Mobilità e trasporti, il Quo usque tandem attacca: mortificazione dei diritti

Mobilità e trasporti, il Quo usque tandem attacca: mortificazione dei diritti

Mobilità e trasporti, il Quo usque tandem attacca: mortificazione dei diritti

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martedì 13 Dicembre 2011 - 19:22

Conferenza questa mattina alla Provincia per i ragazzi della Giovane Italia. L'assessore provinciale Bisignano: "Miope chi non riesce a comprendere l'importanza dell'area metropolitana dello Stretto"

Stamattina, presso la sala giunta della Provincia di Messina, si è tenuta la conferenza “Attacco alla mobilità dello Stretto”, indetta dal Circolo della Giovane Italia “Quo usque tandem”. Nel corso dell’incontro è stato richiesto l’intervento compatto, deciso ed univoco, nelle rispettive sedi, dei rappresentanti regionali e nazionali al fine di eliminare le situazioni di criticità esistenti.

In rappresentanza della Provincia di Messina è intervenuto l’assessore Michele Bisignano, il quale ha denunciato la situazione di stallo del sistema dei trasporti da e verso lo Stretto e la necessità che si venga a creare una sinergia con la sponda reggina, definendo “miope” quella parte di politica che non riesce a comprendere come l’area metropolitana dello Stretto possa avere un ruolo importantissimo per quel che riguarda lo sviluppo dei rapporti commerciali e non verso l’Africa e la zona orientale del Mediterraneo. Marcello Finoccchiaro, esperto del presidente della Provincia sul sistema dei trasporti nell’Area della “Regione dello Stretto”, ha sottolineato l’eliminazione del “corridoio Berlino/Palermo” in favore di quello “Berlino/Napoli/Malta”, eliminazione che ha prodotto un’accentuazione dei tagli per le nostre zone. L’esperto si è soffermato su quelle che potrebbero essere le potenzialità, mai sfruttate, dell’aeroporto Tito Minniti, aerostazione che allo stato attuale versa in agonia anche in forza della recente cancellazione di 52 voli Alitalia da e per Roma e Milano. È stato sottolineato anche che molte aste per tratte verso località italiane diverse da Roma e Milano sono andate deserte senza alcun motivo, adducendo i vettori come ragione l’esistenza di una diseconomia, pur esistendo degli incentivi statali a volare su Reggio in quanto zona periferica.

Felice Panebianco, responsabile Politiche Giovanili UGL – UTL di Messina e dirigente del Circolo “Quo usque tandem”, ha esposto le criticità e problematicità relative alla Metromare dello Stretto, servizio carente sotto molteplici aspetti. Innanzitutto si è sottolineato il paradosso esistente, in cui un mezzo nato per essere la “metropolitana del mare” vede l’ultima corsa giornaliera alle ore 19, limitando quindi notevolmente la possibilità di spostamento dei cittadini dell’area dello stretto. Oltre al fatto che si è passati da un sistema concorrenziale (con due vettori, Bluvia e Ustica Lines) a una situazione di monopolio che vede come soci della Metromare coloro che prima erano concorrenti. E senza dimenticare che la L. 224/2007 ha previsto lo stanziamento di 24 milioni di € per il collegamento diretto con l’aeroporto dello stretto, la costruzione di nuovi pontili e l’acquisto o il noleggio di mezzi: visto che niente di tutto ciò è stato realizzato (stendendo un velo pietoso sul collegamento diretto), ci si è chiesti che fine hanno fatto questi soldi dei contribuenti. Infine si è notato come la Sicilia potrebbe essere l’Hub, lo snodo commerciale tra i probabili futuri paesi emergenti (quelli africani) e l’Europa chiedendosi come sia possibile che una così elementare visione sia stata presa in considerazione da investitori stranieri (cinesi) e non dai nostri rappresentanti.

Michele Brancato, responsabile settore trasporti Circolo “Quo usque tandem”, ha brevemente analizzato il disimpegno di Trenitalia nelle tratte calabresi e siciliane, soffermandosi in particolare sul problema del taglio dei treni notte e del licenziamento dei lavoratori Servirail e la riduzione drastica delle corse della Metroferrovia. L’attuale politica aziendale tenuta da Trenitalia, a dire del dirigente del Circolo, lede di certo i disposti costituzionali previsti ex art. 3 (uguaglianza formale e sostanziale) ed art. 16 (libertà di movimento all’interno della Repubblica). Ancora è stato fatta notare la differenza con i convogli che viaggiano nelle tratte centrali e settentrionali – sia quantitativa che qualitativa – e del tempo di percorrenza per tragitti pressoché identici. L’interveneto si è chiuso con una provocazione ossia l’invito all’A.D. di Trenitalia, Ing. M. Moretti, a percorrere insieme la tratta Siracusa – Roma a bordo del treno Intercity 724, in modo da poter apprezzare le sostanziali differenze di macchine utilizzate.

