Avvistata foca monaca a Stromboli, un evento "straordinario"

Avvistata foca monaca a Stromboli, un evento “straordinario”

Daniele Ingemi

Avvistata foca monaca a Stromboli, un evento “straordinario”

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lunedì 31 Ottobre 2022 - 13:25

Eppure decenni fa il simpatico mammifero marino era di casa non solo alle Eolie, ma anche in alcuni tratti di costa nella provincia di Messina

L’avvistamento di un esemplare di foca monaca, nella mattinata di ieri, nel tratto di mare antistante le acque di Strombolicchio, rappresenta una notizia straordinaria, dal punto di vista naturalistico, ma non solo. Dopo poco più di due decenni la foca monaca viene avvistata nel mare delle Eolie. L’ultimo avvistamento, certificato, di una foca monaca nel mare eoliano, dove in passato era presente con numerosi esemplari, specie nell’isola di Filicudi, si era verificato nell’isola di Salina, il 30 ottobre del 2000. In quell’occasione ad avvistarla fu un pescatore. La notizia dell’avvistamento venne diffusa dall’Acquario di Genova dopo che l’informazione era stata verificata dai biologi dell’Istituto di Ricerca Aquastudio di Messina.

Come afferma la biologa Monica Blasi di Filicudi Wildlife Conservationper questa specie i mesi di settembre e ottobre coincidono con il picco del periodo riproduttivo e con la nascita dei piccoli che vengono allattati dalla madre per circa 16-17 settimane prima di entrare in acqua. L’allattamento avviene, in genere, lungo spiagge isolate o in grotte riparate mentre al di fuori di questo periodo le foche non frequentano solo ambienti costieri ma anche acque aperte, compiendo spostamenti di decine di chilometri in poco tempo e pescando a profondità anche molto elevate, fino a 100m con apnee di anche 10 minuti“.

L’ultimo avvistamento in Italia nello Ionio calabrese

In Italia l’ultimo avvistamento del mammifero marino risale all’aprile del 2021, come avevamo riportato in questo articolo. Allora un esemplare era stato ripreso in un video postato sui social mentre nuotava nelle acque antistanti Capo Colonna e Cimiti, a pochi metri dalla costa, sul mar Ionio, lungo la costa crotonese. Proprio in quei mesi diversi gli avvistamenti nel Golfo di Taranto, partendo da Metaponto, Policoro, Schiavonea, e, da ultimo, qualche giorno fa, nei pressi di Cirò Marina.

Il fantasma del Mediterraneo

La foca monaca mediterranea è uno dei più rari mammiferi marini, tanto da essere denominata come “fantasma del mediterraneo”, ed è l’unico pinnipede stabilmente presente nel Mediterraneo. E una delle 100 specie di mammiferi a maggiore rischio di estinzione. Si stima che sopravvivano in natura meno non meno 700 esemplari. Proprio per questo è davvero rarissimo poterla osservare. Secondo una stima dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, nel mondo ci sarebbero da 600 a 700 esemplari di foca monaca, 200 delle quali concentrate nell’Egeo (fra le tante isole tra Grecia e Turchia) e nel Mediterraneo sudorientale, almeno 20/30 nel Mar Ionio, 10/20 nel mare Adriatico, una decina nel Mediterraneo centrale, dai 10 ai 20 nel Mediterraneo occidentale e meno di 300 in tutto l’Atlantico.

La vita della foca monaca si svolge soprattutto in mare, ma durante il periodo riproduttivo, in autunno, predilige i tratti vicini alle coste, dove cerca aree costiere isolate, sistemandosi prevalentemente in grotte o piccoli anfratti accessibili solo dal mare, molto simili a quelli che caratterizzano la costa che va da Capo Colonna a Le Castella, visto che il parto e l’allattamento si svolgono esclusivamente sulla terraferma.

Gli avvistamenti sulle coste messinesi

Oltre agli avvistamenti avvenuti nei pressi delle grotte e delle calette solitarie delle isole Eolie, come nella costa occidentale di Salina, o nell’isola di Filicudi, dove era presente una piccola colonia, si narra che la foca monaca un tempo era di casa in altri tratti di costa del messinese. Alcuni pescatori raccontano di aver visto diverse volte la foca monaca fra i promontori e le grotte che caratterizzano l’area di Capo Sant’Alessio e Capo Taormina. Racconti che testimoniano come un tempo questo bellissimo mammifero marino fosse di casa anche nei nostri litorali.

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