Crisi Messina. Neanche Capuano ha fatto il miracolo, a Taranto ultima chiamata

Crisi Messina. Neanche Capuano ha fatto il miracolo, a Taranto ultima chiamata

Simone Milioti

Crisi Messina. Neanche Capuano ha fatto il miracolo, a Taranto ultima chiamata

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mercoledì 01 Dicembre 2021 - 15:30

Per Sullo dopo 8 giornate, 5 punti e 5 sconfitte. Con Capuano altre 8 giornate, 7 punti e 5 sconfitte. Le mancanze però non sono solo degli allenatori

MESSINA – E’ una sconfitta che brucia per l’Acr Messina nell’ultima giornata di campionato in Serie C contro l’Andria. Erano due sfide da non fallire le ultime due giocate a Latina e contro la Fidelis Andria tra le mura amiche del Franco Scoglio, ma la biancoscudata non ha raccolto punti con due prestazioni che lasciano molto a desiderare.

Una partita senza sussulti a Latina, messi sotto dalla Fidelis Andria a Messina dopo il vantaggio iniziale. Una reazione di rabbia più che altro ha portato all’illusorio pareggio, subito seguito dalla doccia gelata finale.

La posizione in classifica si aggrava, adesso il Messina è penultimo nel girone C e la società si trincera dietro il silenzio stampa, mentre la curva Sud domenica al termine della sfida chiedeva di tirar fuori gli attributi e a tutti sorgono delle domande.

Lacune evidenti in campo

Se a Latina il mantra di Capuano, secondo cui la sua squadra subisse poco o nulla, poteva funzionare ancora – in quell’occasione il gol che ha deciso la sfida era arrivato su calcio di rigore – la partita contro i pugliesi è stato quasi un tiro al bersaglio con le occasioni, che specie nel primo tempo, sono fioccate per gli ospiti.

L’impressione è che Capuano applichi il suo spartito, 3-5-2 sempre e comunque, senza preoccuparsi di assenze o caratteristiche dei giocatori. Adatta la sua idea di gioco ai calciatori indistintamente, una squadra che ricordiamo non è stata costruita per lui. La falla più evidente è stato Fazzi schierato centrale difensivo al posto dello squalificato capitan Carillo, nella prima mezz’ora di gioco la difesa del Messina è stata bucata almeno 4 volte da verticalizzazioni centrali, da due di queste situazioni nascono i due gol.

Neanche sulla fase offensiva c’è da stare tranquilli, perché le due reti, che mancavano comunque da tre partite per l’Acr Messina, sono arrivate la prima su una palla persa a centrocampo, in cui è stato bravissimo Lorenzo Catania ad inventarsi il gol, e la seconda su una mischia in area dopo gli sviluppi di un corner. Per il resto la manovra offensiva della squadra è stata impalpabile, come già ribadito dopo la sconfitta a Latina.

Crollato il castello di parole

La sconfitta di domenica e la conseguente scelta di silenzio stampa ci lasciano senza contraddittorio. Nella conferenza stampa pre partita mister Capuano, a domanda precisa su cosa aspettarsi dagli avversari, aveva risposto che guardava solo alla partita che avrebbe fatto la sua squadra. Immaginando che il piano di gioco sia quello visto nel primo tempo e non la reazione di rabbia avvenuta nella seconda frazione di gioco, dobbiamo presupporre che il piano di gioco fosse affrontare la Fidelis Andria, squadra che giocava in trasferta, e una posizione sotto il Messina in classifica aspettandoli e ripartendo in contropiede?

Altro elemento che contraddice le parole di mister Capuano, sempre in conferenza stampa di sabato, è che la squadra in campo avrebbe avuto un equilibrio. Durante i primi 45 minuti a tratti era evidente alla vista un buco a centrocampo con i tre centrali di difesa separati dai giocatori “offensivi”. In ultimo, sempre dalla conferenza stampa di sabato, mister Capuano ha citato senza nominarlo l’ex tecnico Sullo, vantando come in meno partite avesse ottenuto più punti. Sullo ricordiamo era stato mandato via dopo la quarta sconfitta consecutiva, quattro sconfitte consecutive ora le ha subite anche Capuano (Catanzaro, Avellino, Latina e Fidelis Andria).

L’ombra di Sullo

Prendiamo spunto dalle dichiarazioni di mister Capuano che ha citato la gestione Sullo. 8 partite a testa per entrambi: cinque punti Sullo, frutto di una sola vittoria, due pareggi e cinque sconfitte; 7 punti per Capuano con due vittorie, un pareggio e cinque sconfitte.

A guardare la classifica di adesso, dopo la 16ª giornata, Sullo ha giocato contro Bari (1ª), Monopoli (2ª), Palermo (3ª), Foggia (7ª), Virtus Francavilla (8ª), Picerno (12ª), Paganese (15ª) e Monterosi Tuscia (16ª), calcolando la media delle posizioni in classifica come se avesse giocato sempre con l’ottava della classe. Capuano invece Avellino (5ª), Catanzaro (6ª), Juve Stabia (11ª), Campobasso (13ª), Latina (14ª), Fidelis Andria (17ª), Potenza (18ª), Vibonese (20ª), posizione in classifica media delle avversarie 13ª.

Non c’è da prendere le parti di uno o dell’altro, perché se è vero che Capuano, tra Covid e infortuni, ha la rosa a disponibilità limitata, anche Sullo a inizio anno ha avuto le sue limitazioni dovute ad un gruppo completamente nuovo e una preparazione iniziata troppo in ritardo. Se nessuno dei due allenatori, dopo 8 partite a testa e 16 in tutto, è ancora riuscito a dare un’identità alla squadra, questo la dice lunga sul mercato e la gestione di una società che adesso rimane in silenzio. Alle porte la trasferta di Taranto, è l’ultima chiamata per Capuano?

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