“Costretti all’astensionismo, gli studenti fuori sede tagliati fuori”: parte l'appello da Messina

“Costretti all’astensionismo, gli studenti fuori sede tagliati fuori”: parte l’appello da Messina

Redazione

“Costretti all’astensionismo, gli studenti fuori sede tagliati fuori”: parte l’appello da Messina

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lunedì 19 Settembre 2022 - 20:00

L'Unione degli universitari: "I prezzi dei trasporti non sono accessibili, votare è un diritto"

MESSINA – “Il 25 settembre per molti ragazzi non sarà possibile votare. Votare è un diritto e a queste condizioni viene negato”. L’Udu di Messina, l’Unione degli universitari (nella foto i rappresentanti), lancia l’allarme sulle elezioni: “Siamo costretti all’astensionismo, gli studenti fuori sede sono tagliati fuori”. Il coordinatore Damiano Di Giovanni lo spiega chiaramente: “I prezzi dei trasporti non sono accessibili”.

I dati nazionali sugli studenti fuori sede e l’appello inascoltato alla politica

Mette in risalto Di Giovanni: “Gli studenti fuori sede in Italia sono più di 750mila e, secondo le stime dell’Unione degli Universitari, la maggior parte di loro non andrà a votare alle prossime elezioni politiche. L’unica data disponibile, il 25 settembre, cade in piena sessione d’esame. Anche questa volta, 4,9 milioni di persone fuori dal proprio Comune di residenza incontreranno oggettive difficoltà per esercitare il proprio diritto al voto. Ma la ragione è anche economica: con l’aumento dei prezzi per i mezzi di trasporti, votare, per gli studenti, è diventato un lusso. Un treno di andata e ritorno da Milano costa sui 150 euro.
Un volo con la compagnia nazionale non costa meno di 200 euro. La politica doveva farsi carico di questo problema che inciderà sull’affluenza elettorale, c’è un’intera generazione tagliata fuori dall’astensionismo involontario”.

E ancora: “Per uno studente universitario, tornare nel luogo di residenza solo per votare è insostenibile sia con mezzi privati, che spesso gli studenti non hanno, che con treni e aerei. Va trovata una soluzione strutturale”. Per Di Giovanni, “il dramma è che queste sono le prime elezioni in cui voterà un’intera generazione che sente molto da vicino alcune battaglie civili e l’impegno politico”.

Gli studenti dell’Udu

“Non tagliate fuori la generazione dei Fridays for Future

La generazione dei Fridays for Future, del post-Covid, la generazione del Black lives matter. Aggiunge il rappresentante di Udu: “Una generazione che ha esercitato il suo impegno civico in tutte le sue potenzialità e che, per assurdo, non potrà votare. Ad aggravare il quadro, il costo della vita universitaria che è salito ancora di più con l’inflazione e l’aumento degli affitti nelle grandi e piccole città universitarie”.

“Perché non pensare a modalità di voto a distanza?”

Per l’Unione degli universitari, una soluzione, per le prossime elezioni, potrebbe essere quella di “utilizzare le stesse modalità di voto per chi è residente all’estero, che può barrare la sua preferenza per corrispondenza. Sono diversi i partiti che sostengono di essere votati nelle fasce più giovani, ma è un dato falsato perchè non a tutti è data la possibilità di votare. Nella legislatura uscente erano stati presentati almeno cinque disegni di legge che volevano introdurre modalità di voto a distanza per gli studenti fuori sede alle elezioni politiche e a quelle europee. L’esame di queste proposte si è fermato nel maggio 2022. Adesso usano il tema per fare campagna elettorale, quando avrebbero potuto approvare prima una legge sul voto fuori sede”, conclude Di Giovanni.

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Un commento

  1. Buongiorno, leggo rammaricato e sbigottito questo articolo…non per il disagio di chi è fuori sede, che si sa non è una bella cosa, ma per l’ignoranza (non corretta conoscenza) di chi vi ha dato queste informazioni e, per il vostro riportare senza controllare la veridicità (che non sarebbe fare giornalismo, ma solo panico e disinformazione). Riprendo una parte del discorso come esempio “un treno andata e ritorno da Milano costa 150€” ,beh forse chi ha fatto la simulazione ed anche voi che non avete controllato, non è a conoscenza (pubblicizzato nelle varie stazioni con annunci sonori e non solo che i biglietti per circa un mese sono scontati del 70% per permettere di fare andata e ritorno dai propri seggi elettorali esibendo a bordo treno o in biglietteria la tessera elettorale o relativa autocertificazione), infatti nella simulazione fatta da me in questo momento, mettendo come date ad esempio stasera partenza da Milano e rientro mercoledì 27 mattina con il treno notte per e da Messina il costo è €68 (34€ andata e 34€ il ritorno). Con questo non voglio difendere nessuno ma, alimentare disinformazione o non corretta conoscenza in modo recidivo come fatto negli ultimi anni dai più noti mainstream è solo un modo di creare rabbia ingiustificatamente nel popolo italiano che, già tanto soffre per quello che gli è stato tolto da 30 anni a questa parte. Un abbraccio di cuore e spero in futuro (visto che sono un vostro lettore quotidianamente) di non vedere più notizie ingiustificatamente allarmanti, solo perché non verificate.

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