tale da tutte le amministrazioni le quali non sono neanche riuscite a garantire, questa compresa un numero emergenze che funzioni degnamente.
Roba da terzo mondo e protratta nel tempo.
Imperterrita immutata e strafottente.
Tradotto non funziona bene, anzi funziona male.
Questa considerazione che non solleva affatto i vertici da tutte le sue responsabilità può tranquillamente essere estesa a molta parte del pubblico che risponde ancora a logiche “antiche”.
Una volta non succedeva mai.Non votate piu questi incapaci.
Caro Olivieri, non capisco il suo stupore. Ma è finto? Lei prepara la piazza ai commenti e poi si emoziona? Una azienda privata gestita sul filo dell’incompetenza e si meraviglia mostra stupore. Sa come si dice: I pareri sono come i …. ognuno ha i suoi. Faccia piuttosto una inchiesta giornalistica seria come fanno a report o al fatto quotidiano. Vada all’Amam, faccia domande chieda i resoconti, analizzi i bilanci e certamente qualcosa verrà fuori. A quel punto qualcuno potrebbe decidere di aiutarla. Gestendo i commenti di un articolo su tempostretto è chiaro che non si arriva a niente. Fa solo un favore ai veri responsabili.
I guasti, ormai puntali e periodici, creano difficoltà. La distribuzione, una volta riparato il guasto, sembra eseguita per cittadini di serie “A” e serie “B”. Molti dei miei amici che vivono in diverse zone della città, non hanno avuto i problemi che abbiamo avuto ed abbiamo a Ganzirri. I due guasti di questa settimana, hanno provocato a Ganzirri la sospensione della distribuzione di tre giorni. Nelle altre zone della città invece la sospensione è stata limitata a poche ore. Gli anziani, i bambini, gli ammalati e le persone di Ganzirri soffrono una situazione che si ripresenta ad ogni problematica( i guasti ormai sono frequenti, a cadenza quasi settimanale). Sarebbe opportuna l’equità, un efficiente servizio che tenga conto che bisogna dare un minimo di servizio a tutti i cittadini. Restare senz’acqua per giorni è un orribile problema, anche in considerazione che Messina non ha fontane pubbliche come nelle altre città italiane. Per rifornirmi con bidoni ed altro devo andare da amici e parenti che vivono nelle zone meglio servite della città.
Ma perché non contiamo i giorni di problemi, guasti e mancanza d’acqua…. Su 365 penso, siamo sul centinaio….
È vergognoso, però le bollette continuano a mandarle come se nulla fosse, come se il servizio sia stato reso in maniera impeccabile.
100 giorni su 365…..
E ancora oggi, zona san jachiddu , niente acqua…… non ho parole……
Mitici incompetenti. Questi i protagonisti della prestigiosa vita amministrativa messinese. E questo è il meritato posto. Se fossi Wanna Marchi farei ricorso. Ahahahah