Cas nel caos, il presidente Crocetta difende il Cda: "Il consorzio è un gioiello"

Cas nel caos, il presidente Crocetta difende il Cda: “Il consorzio è un gioiello”

Rosaria Brancato

Cas nel caos, il presidente Crocetta difende il Cda: “Il consorzio è un gioiello”

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mercoledì 18 Febbraio 2015 - 16:56

Il presidente Crocetta scende in campo per difendere il Cda del Consorzio finito nella bufera di indagini, polemiche,arresti e sprechi. "E' un gioiello,se avesse sede a Roma sarebbe un'eccellenza, date tempo al Cda di risanare la situazione. Il nostro obiettivo è un project financing per aprire ai privati". Il presente però è tutt'altro che roseo con contenziosi per oltre 100 milioni di euro. E Picciolo e Greco: "Fiducia a tempo, altri 90 giorni, altrimenti chiameremo noi il Cda a Palermo". GALLERY DI SERENA CAPPARELLI

“Sarebbe bello se invece di sprechi, di indagini, di rimborsi, di polemiche si parlasse di quanto è stato fatto in questi mesi dal Cda del Cas, che è un gioiello, se questo Cas fosse a Roma sarebbe un’eccellenza, invece è a Messina e si fanno solo discussioni e gossip”. E già, sarebbe bello, ma sono trascorsi pochi giorni dall’ennesima bufera giudiziaria sul Consorzio, da sabato il geometra Agostino Bernava è ai domiciliari e l’inchiesta non è affatto finita, quindi sì sarebbe bello, ma il governatore Crocetta è sbarcato a Messina in uno dei periodi più roventi per il Cas la cui immagine non è esattamente da cartolina “saluti e baci dalla A/20”. E questo il presidente Crocetta lo sa benissimo: “Non è stato facile, tutto quello che è successo e sta succedendo è frutto del passato, questo Cda sta facendo un lavoro immane per risanare le cose, per me è un elemento centrale anche in vista di una visione sinergica dei trasporti. Non me lo massacrate, stiamo cercando di guardare avanti. Parliamo di appalti, parliamo dei tentativi che sono stati fatti per mettere fuori le imprese che avevano legami con il malaffare. Il nostro obiettivo è un project financing per attirare risorse private, ho già avuto alcuni contatti, ci sono imprenditori che potrebbero trovare interessante investire come si fa già con altre autostrade italiane”.

Il governatore è venuto in riva allo Stretto, in uno dei momenti peggiori per il Cas, per difendere a spada tratta il “suo” Cda, quello targato Crocetta, con uno degli uomini a lui più vicini, Rosario Faraci, la vice Marina Marino (anche lei di nomina crocettiana) e l’altro vice Nino Gazzara, già commissario in era lombardiana e confermato in quota Cardinale. Se un Ente finisce sulla stampa per indagini su appalti e mazzette, per gli arresti dei dirigenti, per le visite ispettive dell’assessorato regionale, per le condizioni indecenti delle autostrade, per la mole di cifre che vanno via per contenziosi e risarcimenti, per una situazione di caos negli uffici, per polemiche relative agli incarichi, alle consulenze, all’assenza degli albi di fornitori, di ditte e di legali, per cifre rilevanti destinate a rimborsi e indennità, se per una campagna pubblicitaria in una sola tv e uno spot sulla sicurezza stradale (ironia della sorte…) si spendono quasi 40 mila euro (e il presidente Faraci dichiara di non saperne nulla) se ad aprile scade l’ ultimatum per la revoca della concessione, se i pedaggi vengono pignorati, e se dall’ottobre 2013 ad oggi le cose hanno iniziato a muoversi solo di recente, allora vuol dire che qualcosa non funziona. Quindi la visita di Crocetta a Messina, nella sede del Consorzio, mentre fuori protestava la Cgil e i lavoratori della clinica Santa Rita, mentre attendevano risposte gli ex Ferrotel e i rappresentanti della Camera di Commercio, ha solo ed esclusivamente un significato politico, è stato un modo per ribadire che il governatore resta al fianco del Cda, indipendentemente dai risultati finora raggiunti (ammesso che ve ne siano). Che il Cas sia diventato una macchina che brucia denaro è sotto gli occhi di tutti, ma guai a ricordare al presidente Crocetta che il bilancio 2012 è stato bocciato, mancano il bilancio 2013 e 2014 “solo gossip che non interessa”, guai a ricordargli che la prima cosa fatta è stato aumentare le indennità del presidente da 48 mila a 50 mila e dei due vice da 17 mila a 40 mila, che i rimborsi mensili vanno dai 2 ai 5 mila euro “gossip, questa storia delle missioni e delle indennità non la capisco, è giusto che vengano pagati, hanno un compito delicato. Ricoprire questi incarichi comporta rischi, anche andare in missione e in trasferta”. Per la verità gli unici rischi reali sono percorrere la Messina-Palermo e la Messina-Catania in queste condizioni e non è escluso che, anche solo per statistica, prima o poi gli stessi componenti del Cda o esponenti del governo regionale, finiscano per far parte della schiera di quanti chiedono e ottengono risarcimenti per i danni subiti percorrendo le autostrade dell’isola.

E’ toccato al presidente del Cas Rosario Faraci e il neo direttore generaleSalvatore Pirrone tracciare un bilancio di quanto fatto, in termini di gare d’appalto, progetti, strategie, fornendo anche un elenco delle opere, tra le quali il viadotto Ritiro, le gallerie Tindari e Capo d’Orlando (per l’elenco delle opere e dello stato procedurale vedesi scheda allegata).

