L'opinione. Aiuola di Gravitelli: iniziativa comunale Adottiamo il Verde. Spazio non curato o metafora del presente?

L’opinione. Aiuola di Gravitelli: iniziativa comunale Adottiamo il Verde. Spazio non curato o metafora del presente?

L’opinione. Aiuola di Gravitelli: iniziativa comunale Adottiamo il Verde. Spazio non curato o metafora del presente?

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venerdì 28 Gennaio 2011 - 10:38

Come documentato fotograficamente le iniziative possono essere ottime, ma senza continuità e controllo si rischia di svuotarle dei loro validi contenuti.

Se l’adozione è finita si dovrebbero levare le targhe, se l’adozione continua si dovrebbe arredare lo spazio, se non è possibile proseguirla a causa del ripetersi di atti vandalici si dovrebbe intensificare la sorveglianza.

In ogni caso perché non valutare a monte la reale opportunità di concedere in adozione questo spazio o, in alternativa, di richiedere un intervento più utile per la collettività.

L’aiuola sarà pure piccola ma potrebbe essere indicata a rappresentare i limiti dell’attuale gestione del verde urbano concentrata prioritariamente sul centro città a scapito delle zone periferiche notoriamente aree maggiormente bisognose di riqualificazione.

Invece di continuare a mettere fioriture stagionali a Piazza Unione Europea o ingolfare lo spartitraffico di Corso Garibaldi con specie non adatte oppure eseguire trattamenti alle palme tanto inutili quanto costosi non si potrebbero finalmente concludere i declamati lavori di riqualificazione delle 50 Piazze, aprire finalmente la Villetta di S. Licandro, programmare gli interventi di gestione del verde prevedendo una proiezione almeno annuale?

La risposta è già nota:

“non ci sono i soldi!”

Ma a questo punto sorgono due quesiti che non riguardano solo la gestione del verde urbano:

1)Ma è proprio vero che non ci sono i soldi?

2)Se, dopo tutte le promesse della campagna elettorale, non si è in grado di reperire risorse che cosa ci state a fare all’Amministrazione?

Immediato ed altrettanto prevedibile il tormentone con il quale si cercherà di fugare queste rimostranze:

“La colpa è di chi c’era prima di noi!”

A questo punto sorge spontanea la madre di tutte le domande:

“Ma se negli ultimi dodici anni per dieci anni, direttamente o indirettamente, ci siete stati voi al governo della città, a chi vi riferite?”

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