Coronavirus, Banca dati sullo Stretto. De Luca: "Sfido lo Stato e la Regione"

Coronavirus, Banca dati sullo Stretto. De Luca: “Sfido lo Stato e la Regione”

Francesca Stornante

Coronavirus, Banca dati sullo Stretto. De Luca: “Sfido lo Stato e la Regione”

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mercoledì 08 Aprile 2020 - 18:55

Dalla sede del Coc di Protezione Civile l'aggiornamento quotidiano del sindaco De Luca sull'emergenza Coronavirus a Messina

Giornata di scontri sull’ordinanza del sindaco De Luca che introduce da oggi i controlli sullo Stretto di Messina attraverso la banca dati. Il Consiglio di Stato ha bocciato il provvedimento del sindaco di Messina. De Luca ha risposto che l’ordinanza resta valida.

Da domani a sabato supermercati aperti fino alle 20

L’inizio della consueta diretta affidata al vicesindaco Salvatore Mondello che annuncia che il sindaco è in questo momento impegnato nei controlli agli imbarchi. Il primo aggiornamento riguarda il fatto che da domani a sabato le attività commerciali di generi alimentari saranno aperti dalle 8 alle 20 in vista delle festività pasquali in modo da evitare affollamenti. Dunque vale per panifici, macellerie, salumerie, oltre che naturalmente supermercati.

LA DIRETTA

Poco dopo le 19 arriva il sindaco De Luca che esordisce parlando proprio dei controlli fatti durante la giornata e dei dati che a fine giornata potranno dare il quadro completo di tutti gli spostamenti che si sono registrati oggi. Il sindaco torna a rivolgersi al Ministro Luciana Lamorgese citando ancora il caso dei ragazzi della Renault 4.

Il Ministro Lamorgese e il Consiglio di Stato

«Delle intimidazioni istituzionali non ci preoccupiamo, ma rilanciamo. Anzi, Ministro Lamorgese: lei non lavora al Consiglio di Stato? Risulta che da settembre 2019 la signora Ministra prestava servizio al Consiglio di Stato e si è messa in aspettativa dopo la nomina di governo. Si può leggere nel suo curriculum. Che bella Repubblica delle banane. Si è messo in moto un sistema per far fuori il sindaco De Luca che, come si dice, si è messo sul percorso per farsi revocare da sindaco di Messina. Io non mi inchinerò».

De Luca cita poi il caso della Sardegna dove il presidente della Regione Salinas ha firmato un’ordinanza che prevede l’obbligo di dotarsi di autorizzazione 48 ore prima per entrare e uscire dall’isola. «Perché lì lo hanno potuto fare e noi noi? Forse toccava al presidente Nello Musumeci? Non si è nemmeno reso conto che la riduzione delle navi sta causando assembramenti e disagi seri ai pendolari che viaggiano ogni giorno. Scenda dal piedistallo».

I controlli sullo Stretto

«Nelle corse di oggi, mattina e pomeriggio, in totale sono transitate 370 persone, di cui 42 viaggiatori e 328 pendolari. Dei 42 viaggiatori erano 38 auto, di cui 37 registrati, Dei 4 a piedi, 1 si era registrato e gli altri no. Percentuale di adesione sui viaggiatori: 90,5% di adesione. Chi non l’aveva fatta ha avuto a disposizione assistenza tecnica per completare la procedura. Non ci sono stati ritardi, anzi le modalità di sbarco sono state snellite. Dei 328 pendolari, 24 erano auto, 304 a piedi. Di quelli in auto solo uno non si era registrato, mentre di quelli a piedi solo in 28 non aveva fatto la registrazione. Oggi non abbiamo erogato sanzioni, fino a sabato ci sarà tolleranza. Sulle cinque corse considerate dunque 370 persone sbarcate, di cui solo in 32 non registrate. I viaggiatori e i pendolari hanno dimostrato di aver gradito questa modalità di controllo. Anzi chiedo ai vettori di fare apposite corsie per i pendolari».

«Sfido lo Stato e la Regione»

«C’è di più. Siamo in condizione di dirvi in quali Comuni e province della Sicilia erano destinati i 42 viaggiatori. Ecco come si fanno i controlli. Ed è ovvio che non posso prendermela con le Forze dell’ordine che controllano senza gli strumenti. Quindi perché abbattere questa banca dati? Perché qualcuno non vuole essere controllato? Sfido lo Stato e la Regione a fornire gli stessi dati di questo ultimo mese. Abbiamo fatto in tre giorni quello che non avete saputo fare in un mese. Vergognatevi, vi dovreste dimettere».

Il parere del Consiglio di Stato

«Non morirò in silenzio. Difenderò gli interessi della Sicilia e dei siciliani fino alla fine. Ecco i motivi alla base del parere del Consiglio di Stato sull’ordinanza. Prima motivazione: violazione della privacy. Ma non sono gli stessi dati che si inseriscono nell’autocertificazione? Seconda motivazione: l’ordinanza limiterebbe la libertà di movimento delle persone. Ma ho bloccato qualcuno? Semplicemente regoliamo i controlli. Le limitazioni semmai sono nell’ordinanza del presidente della Valle d’Aosta o del sindaco di Capri. Terza motivazione: obbligherei i sindaci a fare un’attività preventiva di assenso. Questo punto è stato cambiato. Se i sindaci vogliono fare i Ponzio Pilato lo facciano.

L’ordinanza resta valida. Quando spareranno il colpo finale sapremo cosa significa la democrazia».

5 commenti

  1. La parola democrazia in bocca allo Zampognaro suona come un rutto a tavola con la regina d’Inghilterra

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  2. Bravo, lei è un uomo del popolo
    Forza de Luca

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  3. No la parola democrazia suona proprio bene in bocca sua perché la difende, tu che fai? Difendi la città? Sicuramente no come non lo faccio io, quindi non criticare chi lo fa mettendoci la faccia ed esponendosi in prima persona, io non critico anzi lo lodo

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  4. bonanno giuseppe 9 Aprile 2020 08:03

    ma che devi sfidare er mutanda…pensa a come organizzare bene i servizi ai cittadini….ai poveri ragazzi e le persone con handicap, come distribuire seriamente i buoni spesa, controlli a tappeto; fai almeno una volta la persona seria non il clown……

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  5. «L’Italia è una Repubblica democratica???????????????????????????????????????????????????????????????????LO VOGLIAMO MANDARE A CASA UNA VOLTA PER TUTTE .CHE FA IL PREFETTO?IL QUESTORE

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