Ada Conti, responsabile dell’associazione “La Fucina del Vento Eoliano”, ha esposto tutte le difficoltà per il raggiungimento delle Isole Eolie (soffermandosi in particolare nella mancanza di coordinamento degli orari di arrivo dei treni e pullman a milazzo con le partenze/arrivi degli aliscafi) ed ha lanciato la proposta della creazione di una “Carta dei Servizi” marittimi così come quella per il trasporto aereo. Il segretario provinciale dell’Ugl di Messina, Salvatore Mercadante, si è soffermato invece sulle problematiche presenti nella mobilità urbana, in particolare dell’ATM di Messina e della ASM di Taormina, invitando inoltre tutti a fare squadra e non lasciar cadere nel vuoto le richieste legittime dei lavoratori e dei cittadini vessati dalla decisioni – o mancate decisioni – romane. Infine lo studente e dirigente dell’Ass. “Atreju – La Compagnia degli Studenti”, ha approfondito il problema dei trasporti legato al diritto allo studio, ponendo in luce la non semplice situazione degli studenti fuorisede costretti a viaggiare quotidianamente con la Metromare e di quelli residenti nella zona sud che, con la riduzione delle corse della Metroferrovia e la situazione comatosa dell’ATM, hanno visto quasi del tutto eliminato il loro diritto alla mobilità e dunque allo studio.

All’ampio dibattito seguente ha preso parte anche una delegazione degli 85 lavoratori Servirail in licenziamento, i quali, per voce del sig. Silvio Pino, hanno espresso gradimento per l’iniziativa, spiegato quale fosse il tipo di clientela verso cui era rivolto il servizio notte e perché lo stesso non potrà mai essere soppiantato dall’alta velocità oppure da un viaggio aereo, lanciando una proposta che potrebbe risultare utile per il loro reintegro nei ruoli ovvero la creazione di un treno che parta con due antenne da Siracusa e Palermo, si ricongiunga a Messina e si sdoppi nuovamente a Bologna per destinazione Milano e Venezia, riuscendo soddisfare tutti i bisogni dell’utenza con un non grande investimento da parte di Trenitalia. Ancora, è intervenuto Pietro Interdonato, del Comitato Pendolari dello Stretto, il quale ha espresso il proprio rammarico per l’esoso prezzo del biglietto per l’attraversamento e per l’attuale situazione di monopolio esistente.

3 commenti

  1. Ma quando c’era il governo amico perchè stavate zitti??? le dismissioni mica le ha iniziate Monti….

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  2. E’ difficile credere che chi conosce così bene il latino ignori la storia delle vicende politiche ed economiche di Messina,mai citate nella conferenza.Intanto un approfondimento sulla locuzione latina Quo usque tandem abutere,Catilina,patientia nostra?,tradotta significa,fino a quando dunque,Catilina, abuserai della nostra pazienza?.Ma ricordo che la frase prosegue con le parole,quamdiu etiam furor iste tuus nos eludet?Quem ad finem sese effrenata iactabit audacia? che tradotte significano,quanto a lungo ancora codesta tua follia si prenderà gioco di noi?Fino a che punto si spingerà la tua sfrenata audacia?.Sono sempre le parole di Marco Tullio Cicerone contro Catilina,con una attualità straordinaria,Cicerone (la maggioranza dei messinesi) contro Catilina ( i politici folli e la borghesia messinese sfrenata ed audace)).
    Vorrei sapere dal Circolo a chi imputano questa tragedia messinese,cioè la variante generale vigente,lo svuotamento della polizia municipale a favore di chi,il fallimento di ATM a favore di chi,l’anacronistica organizzazione del lavoro al Comune a favore di chi,il silenzio assenso a favore di chi.Vi chiedo se certa borghesia imprenditoriale e delle professioni si è arricchita da quel contesto sopra descritto.

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  3. L’area metropolitana ed integrata dello Stretto, non è solo il fondamenatale nodo di collegamento tra due sponde della stessa area urbana, ma è importante per l’intera crescita del sud.
    Il problema è che l’integrazione dello Stretto, come sarebbe naturale, con sistemi di collegamento efficienti ed amministrazione locale attraverso la realizzazione della regione dello Stretto, riporterebbe la centralità in questa grande area metropolitana che è una strategica regione centrale e di collegamento.
    Non è un caso che la maggior parte dei comandi militari e delle dirigenze civili avevano sede a Messina.
    Nel sistema attuale Messina è ridotta artificiosamente a periferia della Sicilia, ed è stata spogliata della sua storica identità attraverso una vera e propria depredazione.
    Il sud paga questo sistema innaturale di gestione del territorio.
    Grandi strutture devono avere la centralità come elemento indispensabile per fornire equamente servizi al maggior numero di utenti possibili.
    Un grande ospedale di rilievo situato a Reggio o Messina è equamente e ragionevolmente raggiungibile da tutta la Calabria e da tutta la Sicilia.
    Lo stesso ospedale situato a Palermo penalizza i calabresi, situato a Cosenza penalizza i siciliani.
    Piccole strutture decentrate sono antieconomiche e non all’altezza dei grandi centri.
    Il sud paga l’assenza di un polo centrale e forte che non potrà mai essere Palermo o Catania o Catanzaro.
    Solo la regione dello Stretto ha le caratteristiche fisiche di centralità e di posizione favorevole di collegamento di tutta l’area del Mediterraneo,

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