Germanà e Garofalo: sequestro gallerie atto emblematico del fallimento del Cas. Ma la Regione rassicura

Germanà e Garofalo: sequestro gallerie atto emblematico del fallimento del Cas. Ma la Regione rassicura

Germanà e Garofalo: sequestro gallerie atto emblematico del fallimento del Cas. Ma la Regione rassicura

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lunedì 12 Dicembre 2011 - 13:45

Per i due deputati del PdL è una «profezia autoavveratasi dettata dalla conseguenza logica e prevedibile della condotta di tutti coloro che, nel corso degli anni, hanno improntato la loro condotta ad un’assoluta superficialità». Fa eco l'assessore regionale Russo:"in una settimana interventi completati"

«Il provvedimento di sequestro che ha interessato le due gallerie della A20 “Capo d’Orlando” e “Madonna del Tindari” è il risultato inevitabile del disinteresse e dell’inefficienza delle attività del Consorzio Autostrade Siciliane, una profezia autoavveratasi visto che rappresenta la conseguenza logica e prevedibile della condotta di tutti coloro che, nel corso degli anni, hanno improntato la loro condotta ad un’assoluta superficialità, abdicando al loro dovere di garantire la sicurezza stradale e lasciando sulle nostre autostrade una scia di morte». Questa la dichiarazione congiunta dei deputati del Pdl Nino Germanà ed Enzo Garofalo.

Il primo sottolinea come da più di un anno ha ingaggiato una lotta contro il Cas sulle “inadempienze lapalissiane” e la “programmazione del tutto inconsistente”. «A ciò – continua Germanà – va aggiunto che il Consorzio era già stato Commissariato dal 2000 al 2007, cioè negli anni nei quali si sono verificate tutte le irregolarità, e nello specifico la mancata manutenzione, che hanno determinato la revoca della concessione da parte dell’Anas, a causa delle mancate manutenzioni dal 2000 al 2005 per un importo di circa 50 milioni di euro, che se si considerano anche il 2006 ed il 2007 superano gli 80 milioni di euro. L’Anas – prosegue il deputato messinese – ha, inoltre, continuato a svolgere un continuo e costante monitoraggio sullo stato di attuazione delle attività avviate e messe in atto dal Concessionario nel periodo 2008 – 2010 a seguito degli inadempimenti formalmente contestati con l’atto di diffida ma, il 20 luglio 2009 il Presidente della Regione ha sciolto il Consiglio e nuovamente commissariato l’Ente e dopo un anno ovvero, il 10 luglio 2010, è stata notificata una contestazione disciplinare derivante dalla riscontrata assenza generalizzata di “sana amministrazione”, da imputare necessariamente alla dirigenza dell’Ente».

Alla dichiarazione-fiume di Germanà, fa eco Enzo Garofalo che aggiunge: «Esulando dalla constatazione dell’evidente negligenza nella tenuta dei libri contabili, dell’elevato indebitamento del Consorzio nei riguardi di terzi le cui spettanze non risultano in molti casi pagate e del mancato rinnovo delle concessioni per le aree di servizio che ha causato considerevoli perdite di introiti, evito di addurre le innumerevoli storture ed alterazioni dal punto di vista strettamente economico, poiché ciò che maggiormente rileva, insieme all’incontrovertibile dato relativo alla mancanza di investimenti relativi all’incremento dell’innovazione tecnologica, è che oggi si sta assistendo ad un allarmante peggioramento delle condizioni in cui versano le autostrade siciliane ed il consequenziale corollario non poteva che essere il provvedimento assunto. Il complesso coacervo di contraddizioni e paradossi che tengono in ostaggio le autostrade siciliane – riprende Germanà – non accenna a disciogliersi, mentre continua ad aumentare l’intricata trama di inadempimenti in ordine al mantenimento della funzionalità delle infrastrutture in concessione ed alla realizzazione delle nuove opere previste in convenzione».

Fanno eco le parole dell’assessore regionale ai trasporti Russo, che rassicura: «Entro una settimana saranno completati gli interventi sulla galleria di Tindari parallela a quella dove e’ stato riscontrato il pericolo di cedimenti e sara’ possibile consentire la circolazione a doppio senso. Per la galleria di Capo d’Orando, che e’ sicuramente meno compromessa, il Cas ha gia’ avviato i rilievi per verificare se sia possibile attraversarla soltanto su una carreggiata. Per la messa in sicurezza della Palermo-Messina, cosi’ come delle altre tratte gestite dal Consorzio autostrade siciliane – aggiunge Russo – e’ necessario, oggi piu’ che mai, che vengano svincolate le somme rimaste fino a oggi bloccate e che, complessivamente, ammontano a circa 85 milioni di euro. Confidiamo nel governo Monti affinche’ si possa rapidamente arrivare a tale soluzione».

3 commenti

  1. Certo che questi due hanno una bella faccia tosta.
    Fecero la passerella con Berlusconi per il completamento della Me-Pa con una manifestazione in pompa magna ed ora puntano il dito contro tutto e tutti.
    Loro non hanno alcuna responsabilità, se non quella di far parte del maggior partito della Sicilia da circa 20anni.
    Lo stesso partito che “sgoverna” la Sicilia a livello regionale e, nel caso di Messina, anche a livello provinciale e cittadino.
    Ma ci sono o ci fanno?

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  2. ma, questa gente del PDL non era/è quella che ci reclamizzava a tutti i livelli l’importanza del ponte sullo stretto?!!Solo ora si accorgono che le autostrade siciliane sono inadeguate e pericolose, quindi non sarebbe stato molto più logico utilizzare i milioni, sprecati con progetti e pseude trivellazioni per scopi propagandistici,per fare manutenzione delle autostrade?

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  3. Bravo, osservazione acuta! Figurati: con due gallerie siamo a rischio crollo….FIGURATI COL PONTE!!!

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