Individuata una ricaduta negativa sull’occupazione che rischia di trovare dei precedenti solo nei periodi cupi dell’emigrazione

Alla presenza del segretario generale della Femca Sicilia, Franco Parisi, e del segretario generale della Cisl di Messina, Tonino Genovese si è riunito oggi il Consiglio Generale della Femca Cisl Messina con i delegati dei settori dell’energia, del petrolio, della chimica e del manifatturi per analizzare tutte le criticità che attraversano i settori industriali, operando anche un’attenta analisi di quelle che possono essere le prospettive nel medio periodo.

«Sul territorio – ha detto Stefano Trimboli, segretario provinciale della Femca – ravvisiamo, purtroppo, una tendenza alla deindustrializzazione che, se proseguirà, rischia di lasciare la provincia senza valide alternative economiche al momento del tutto assenti nel panorama socio-economico del territorio e in particolare nel comprensorio di Milazzo. Una ricaduta negativa sull’occupazione che rischia di trovare dei precedenti solo nei periodi cupi dell’emigrazione. È necessario, quindi, che l’intero corpo sociale si renda conto che le aziende, soprattutto quelle che si dimostrano virtuose, vanno incoraggiate, tenendo un laico atteggiamento di attenzione nei confronti del loro impatto sulla salute e sull’ambiente».

«La Femca e la Cisl lavorano di concerto per difendere l’economia del territorio – ha aggiunto il segretario della Femca Sicilia, Franco Parisi – e intendono sostenere tutte le iniziative rivolte a rafforzare la buona occupazione all’interno di aziende produttive, che per avere piena legittimità sul territorio non devono arretrare sul terreno della sostenibilità ambientale».

«Non è un fatto nuovo che la Cisl sia attenta alle questioni ambientali quando
queste sono in relazione con le attività produttive – ha ribadito Tonino Genovese a chiusura dei lavori – Il comprensorio di Milazzo, in particolare, vede insistere delle aziende alle quali è giusto chiedere di stabilire un rapporto di trasparenza con l’esterno, a tutela non solo dei cittadini, ma dei lavoratori stessi. La convivenza tra industria e popolazione deve avvenire nel prioritario rispetto della salute, dubitando di coloro che propongono modelli economici fantasiosi e fuorvianti».