Il Cas incassa per pedaggi 70 milioni l’anno, il 15% dei quali vanno impegnati in manutenzione, ma c’è quel buco nero dei contenziosi che supera i 100 milioni di euro ed attualmente in fase di pignoramento ci sono somme per oltre 29 milioni di euro. Il presidente Faraci, su una poltrona diventata rovente con il passare dei mesi e delle inchieste sottolinea il lavoro fatto. “Non abbiamo la bacchetta magica,non potevamo risolvere tutto in dieci giorni, abbiamo avuto bisogno di tempo. Anche noi abbiamo presentato denunce. Ci siamo trovati un organico con almeno 300 persone andate in pensione dal 2005 allo scorso anno e per questo abbiamo deciso di chiamare 30 comandati, ci ha risposto solo la Provincia, e qualcuno viene dall’Eas, dall’Iacp. Sono tutte persone con qualifiche che mancavano e altri ne aspettiamo, c’erano uffici sguarniti”. I 30 comandati sono arrivati a dicembre, se ne deduce che da ottobre 2013, quindi per un anno e più il Consorzio abbia avuto quanto meno problemi organizzativi. Se non si risolvono le cose in 10 giorni è pur vero però che in un anno e mezzo, il sito del Cas non è stato adeguato a quanto prevede la normativa in termini di amministrazione trasparente, e sono in lavorazione una serie di pagine che invece dovrebbero essere da tempo a disposizione. Non si è provveduto agli albi per fornitori, ditte e legali “Per gli avvocati ritengo si tratti di un incarico fiduciario quindi non sarà fatto alcun albo e saremo noi a decidere chi chiamare e per cosa. Peraltro voglio sottolineare che sono pagati al 50% rispetto al tariffario dell’ordine- spiega Faraci- Per quanto riguarda l’albo dei fornitori e delle imprese abbiamo presentato richiesta sei mesi fa e la risposta è arrivata solo tre giorni fa, ma provvederemo. Stiamo cercando di avviare un’operazione di trasparenza. Anche i casi di doppi pagamenti di forniture o risarcimenti non avvengono più, abbiamo provveduto”.

C’è poi l’inchiesta, che ha portato nei giorni scorsi ad un nuovo provvedimento cautelare, quello nei confronti di Bernava che va ad aggiungersi ai precedenti.

“Le persone arrestate sono state sospese così come prevede la legge e resteranno tali fino a diversi provvedimenti- prosegue Faraci- Stiamo inoltre pensando di costituirci parte civile nel processo”. Quanto alle polemiche su indennità e rimborsi la risposta è sempre la stessa: “Applichiamo la norma e le tabelle Aci. In ogni caso sono cifre comprensibili per andare a Palermo o in missione. Se avessimo usato le auto blu avremmo speso di più”.

Ad aprile scade la revoca della concessione ed il Ministero ai trasporti ha dato l’ultimatum ma Faraci si dice sereno: “Stiamo rispondendo alle 750 osservazioni relative ai contenziosi che ci sono state fatte, rispondiamo con i fatti,già sono stati ridotti a 500, stiamo ottemperando ad ogni criticità e lo stiamo facendo non ricorrendo ad una battaglia legale ma attraverso provvedimenti concreti e risolutivi. Siamo certi che ce la faremo e non sarà revocata la concessione”.

In cantiere c’è l’obiettivo di Crocetta che punta a rendere appetibili le nostre autostrade con un project financing. In questo momento però appare difficile che ci siano privati disposti ad accollarsi autostrade come le nostre, con una mole di debiti che durerà per le prossime generazioni, contenziosi da far paura e incassi ridotti al lumicino dai pignoramento.

Chi ha dato una scadenza agli impegni sono i deputati Dr Beppe Picciolo e Marcello Greco, che attenderanno tre mesi per capire se gli annunci corrispondono ai fatti.

“Plaudiamo all’iniziativa del presidente Rosario Crocetta di far visita alla sede messinese del Cas. Si tratta di una presenza importante per ridare fiducia a chi percorre giornalmente le autostrade e soprattutto è uno stimolo al nuovo gruppo dirigente del Consorzio a mettere in campo, senza esitazione, tutti quegli atti amministrativi fondamentali per ridare “dignità” alle autostrade siciliane. Siamo convinti che entro novanta giorni vedremo i primi risultati della visita del presidente Crocetta, diversamente saremo noi a convocare a Palermo coloro che devono assicurare massima efficienza e sicurezza al sistema autostradale dell’Isola, ben sapendo che la pazienza di chi utilizza questo servizio è ormai ridotta al lumicino. Non è più ammissibile che l’alta velocità “gommata” in Sicilia venga penalizzata da enormi ritardi nei lavori di messa in sicurezza e da una inesistente manutenzione di cui purtroppo i messinesi per primi hanno pagato e continuano a pagarne le conseguenze a caro prezzo. Pazienza e fiducia si ma da ora in poi a tempo determinato”.

Rosaria Brancato

GALLERY DI SERENA CAPPARELLI

4 commenti

  1. sinceramente come fruitore delle autostrade gestite dal Cas ho la mia personale impressione di camminare su delle mulattiere, questa sensazione di gioiello non la percepisco caro Presidente.

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  2. sinceramente come fruitore delle autostrade gestite dal Cas ho la mia personale impressione di camminare su delle mulattiere, questa sensazione di gioiello non la percepisco caro Presidente.

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  3. fate un cosa semplice semplice,togliete i dirigenti dai vari incarichi e sostituiteli per 4 anni e poi ruotateli nuovamente,altrimenti non finirà mai la tela di penelope.

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  4. fate un cosa semplice semplice,togliete i dirigenti dai vari incarichi e sostituiteli per 4 anni e poi ruotateli nuovamente,altrimenti non finirà mai la tela di penelope.

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