Caso Provvy Grassi, colpo di scena in appello: senza colpevoli l'atroce fine della giovane

Caso Provvy Grassi, colpo di scena in appello: senza colpevoli l’atroce fine della giovane

Alessandra Serio

Caso Provvy Grassi, colpo di scena in appello: senza colpevoli l’atroce fine della giovane

mercoledì 12 Giugno 2024 - 19:00

Incidente inevitabile: scagionati i dirigenti del Cas. La 27enne precipitò dal viadotto Bordonaro nell'estate 2013. Il suo corpo trovato dopo mesi di ricerche

MESSINA – Cadono, in secondo grado, le condanne per la morte di Provvidenza “Provvy” Grassi, la 27enne messinese volata con l’auto dal viadotto Bordonaro il 10 luglio 2013. Quel che restava del suo corpo senza vita è stato ritrovato, dopo mesi di ricerche, soltanto il 23 gennaio dell’anno successivo.

La sentenza

La Corte d’appello di Messina (presidente Sagone) ha ribaltato la sentenza di primo grado e assolto gli ex dirigenti del Consorzio autostrade Gaspare Sceusa, Maurizio Trainiti e Letterio Frisone, inizialmente accusati della mancata messa in sicurezza e manutenzione del viadotto che collega la A18 Messina-Catania alla tangenziale. In primo grado erano stati condannati rispettivamente a 2 anni Sceusa, un anno Trainiti e Frisone. I tre sono stati scagionati totalmente: assolti perché il fatto non sussiste, si legge nel dispositivo di sentenza.

L’incidente non poteva essere evitato

Per la riforma del primo verdetto si è rivelata chiave la perizia disposta dai giudici in appello. Su richiesta dei difensori, i giudici hanno infatti incaricato un perito di riesaminare la “scena del delitto” o meglio, in questo caso, la scena dell’incidente. La tesi dell’Accusa era infatti che le barriere adeguatamente collocate sul viadotto potevano salvare la ragazza, quando ha perso il controllo dell’auto, evitandole il volo nel vuoto e lo schianto alla base del pilone del viadotto Bordonaro. Così avevano stabilito i periti, prima durante le indagini poi al processo davanti al Tribunale. Sulla scorta di quelle conclusioni erano arrivate le condanne e la richiesta della Procura Generale alla Corte d’appello di confermarle in toto.

Nessuna autostrada killer, l’incidente era inevitabile

Ma i giudici hanno accolto le richieste degli avvocati Giuseppe Lo Presti, Valter Militi, Luigi Azzarà, Giuseppe Pustorino, Carmelo Galati e Francesco Torre, e riaperto l’istruttoria per la nuova perizia, affidata all’ingegnere Santi Mangano. La consulenza del professionista è stata diversa: nessuna barriera avrebbe potuto evitare l’incidente costato la vita alla ragazza e contenere quelle conseguenze. L’impatto principale dell’auto, infatti, è avvenuto con la parte interna della galleria attraversata dalla ragazza.

Nelle loro discussioni i difensori hanno anche evidenziato la mancanza di responsabilità degli imputati in relazione ai lavori di manutenzione effettuati sulla tangenziale. La morte di Provvy, quindi, è senza colpevoli. La sentenza della Corte d’Appello cancella anche i risarcimenti alla famiglia della ragazza.

La fine atroce di una giovane

Una fine atroce, quella della ventisettenne: senza forze, stroncata dalle moltissime ferite, Provvidenza ha provato a liberarsi dai rottami dell’auto, dal groviglio di sterpaglie nel quale era caduta, forse anche per molte ore, senza però riuscire a chiedere aiuto né salvarsi.

5 commenti

  1. Giusta sentenza. Sono totalmente d’accordo!

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  2. Si vede che non avevano un avvocato d’ufficio….

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  3. Nessuna barriera poteva evitare la morte ?
    Sbagliato scrivere questo ,le barriere a norma fermano un autotreno con velocità 80kmh .
    C’erano barriere fuori norma .
    Non so da quale dato matematico è partito. per scrivere questo ?
    Non concordo in nulla.

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  4. avvocati di prima scelta!!

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  5. Nessun colpevole?
    E come mai nel punto del viadotto dove è stata trovata la ragazza, c’era un po’ di spazio tra la galleria e il guard rail che dopo il ritrovamento venne prontamente chiuso?

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