A Sanremo la solidarietà si ferma alla Liguria: nuovo caso di popolo diversamente alluvionato

A Sanremo la solidarietà si ferma alla Liguria: nuovo caso di popolo diversamente alluvionato

A Sanremo la solidarietà si ferma alla Liguria: nuovo caso di popolo diversamente alluvionato

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venerdì 17 Febbraio 2012 - 09:40

Dal palco dell’Ariston appello sulla raccolta fondi per i centri liguri colpiti dal nubifragio. Ancora una volta “dimenticata” la Sicilia. Che ancora aspetta l’ordinanza di protezione civile

I casi sono due. O il Festival di Sanremo si autoconsidera alla stregua di una qualsiasi sagra a carattere provinciale-regionale, e in questo caso non dovrebbe essere Rai Uno a trasmetterlo ma l’apposito canale ligure di Rai Tre. Oppure siamo noi siciliani a non aver capito nulla, siamo sempre i soliti, quelli che ci piangiamo addosso, e “…i cittadini di serie A e di serie B”, e “…siamo figli di un dio minore…”, eccetera eccetera. E forse non abbiamo capito che per certe cose l’Unità nazionale è solo una bella frase da sventolare insieme ad un tricolore fine a se stesso. Ieri sera, al festival dei sermoni celentaniani e delle farfalline da “vedo e non vedo” (più “vedo” che “non vedo”) stile commedia all’italiana, abbiamo avuto un nuovo esempio di Italia “diversamente alluvionata”. Vade retro vittimismo, per carità, ma un po’ scoccia sapere che il “festival della musica italiana”, fenomeno di costume che piaccia o no ferma il Belpaese televisivo per una settimana, che costa quel che costa anche per i suoi superospiti strapagati (adesso Celentano chiederà di chiudere anche Tempostretto…), strapagati grazie a quel balzello annuale chiamato canone, insomma, scoccia che lì, sul palco dell’Ariston, trovi spazio una solidarietà a metà. Bel gesto quello di promuovere, tra una canzonetta e i bizzarri occhiali del duo Morandi-Pellegrini, una raccolta fondi per gli alluvionati della Liguria. Brutto, bruttissimo gesto quello di dimenticare gli “altri” alluvionati, i “diversamente” alluvionati, quelli della Sicilia, della zona tirrenica, di Saponara dove ancora si piangono cinque morti.

Già ieri sera su Facebook il deputato nazionale del Pdl Enzo Garofalo ha annunciato che chiederà chiarimenti alla Rai. Giusto farlo, la Rai è di tutti, il canone lo paghiamo pure quaggiù. Ma a prescindere dalla risposta, come si dice?, rimane il gesto. Per Giuseppe Laface, coordinatore provinciale di Fli, «anche il Festival di Sanremo coltiva il pregiudizio territoriale. Ieri sera abbiamo assistito all’ennesima messa in scena dell’ormai consolidata e sciagurata telenovela che rappresenta in modo partigiano, fazioso e prevenuto anche le tragedie territoriali che interessano il nostro Paese. Il Festival della canzone che rappresenta universalmente l’Italia, degradato a strumento di “promozione” partigiana della tragedia. Lo abbiamo detto più volte, lungi da noi voler andare contro le popolazioni alluvionate della Liguria, della Toscana e di qualsiasi altra zona del Paese, che meritano rispetto, solidarieta’ ed attenzione, riteniamo inaccettabile che il servizio pubblico si occupi in modo cosi fazioso e pregiudiziale solo di una regione. Sarebbe bastato dire un aiuto per le popolazioni alluvionate della Liguria, della Toscana e della Sicilia». Già, sarebbe bastato poco. Mica si chiedeva la luna. Come, ad esempio, emettere dopo quasi tre mesi l’ordinanza di protezione civile per sbloccare i fondi per Saponara e dintorni. Mica si pretendeva un così sacrosanto provvedimento…

4 commenti

  1. Io sono dell’idea che dovremmo smetterla di piangerci addosso di fronte a fatti di questo genere. Non credo che sia colpa di Morandi non aver nominato le popolazioni alluvionate della Sicilia ma semplicemente non gliel’ha chiesto nessuno e di conseguenza non l’ha fatto.
    Il presidente della regione Liguria avrà smosso mezzo mondo per un messaggio di 20 secondi e noi siamo qua a lamentarci del festival di Sanremo piuttosto che dei nostri politici che continuano a fare i loro interessi e non pensano neanche per sbaglio ai nostri, quelli di chi li ha eletti e molto probabilmente li rieleggerà non rendendosi conto di chi ha la responsabilità di certe azioni ma non si interessa.

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  2. bonanno giuseppe 17 Febbraio 2012 12:32

    CELENTANO ALLA RAI ha PORTATO NA CARRETTATA DI PUBBLICITA’. TEMPO STRETTO DOVREBBE DOMANDARSI, IN PARLAMENTO QUANTI On. SICILIANI del PDL, Del Gruppo MICCICHE’, DI SCILIPOTI (purtroppo)ci sono (erano e sono sono in Maggioranza) anche ora – per non parlare di TERZO POLO E PD (chiaramente in minoranza prima, ora in appoggio al governo): Poi siete poco informati purtroppo, e da parecchio che le strisce di raccolta per gli alluvionati Su SKY, su La 7, propagandano la raccolta per gli alluvionati di Liguria.

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  3. Ma che c’entra???
    Sanremo si trova in Liguria e ricordare il disastro che è avvenuto in Liguria non ci trovo nulla di male.
    Se ci attacchimo per ogni cosa al “fazioso e pregiudiziale” stiamo freschi!!! Perchè non ricordare per esempio le vittime delle recentissime nevicate e gelo in tutta Italia? O pensate che la neve e il freddo non fa vittime? O quelle sono vittime di serie “C”???
    Altra storia è non aver ancora reperito(o sbloccato)i soldi per l’alluvione nel messinese.

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  4. Garofalo sempre pronto e puntuale a difendere i sacrosanti diritti di Messina e provincia.
    La deputazione siciliana, la “nostra” regione che conta decine di parlamentari… al momento… come la Rai, ignora Messina e provincia e nulla fa per in evidenziare tale ignobile atto che oscura i nostri morti, i nostri senzatetto, i nostri problemi, mentre richiama l’attenzione e la solidarietà per una parte del nostro paese.
    Quasi cento deputati siciliani che nulla fanno per i messinesi sono da condannare più dei razzisti della Rai.
    La provincia di Messina…. prenda ad esempio Montecarlo… indipendenti e liberi di vivere con le risorse del nostro territorio……con una fiscalità che favorisce i ricchi a stabilirsi nelle nostre isole e nelle nostra provincia, con i casinò, con i porti per grandi barche che pagano il 20% di quello che pagherebbero nel resto d’Italia…..ect.
    Perchè continuare ad essere una colonia siciliana ed un territorio di serie “b” italiano.
    La provincia di Messina ha enormi capacità di richiamare capitali ed investimenti….ma soffocate ed oppresse dagli interessi di terze città ed oltre.

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