Concessioni demaniali, uno stallo che mette in crisi l'intero settore

Concessioni demaniali, uno stallo che mette in crisi l’intero settore

Giuseppe Fontana

Concessioni demaniali, uno stallo che mette in crisi l’intero settore

mercoledì 10 Luglio 2024 - 15:00

Santino Morabito della Fiba ha spiegato che "l'incertezza ha portato gli imprenditori a non voler più investire"

MESSINA – Lo stallo alle concessioni demaniali blocca gli investitori e l’intero settore. Se n’è parlato in sesta Commissione consiliare, con il presidente Giuseppe Busà a invitare Santino Morabito della Fiba, la Federazione italiana imprese balneari. Assente, invece, il demanio, nonostante l’invito.

L’analisi di Morabito

E così a parlare è stato appunto Morabito, già presente durante il confronto sulla Movida. Ha spiegato: “Sgombriamo il campo da alcuni dubbi che si possono generare su un tema all’ordine del giorno da diversi anni. Una recente sentenza del consiglio di Stato ha reso illegittimo un dispositivo assunto dalla Regione Siciliana che aveva dato tempo ai concessionari fino al febbraio 2021 per presentare la richiesta di estensione delle confessioni fino al 2033. Alcuni concessionari entro quella data non lo hanno fatto e non avevano in mano questa estensione. La Regione ha poi riaperto i termini fino all’aprile 2023 ma la Corte ha bloccato questo allargamento dei termini”.

“Ciò significa – ha proseguito – che le prime richieste non sono state fermate, ma quelle successive sì perché considerate contra legem. Ciò nonostante la questione non è risolta perché la Corte di Giustizia europea e il governo italiano non ne fanno una vicenda strettamente legata all’utilizzo del demanio marittimo. Se così fosse la competenza sarebbe della Regione. La questione è affrontata dal punto di vista della concorrenza tra le imprese e quindi la competenza è dello Stato”.

Alcuni dubbi

Poi altri dubbi: “Qualche associazione ambientalista ha attaccato i concessionari dicendo che dal 31 dicembre 2023 non sono più autorizzati a occupare il demanio marittimo, ma è una sciocchezza madornale. Non fosse altro perché la legge 118/22 prevede che le concessioni continui a essere valide fino alle prossime. Cioè finché non può subentrare un nuovo concessionario valgono le precedenti licenze. Inoltre è previsto il divieto di emanazione dei bandi fino all’adozione dei vari decreti amministrativi. La Regione non può mettere a bando concessioni già assegnate”.

Penalizzato l’intero settore

E ha aggiunto: “C’è grande incertezza e c’è uno stallo in un settore cruciale per l’Italia. Il mercato balneare italiano, il primo al mondo, fino a pochi anni fa era il più grande in Europa. Su 10 ombrelloni nel Mediterraneo 7 erano in Italia. Ma questa incertezza ha portato gli imprenditori a non voler più investire per non rischiare. Ora la Croazia è il nostro primo competitor. A luglio 2024 il rapporto degli ombrelloni è di appena 3 italiani su 10. Bisogna mettere un punto fermo per bloccare quella che è una vera emorragia.

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