Ingegnere messinese muore al Papardo: sei medici indagati dalla Procura

Ingegnere messinese muore al Papardo: sei medici indagati dalla Procura

Ingegnere messinese muore al Papardo: sei medici indagati dalla Procura

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giovedì 05 Aprile 2012 - 12:05

L'ingegnere messinese Mario Parisi, 58 anni è morto domenica al Papardo e la Procura ha aperto un'inchiesta. Nove i medici dell'ospedale iscritti nel registro degli indagati. L'uomo il 15 marzo scorso era stato sottoposto ad intervento di plastica della valvola mitralica. Domani sarà eseguita l'autopsia.

Una nuova inchiesta giudiziaria investe il mondo della sanità messinese. Solo ieri è stata eseguita l’autopsia sul corpo di Salvatore Rizzo, il bambino di dieci anni morto domenica sera al Policlinico. L’esito si conoscerà fra tre mesi e, intanto, nove medici del Papardo e del Policlinico risultano indagati. Neanche il tempo di metabolizzare la tragedia che la Procura ha già avviato un altro fascicolo. Riguarda la morte dell’ingegnere Mario Parisi, 58 anni, docente dell’Istituto Industriale “Verona-Trento”. Il professionista è morto anche lui domenica scorsa al Papardo. I familiari hanno presentato una denuncia ed è scattata l’inchiesta affidata al sostituto procuratore Antonella Fradà. I Carabinieri hanno già acquisito in ospedale le cartelle cliniche ed ora sei medici del Papardo sono stati iscritti nel registro degli indagati con l’ipotesi di reato di omicidio colposo. Sono tutti sanitari che risono occupati di Parisi durante la sua degenza al Papardo. Il docente era stato operato il 15 marzo scorso per una plastica della valvola mitralica da un’equipe cardiochirurgica.
Quando il peggio sembrava ormai alle spalle Parisi ha iniziato ad accusare dei problemi. Sono intervenute delle complicazioni e domenica scorsa l’uomo è morto. Come sempre sarà l’autopsia a stabilire le ragioni del decesso. L’incarico sarà conferito domani dal sostituto procuratore Fradà al medico legale Pasquale Gugliano ed al cardiochirurgo Pasquale Santè.

7 commenti

  1. medici o scarpari?Ammalati ,scappate da Messina se vi sentite male.Quelli si sono laureati al CEPU.

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  2. Non calunniate senza nessun riscontro. La Cardiochirurgia del Papardo e tra le più eccellenti d’Italia. Io sono stato operato lì al cuore e sono rinato. Nessuno si permetta di buttare fango senza prove e riscontri.

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  3. puzza di bruciato 5 Aprile 2012 16:48

    Sicuramente a volte il caso singolo non fà regola.Capisco anche lo sconforto dei parenti;condoglianze commosse, ma da comprendere pure lo stato d’animo dei medici indagati. Chissà quanti ne hanno rimessi in piedi. Nessun chirurgo, penso, vuole restituire ai parenti un paziente dentro un bara…

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  4. puzza di bruciato 5 Aprile 2012 16:56

    Per quanto riguarda i viaggi della speranza al nord,non tutti riescono. In operazioni di cardio-chirurgia al nord chiamano “successi” gli interventi nel quale il paziente esce VIVO dalla sala operatoria;se MUORE dopo, in rianimazione o in corsia, le percentuali di mortalità non influenzano per niente funzionalità delle cardio-chirurgie.. Quindi fidiamoci dei ns nella speranza che non vengano troppo influenzati dalle lucrose percentuali di mortalità usate al nord.

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  5. Mi consenta signor quercia, non dia spiegazioni al signorino burrascanu. Se lei prova a leggere tutti i commenti rilasciati dal signor Burrascanu potrà capire che non ne vale la pena rispondere. Lui non e’ un Messinese DOC. Sa solo buttare fango sulla città ma soprattutto ai Messinesi. Evitiamo di rispondere. Grazie……

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  6. Caro BURRASCANU la invito a non scherzare con il fuoco,cioè con la grande fiducia dei messinesi verso la CARDIOCHIRURGIA del PAPARDO,che ha drasticamente ridotto i nostri viaggi nella vicina Catania.Aspettiamo con fiducia le indagini della magistratura,come spesso accade,per casi simili,sempre per la cardichirurgia della vicina Catania.Alla famiglia dello sfortunato professore del Verona Trento,un abbraccio affettuoso,ai cardiochirurghi del PAPARDO la mia fiducia, a nome dei miei parenti e amici,a cui hanno salvato la vita.

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  7. Giuseppe Trimarchi 22 Aprile 2012 14:38

    La cosa piu’ bella di tutte queste morti è che passano sotto praticamente il silenzio di tutte le istituzioni locali, delle principali testate giornalistiche, della cittadinanza. Ormai è diventata normalita’ in questa città di quaqquaraqua restare a guardare mentre va a rotoli, mentre tutto non funziona, mentre muore una persona alla settimana in ospedale, mentre vengono aperte inchieste che non fanno altro che fare carta su carta senza risolvere nulla, mentre Palermo e Catania se la spolpano viva, l’hanno piano piano ridotta ad un grosso paese senza un centro di smistamento posta, senza un distretto militare, senza un’impresa edile seria, senza la marina militare, senza piu’ nulla degno del passato glorioso e neanche tanto remoto di questa città…..Quello che mi auguro è che ci sia una presa di coscienza dei giovani di questa città per farla risalire, ma sono sempre piu’ amareggiato perchè i ragazzi di oggi sono sempre piu’ distanti dalla politica, non gliene frega niente della propria città, devo concludere che forse ce lo meritiamo di essere in queste condizioni…….

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