Sturniolo e Lo Presti: “Dismissione spacciata per modernizzazione. Noi vogliamo tutto”

Sturniolo e Lo Presti: “Dismissione spacciata per modernizzazione. Noi vogliamo tutto”

Sturniolo e Lo Presti: “Dismissione spacciata per modernizzazione. Noi vogliamo tutto”

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lunedì 02 Marzo 2015 - 23:06

I due consiglieri comunali a fianco del comitato #ilferribottenonsitocca e contro chi vuole manipolare la realtà dei fatti. Chiedono agli enti locali una presa di posizione chiara e ai messinesi di non mollare per difendere la città e lo Stretto

“Accade di frequente che chi si prefigge di tagliare servizi e diritti giochi con le parole al fine di apparire come un progressista. Accade altrettanto spesso che chi si sforza di difendere servizi e diritti venga accusato di essere un conservatore”. I consiglieri comunali Luigi Sturniolo e Nina Lo Presti intervengono sulle vicende legate alla continuità territoriale a fianco di chi contesta il Governo che “conferma la rottura di carico a Messina e Villa San Giovanni, disattendendo nei fatti la continuità territorial, e vuole apparire come un soggetto della modernizzazione dei trasporti nello Stretto, per i quali non c'è alcun investimento.

Il movimento che si sta battendo per la difesa reale della continuità territoriale e dell'occupazione, al contrario, sarebbe in preda a comportamenti corporativi e conservatori”.

Una manipolazione della realtà, secondo i due consiglieri, che difendono servizi e occupazioni attuali per chiedere invece che la vera modernizzazione corrisponda ad investimenti, “per i quali, peraltro, non c’è cenno nei piani europei – affermano -. Non ci cascheremo, insomma. Non cederemo nulla dell'esistente e vogliamo tutto il resto”

Per questo, Sturniolo e Lo Presti appoggiano le richieste del comitato #ilferribottenonsitocca, che ha chiesto prima al sindaco e poi alle altre istituzioni locali, una presa di posizione chiara. “Purtroppo, da questo punto di vista – concludono -, tutto tace e le tanto annunciate barricate per la continuità territoriale non si traducono in atti concreti. Dovranno essere i cittadini messinesi a difendere il futuro della propria città e dello Stretto di Messina. Dovranno farlo, così come hanno incominciato a fare, con la mobilitazione.
Gli altri, le istituzioni, verranno dietro. Come sempre, a rimorchio”.

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