Assicurato alla giustizia anche Biagio Rasconà (nella foto), il pastore quarantatreenne che aveva partecipato, insieme a Cateno, 19 anni, e lo zio Francesco Rasconà, 39 anni, all’accoltellamento e pestaggio del diciottenne Adriano Cannetti, lo scorso 17 luglio. I primi due erano stati arrestati lo stesso giorno, Biagio invece era riuscito a fuggire nascondendosi in un casolare abbandonato nelle campagne di Alì Superiore. Ma i carabinieri della Compagnia Messina Sud lo hanno rintracciato e gli hanno notificato l’ordinanza di custodia in carcere con l’accusa di tentato omicidio in concorso. I tre congiunti avevano accoltellato all’addome ed al braccio il giovane Cannetti e lo avevano raggiunto nella centrale piazza Duomo (nella foto), dove dopo un pesante litigio in un bar, lo avevano picchiato selvaggiamente a colpi di mazza. Il diciottenne è rimasto molti giorni in ospedale, in gravi condizioni. Adesso è fuori pericolo. A scatenare la furia dei Rasconà pare sia stata una relazione di Adriano Cannetti con una minorenne della famiglia “avversa-, sommata a precedenti rivalità esistenti tra i due nuclei familiari.
Alì. Arrestato dopo un mese di latitanza il terzo Rasconà, protagonisti di una faida familiare d’altri tempi
giovedì 16 Agosto 2007 - 10:44
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