Nessuna risposta per i 12 lavoratori tagliati, all'appello mancano i soldi per i nuovi servizi

Nessuna risposta per i 12 lavoratori tagliati, all’appello mancano i soldi per i nuovi servizi

Francesca Stornante

Nessuna risposta per i 12 lavoratori tagliati, all’appello mancano i soldi per i nuovi servizi

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lunedì 09 Marzo 2015 - 23:38

Dovevano essere ricollocati nel segretariato sociale e nel centro diurno anziani ma ad oggi non si sa se questi servizi riusciranno mai a partire perché all'appello mancano 700 mila euro. I 12 lavoratori in esubero hanno provato a incontrare l'assessore Mantineo, duro attacco dall'Orsa Servizi.

Tra due giorni si apriranno le buste per la trattativa privata che potrebbe cambiare l’assetto gestionale di Casa Serena. E 12 operatori sono sempre più vicini a rimanere senza il loro posto di lavoro. Dopo quindici, vent’anni di servizio nella struttura di Montepiselli oggi non sanno cosa accadrà loro tra un paio di giorni. Erano stati salvati sul filo del rasoio nello scorso mese di luglio, quando il Comune decise la prima riduzione di personale a Casa Serena. Oggi per loro però non ci sono più garanzie. Il bando da 399 mila euro pubblicato nei giorni scorsi dal Comune prevede l’assegnazione della gestione di Casa Serena per tre mesi con una pianta organica di 40 lavoratori. Torna così con prepotenza la famosa divisione dei “40+12” che in questi mesi ha cucito addosso ai lavoratori di Casa Serena un’etichetta che ha alimentato spaccature e tensioni tra gli stessi operatori, dando vita ad una sorta di guerra tra poveri in cui a pagare sono stati anche gli anziani ospiti che hanno visto un peggioramento dei servizi, dell’assistenza, del clima che si respira all’interno della casa di riposo di Montepiselli. I 12 che restano fuori sono gli stessi che erano stati dichiarati in esubero a luglio, poi salvati in attesa di una loro ricollocazione nei nuovi servizi che secondo gli annunci dell’assessore Mantineo sarebbero partiti a breve. Ad oggi però nessuna notizia.

Per questo sono andati a chiedere notizie direttamente all’esponente della giunta Accorinti che però non è riuscito a dar loro risposte esaustive. Hanno dovuto attendere diverse ore prima di incontrare Mantineo che però li ha rinviati al prossimo venerdì perché al momento non ci sono prospettive rosee per il loro futuro occupazionale.

Un limbo di incertezze che a quanto pare è determinato dalla mancanza di risorse economiche da destinare ai due nuovi servizi che sarebbero dovuti partire a breve: il segretariato sociale e il centro diurno per anziani. A fine anno, quando Mantineo annunciava queste novità, era sicuro di trovare la copertura economica per garantire la ricollocazione dei 12 attraverso questa soluzione, oggi però la situazione sembra essersi complicata. Dal capitolo di spesa destinato ai servizi sociali mancherebbero all’appello circa 700 mila euro che probabilmente sono stati spostati per far quadrare altri conti e che adesso mettono a repentaglio l’avvio dei nuovi servizi e di conseguenza il futuro dei 12 operatori di Casa Serena. L’assessore Mantineo sta valutando insieme al Ragioniere generale quali soluzioni mettere in campo per evitare quello che in questo momento per 12 storici lavoratori della struttura si profila come in incubo.

Insieme a loro la segretaria dell’Orsa Servizi Francesca Fusco che adesso chiede all’assessore di dire una volta per tutte con chiarezza quali sono le reali intenzioni dell’amministrazione Accorinti. “L’assessore deve assumersi la responsabilità del licenziamento dei 12 lavoratori in esubero per non aver voluto affrontare con serietà e determinazione il problema quando probabilmente c’erano i margini per scongiurare il peggio” ha dichiarato la sindacalista che venerdì incontrerà Mantineo presso il Dipartimento Servizi Sociali di Palazzo Satellite e che non risparmia commenti al vetriolo nei confronti dell’assessore che in questo momento tiene in mano il futuro di 12 lavoratori e delle loro famiglie. “Mantineo è un mistificatore perché a luglio firmò un protocollo d’intesa che impegnava l’amministrazione a garantire la continuità occupazionale che invece è stata cancellata con un colpo di spugna dal nuovo bando di affidamento, senza che l’assessore abbia battuto ciglio” prosegue Fusco che tira in ballo proprio quel documento che pochi mesi fa fu l’unica àncora di salvezza e che rappresentava una garanzia anche in prospettiva futura. Oggi invece sembra essere tutto cancellato. I soldi, il protocollo, i servizi. Quei 12 sperano solo di non essere i prossimi ad essere cancellati.

Francesca Stornante

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