Cgil e Uil: "Serve operazione verità sui bilanci Atm"

Cgil e Uil: “Serve operazione verità sui bilanci Atm”

Redazione

Cgil e Uil: “Serve operazione verità sui bilanci Atm”

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domenica 08 Settembre 2019 - 08:00

"Prima ci hanno tacciato di fare inutili allarmismi sul futuro di stipendi e servizio, poi parlano di novembre nero"

MESSINA – “Da Atm una perenne mistificazione di numeri che continuano a cambiare”. Continua lo scontro tra l’azienda e Filt Cgil e Uil trasporti. “Abbiamo letto i dati emersi dalla conferenza stampa con cui i vertici Atm hanno moltiplicato pani e pesci dei risultati gestionali con l’abilità di navigati prestigiatori, ma ribadiamo che serve un’operazione verità sui bilanci.  Dai liquidatori arriva però  la conferma di un imminente “novembre nero”, dopo aver appena tacciato Cgil e Uil di fare inutili allarmismi sul futuro di stipendi e servizio”.

A novembre scorso è stata votata una delibera di liquidazione che, secondo Cgil e Uil, “non rispetta la procedura disposta dall’art. 50 dello statuto aziendale e che si sta protraendo in eterno. È stata votata una delibera per la nascita di una nuova Spa in aperto contrasto con un emendamento che era stato poco prima approvato che ne spostava la creazione solo al termine della procedura liquidatoria e un contratto di servizio per la nuova Spa che oggi più che allora è carta straccia. C’è materiale sufficiente su cui gli organi preposti possano esprimersi sulla legittimità degli atti e rinnoviamo la richiesta di una certificazione terza della situazione finanziaria dell’azienda prima di votare altri atti”.

Poi si torna a fare il balletto dei numeri. “Si parla di 32 milioni di “deficit” mentre al contempo ci risulta in attivo il bilancio 2018, con un patrimonio netto in costante aumento e una relazione dei revisori dei conti aziendali, relativa al 2018, dai contenuti  inquietanti  e su cui l’Atm preferisce “stranamente” non accendere i riflettori della stampa. Il liquidatore Pietro Picciolo ha affermato ieri che i crediti ammontano a 36 milioni, mentre il debito di Atm è di 68 milioni. Ma non si dice che i debiti con l’erario sono in parte costituiti da Iva sui contributi comunali, che deve rifondere il Comune e non farli pesare in bilancio Atm. Non si dice che i rimborsi chilometrici dal 2016 in poi pareggiano il disavanzo. Così come non si fa menzione del valore dell’immobile di via La Farina che aumenterà il patrimonio aziendale quando finalmente verrà riconosciuto di proprietà dell’azienda”.

Restano agli atti quegli 80 milioni posti nel piano di riequilibrio dall’amministrazione De Luca, da Cgil e Uil contestati durante il Salva Messina.

“Ipotizzare pubblicamente inoltre la convenienza di una transazione per il credito dalla regione riconosciuto con sentenza del Tribunale, oggi in fase di appello,  indebolisce palesemente la difesa dell’Azienda come se si volesse fare un autogol e dopo che solo poche settimane addietro ci si era “vantati” di aver politicamente trovato soluzione con l’assessorato regionale per evitare proprio l’appello”.

Cgil e Uil apprezzano almeno una parte di quanto detto dai vertici Atm. “I ringraziamenti al personale per i sacrifici ed il grande lavoro fatto in questi mesi, anche se sono gli stessi dipendenti che da questa amministrazione sono stati dipinti nel recente passato come lavativi imboscati o in esubero. Tralasciamo gli squallidi attacchi ai sindacati e ai sindacalisti, che rimarcano ove ce ne fosse bisogno il clima ed il livello di democrazia e rispetto dei ruoli che si respira in azienda e per il quale sono in atto le necessarie denunce. Ma non possiamo in conclusione esprimere forti preoccupazioni per le dichiarazioni proprio dei liquidatori sul prossimo futuro di Atm che già a novembre potrebbe mettere a rischio gli stipendi che non è altro che la conferma, nonostante le repliche inutili, di quanto queste sigle hanno preannunciato alla luce dei continui anticipi di cassa richiesti per andare avanti alla giornata”.

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