Fallimento Smeb: nove richieste di rinvio a giudizio. A febbraio davanti al gup

Fallimento Smeb: nove richieste di rinvio a giudizio. A febbraio davanti al gup

Redazione

Fallimento Smeb: nove richieste di rinvio a giudizio. A febbraio davanti al gup

sabato 20 Dicembre 2008 - 13:00

Il provvedimento ha raggiunto anche l'assessore comunale Pippo Isgrò ex componente del consiglio di amministrazione della Smeb

Poco prima del fallimento della Smeb sarebbero stati distratti qualcosa come 15 milioni di euro. Il tutto attraverso operazioni incrociate con le società Fenice e Sirio che avrebbero dovuto mettere in salvo parte dei capitali.

Un fallimento sospetto sul quale la magistratura sta cercando di far luce grazie alle indagini della Guardia di Finanza ed alle consulenze di alcuni periti. Ora il sostituto procuratore Vito Di Giorgio ha chiesto al Gup Massimiliano Micali il rinvio a giudizio di nove persone per bancarotta fraudolenta in concorso, preferenziale e per distrazione a seconda delle singole posizioni degli indagati. Il provvedimento riguarda i vertici della Smeb, Lorenzo Lo Verde, Lorenzo Bissoli, Sebastiano Costanzo, Antonio De Simone, Pippo Isgrò, attuale assessore comunale alle politiche del mare, Carmelo Russo, e i due sindaci Luciano Visintini e Giuseppe Galeano ed il dipendente Giuseppe Tonnarello. Stralcio della posizione e richiesta d’archiviazione, invece, per Roberto Ricci della società collegata La Fenice, Elio Di Lella della Sirio Srl, la società di cui Bissoli era amministratore unico e Pietro Ciliberto sindaco della Smeb. I tre, nel corso delle indagini, hanno dimostrato di non aver avuto alcun ruolo nella gestione delle società nel periodo in questione.

Secondo l’accusa, poco prima del fallimento della Smeb, sarebbero state distratte somme di denaro a favore della Fenice. Un’operazione,in particolare, è stata attenzionata magistratura, quella che portò al trasferimento di partecipazioni per 8 milioni di euro dalla Smeb alla Fenice. Qualche mese dopo l’azienda di San Rainieri dichiarò fallimento.

Per l’assessore Pippo Isgrò l’ipotesi di reato è di bancarotta per distrazione. Isgrò è stato consigliere di amministrazione della Smeb fino all’11 luglio 2003. La sezione di pg della Guardia di Finanza avrebbe accertato che Isgrò, dal febbraio al luglio 2003, avrebbe dissipato beni della società utilizzando Carte SI della Smeb. Attraverso sportelli bancomat avrebbe prelevato 9800 euro per fini non societari. Della stessa ipotesi di reato devono rispondere De Simone e Russo.

Ma non è tutto perché per i vertici della Smeb c’è anche un’ipotesi di reato di appropriazione indebita nei confronti di 15 dipendenti che avevano stipulato contratti con delle finanziarie per la cessione del quinto della stipendio. Secondo l’accusa però l’azienda, dopo aver trattenuto il quinto dello stipendio dei lavoratori, poi non lo versava alle finanziarie.

L’udienza preliminare è stata fissata per il 14 febbraio.

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