Coronavirus, è polemica su bonus bollette e affitti. Nel mirino la scelta del "rimborso"

Coronavirus, è polemica su bonus bollette e affitti. Nel mirino la scelta del “rimborso”

Emanuela Giorgianni

Coronavirus, è polemica su bonus bollette e affitti. Nel mirino la scelta del “rimborso”

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giovedì 11 Giugno 2020 - 12:08

A Messina non appena pubblicato il bando per ottenere il rimborso affitti, parte la polemica. CittadinanzAttiva punta il dito, l'assessore Previti risponde

MESSINA – Sono molte le famiglie messinesi duramente colpite dalla crisi economica scaturita dall’emergenza Coronavirus. In loro favore il Comune di Messina, anche attraverso fondi di Governo e Regione, ha finanziato diverse forme di sostegno. La prima è stata la family card, a seguire il rimborso delle bollette e, infine, il contributo per gli affitti, il cui bando è adesso disponibile. Mentre, però, non sono ancora stati pagati i bonus per le bollette, come ha evidenziato la consigliera comunale Cristina Cannistrà, il via libera al nuovo bando riaccende la polemica.

L’intervento di CittadinanzAttiva Sicilia

Così come per le utenze, per CittadinanzAttiva il metodo del rimborso non risulta adeguato a sostenere le condizioni di difficoltà in cui si trovano molte famiglie, impossibilitate ad affrontare le spese. Non serve ricevere il rimborso di quattro mesi di affitto se non si hanno i soldi per pagarlo. “Questa Amministrazione pretende che alcune famiglie che affrontano la crisi sanitaria ed economica trovino facilmente i soldi per pagare le bollette per poi richiederne il rimborso. E l’Amministrazione continua a dichiarare che queste sono indicazioni arrivate dalla Regione Siciliana” affermano.

CittadinanzAttiva continua a precisare che l’Assessorato alla famiglia e alle politiche sociali della Regione, chiamato in causa dal Comune per giustificare questa formula di “rimborso”, appena tre giorni fa si è espresso così: “No, l’Assessorato Regionale non ha dato disposizioni per il rimborso delle somme. Nel caso di interventi di sostegno al reddito, le regole sulle modalità attuative le stabiliscono i distretti, ovviamente con tanto buon senso. E’ chiaro che in questa situazione le modalità di erogazione del contributo finalizzato (utenze, affitto) devono tener conto della reale difficoltà delle persone e quindi essere adeguate al momento di criticità”.

Alla luce di tali dichiarazioni il movimento invita l’Amministrazione Comunale di Messina a:

1) riaprire i termini per il bonus utenze (gas – luce – acqua) incluse le bombole del gas relative all’abitazione principale;

2) pubblicare il bando per il pagamento dei fitti degli ultimi 4 mesi eliminando la formula del rimborso.

“L’Amministrazione stessa deve farsi carico del pagamento sia delle utenze che dei fitti, se vuol dimostrare che non le manca il buon senso” dicono gli esponenti di Cittadinanzattiva.

La risposta dell’Assessore Previti

Non si è fatta attendere la risposta dell’assessore Carlotta Previti. Per l’esponente della giunta De Luca il motivo della scelta del rimborso e non del contributo è necessario per l’Amministrazione Comunale per erogare ogni forma di finanziamento e controllare la regolarità della spesa, la quale deve essere effettivamente sostenuta dal beneficiario e comprovata, certa, tracciabile, contabilizzitata.

Il Comune di Messina, in qualità̀ di capofila di progetto del Distretto Socio-Sanitario 6.3 e Organismo Intermedio del PON METRO, ha il dovere di vigilare sulla corretta attività di rendicontazione e di monitoraggio.

Se prima non è effettuata la spesa, non è possibile fornire tali contributi a chi ne ha bisogno, non è possibile sostituirsi direttamente al contribuente. Per tali ragioni, l’erogazione diretta di contribuiti nei confronti dei soggetti aventi diritto risulta in contrasto con le normative. Il rimborso è possibile soltanto sulla spesa effettuata.

“Questa Amministrazione ha posto in essere, durante tutto il periodo emergenziale, ogni possibile azione a tutela dei più deboli, varando un Piano straordinario di sostegno economico per 40 Milioni di euro, riprogrammando, in pochi giorni, risorse finanziarie ancora non gravate da obbligazioni giuridicamente vincolanti” conclude l’Assessore.

Un commento

  1. Ma perché il pagamento in sostituzione dell’utente non è tracciabile e comprovabile? Ma i criteri di accesso poi che senso hanno? Se hai zero da non potere pagare le bollette non puoi essere aiutato se hai poco più e puoi pagarle invece vieni rimborsato.

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