Aumentano i bus e gli autisti non bastano, al via la riorganizzazione del personale

Aumentano i bus e gli autisti non bastano, al via la riorganizzazione del personale

Francesca Stornante

Aumentano i bus e gli autisti non bastano, al via la riorganizzazione del personale

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venerdì 25 Ottobre 2013 - 00:31

Pronto l'atto di interpello indirizzato al personale dell'azienda in possesso di patente e abilitazione, chi è in possesso dei requisiti potrà chiedere il cambio mansione. Con l'aumento dei mezzi in strada è più che mai urgente rivedere la ripartizione dei lavoratori.

Quando si parla di Atm è ormai quasi scontato il riferimento al numero troppo alto di dipendenti in relazione al servizio che, soprattutto negli ultimi anni, l’azienda ha offerto. O forse meglio dire che non ha offerto. Eppure poche settimane fa è saltato fuori quello che inizialmente era sembrato quasi un paradosso: all’Atm ci sono pochi autisti. Il primo a denunciare questa “carenza” era stato il segretario dell’Orsa trasporti Michele Barresi che, senza mezzi termini, aveva dichiarato che con 50 bus, il massimo che l'Atm potrà mettere in servizio senza il necessario acquisto di nuovi mezzi, gli attuali autisti in forza sarebbero stati insufficienti. Dichiarazione che effettivamente aveva poi trovato riscontro dall’analisi dei documenti sulla ripartizione del personale dell’azienda di via La Farina. Considerato che sia l’amministrazione comunale, sia la gestione commissariale dell’Atm targata Domenico Manna, stanno facendo sforzi immani per rimettere in strada quanti più bus possibile, è apparso quindi urgente avviare subito quella riorganizzazione del personale più volte invocata dai sindacati e in ultimo soprattutto dall’Orsa.

Il dato da cui partire è che nell’ultima settimana i mezzi in servizio sono stati circa 45, se il trend positivo continuerà non ci vorrà molto per ritrovarsi, e qui il paradosso, a non poter far uscire i mezzi perché non c’è nessuno che può guidarli. Siccome l’obiettivo è proprio quello di continuare questo percorso, la soluzione per non trovarsi impreparati è già stata trovata. E’ infatti stato approntato un atto di interpello interno rivolto al personale dell’azienda che abbia già la patente e l’abilitazione da autista per andare a rinforzare gli addetti alla guida. Dunque tutti quei dipendenti in possesso di queste qualifiche, ma attualmente impegnati in altri ruoli, potranno proporsi e ottenere il cambio di mansione. Si tratta di un primo passo verso quella riorganizzazione del personale oggi più che mai necessaria per riuscire a ricostruire un’azienda che davvero si occupi di trasporto pubblico, passo quasi obbligato anche alla luce del fatto che già in questi giorni sono saltate fuori parecchie difficoltà per coprire tutti i turni. “Attraverso questo atto -spiega il responsabile dell’Esercizio gommato Salvatore Orlando– speriamo di riuscire a reclutare subito tra i 12 e 15 autisti, cifra minima per poter organizzare i servizi con maggiore sicurezza”. A ciò si aggiunge anche che a novembre dovrebbe partire anche il servizio scuolabus che ovviamente comporterà la necessità di impiegare ulteriori autisti. Ecco perché in casa Atm è urgente far aumentare il numero di chi può mettersi alla guida dei mezzi.

