L'ex allenatore e il suo vice salutano la città e la tifoseria dopo l'esonero. Fanno un lungo elenco di cose che non sono andate e criticano la società, che avrebbe sbagliato tanto
Domenica la sconfitta contro il Monopoli, la terza consecutiva, lunedì mattina l'esonero, martedì l'ufficializzazione di Lucarelli, mercoledì la partita di Coppa Italia. Non c'è stata neanche l'occasione per salutare due grandi ex calciatori del Messina, la cui esperienza sulla panchina giallorossa è durata appena nove giornate durante le quali, purtroppo, sono arrivati solo 7 punti.
Sasà Marra ed Enrico Buonocore hanno voluto salutare i tifosi con una lettera: "Abbiamo lasciato trascorrere qualche giorno e sedimentare l’amarezza per non essere riusciti a soddisfare le aspettative dei tifosi. Abbiamo preferito scrivere di nostro pugno, piuttosto che rilasciare un’intervista, che avrebbe potuto generare fraintendimenti e, soprattutto, sovrainterpretazioni, come già successo troppe volte e in breve tempo. Quando ci è stato chiesto di venire a Messina, entrambi abbiamo preso una decisione con il cuore, senza metterci la testa. Senza volere mancare di rispetto ad alcuno, se non si fosse trattato di Messina ci saremmo presi qualche giorno di riflessione. Ma Messina è una città che portiamo e porteremo sempre nel cuore e per questo non potevamo che rispondere “presenti”. Con ciò non è nostra intenzione sostenere di avere peccato di superficialità, sottovalutando eventuali difficoltà che sono comunque nella norma in questo lavoro. È chiaro che, quando si verifica un cambio di panchina a quattro giorni dall’inizio del campionato, qualcosa non va. Alcune vicende, poi, costituiscono un dato di fatto: strategie di mercato affidate a tante persone diverse, tranne che all’allenatore; il 60% dei giocatori arrivati negli ultimi giorni di trattative; calciatori che non hanno svolto il ritiro estivo, mentre altri sono andati via a campionato iniziato; la richiesta di acquistare un centrocampista e un attaccante rinnovata tante volte e mai presa in considerazione. L’elenco, insomma, è lungo. Alle condizioni di lavoro complicate, vanno però aggiunte le pressioni a cui erano quotidianamente sottoposti i ragazzi. Pressioni dovute a dichiarazioni relative al raggiungimento di un piazzamento ben oltre il limite del possibile, rilasciate da chi non ha tenuto conto della realtà dei fatti, oltre che di alcuni degli aspetti precedentemente elencati. Programmazione e passione disinteressata non hanno certo caratterizzato l’ultimo periodo. Ci abbiamo messo il massimo dell’impegno, non abbiamo lesinato energie durante la nostra permanenza sulla panchina del Messina. Di sicuro abbiamo commesso degli errori che – ciò non rappresenta una giustificazione – sono stati fatti nell’intento di raggiungere buoni risultati e per questo motivo non abbiamo alcunché da rimproverarci. Abbiamo dato di più di quanto avevamo. Ringraziamo tutti i messinesi che ci hanno sostenuto e hanno compreso il nostro impegno. Siamo certi che il nostro è solo un arrivederci. Senza sapere quando, a Messina – che consideriamo casa nostra – ritorneremo. Grazie di cuore e sempre forza Messina!".
Mi aspetto, da parte della Società, una risposta.
Soprattutto ai punti in cui Marra sostiene di non avere avuto voce in capitolo per quanto riguarda il mercato e, ovviamente, sul discorso dei rinforzi in attacco e centrocampo.
Mi aspetto, da parte della Società, una risposta.
Soprattutto ai punti in cui Marra sostiene di non avere avuto voce in capitolo per quanto riguarda il mercato e, ovviamente, sul discorso dei rinforzi in attacco e centrocampo.