Per avere un quadro più chiaro e dettagliato ricordiamo i numeri pubblicati nelle scorse settimane sulla ripartizione del personale Atm. Attualmente i dipendenti sono 581 e gli autisti dei bus, al netto del personale inidoneo (circa una ventina), sono 198, di cui 113 effettivi, 24 ex Lsu con i contratti regionali in scadenza e 26 della Ztl. A quel numero si devono sottrarre 20 autisti che non guidano più per questioni di anzianità e vengono impiegati nei turni di verifica e ruoli di esercizio, sempre relativi al gommato, e altri 15 impiegati nel servizio di rimessa e soccorso. Risultato totale dei dipendenti che realmente guidano: 163. Per mettere in circolazione 50 bus servono però circa 170 autisti più le riserve per eventuali malattie, cambi turno, infortuni, ferie, permessi. E se si considera il servizio scuolabus si devono aggiungere altri 20 autisti e le riserve. Orlando ha già provveduto a rimettere sui mezzi quegli autisti che erano stati esentati dal servizio di guida, l’atto di interpello è di certo un altro passaggio importante, segno che davvero si sta fortemente puntando a far ripartire l’Atm e il trasporto pubblico messinese. Oltre agli autisti ci sono infatti 55 addetti alle officine, 21 alla pulizia, 77 ausiliari effettivi nelle Ztl, 42 autisti del tram per 6 vetture (sufficienti fino a 9), 26 amministrativi, 8 uscieri, 26 addetti alle officine del tram e 2 dirigentiBisognerà adesso vedere quanti risponderanno all’appello.

Francesca Stornante

Venerdì, 25 ottobre, 2013 – 02:31

7 commenti

  1. Che significa:”Orlando ha già provveduto a rimettere sui mezzi quegli autisti che erano stati esentati dal servizio di guida”?
    Un autista viene esentato dalla guida solo su presentazione di certificato medico e dopo le verifiche degli appositi organi.
    A meno che non si tratti di temporanea inidoneità (che, statisticamente, può riguardare pochissimi dipendenti), devo ritenere che si trattava di esenzioni di comodo?

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  2. Un’azienda con quei numeri NON PUO’ FUNZIONARE !!! Occorre verificare come è strutturata un’azienda simile che ha un servizio funzionante !!!

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  3. Che significa: “segno che davvero si sta fortemente puntando a far ripartire l’Atm e il trasporto pubblico messinese”?

    Ma siamo pazzi? Non siamo mica abituati noi messinesi.

    Pazientate fino a Dicembre. E tutto tornerà come prima.

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  4. Ci sarà il fuggi fuggi,tutti quelli che ogni mattina andavano in azienda e si girano i pollici ora dovranno lavorare.

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  5. siamo alle solite. Quando si parla del personale si danno i numeri!!!!dati non veritieri!!!
    di autisti, l’azienda ne ha a iosa…leggere per bene le carte per…. credere.Purtroppo in azienda la nuova amministrazione ha rimesso in piede un cavallo non troppo di ..razza.

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  6. Il primo apprendista stregone a cui viene affidato un incarico di responsabilità dovrebbe sapere che prima cosa deve individuare chi è in condizione di inventariare le forze-lavoro ed i mezzi disponibili, e quindi procedere.
    Nel caso dell’ATM l’unico che ha tentato di farlo è un sindacalista, che fino a prova contraria ha il mandato di tutelare i privilegi goduti dal personale.
    Per evitare lo scetticismo cittadino non è il caso di tentare esperimenti, il cui esito è proprio quello di aumentare la diffidenza e lo scetticismo.
    Per costruire un pettine con bus in linea verticale e la linea tranviaria, ovviamente in linea orizzontale, non ci vuole grande scienza, perchè fortunatamente esistono le strade (attualmente sentieri) che vanno quasi tutte direttamente dalle colline alla linea del tram in tutta la sua lunghezza.
    Rivolgersi ad un geometra da 1.200 euro mensili fornendo la lunghezza degli autobus disponibili ad affrontare tale servizio.
    Il personale necessario dovrebbe essere facilmente reperibile, considerati i ruoli aziendali.

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  7. Domenico Gioffré 30 Ottobre 2013 00:20

    Ma… l’albero di Natale vero a P.zza Cairoli quest’anno lo mette Feliciuzzo Calabrò, o lo fa fare bianco-stroboscopicamentissimamente illuninato come quello di Peppino??

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