La proposta di nomina di Franco Cassata a procuratore generale. Insorge Di Pietro.

La proposta di nomina di Franco Cassata a procuratore generale. Insorge Di Pietro.

La proposta di nomina di Franco Cassata a procuratore generale. Insorge Di Pietro.

giovedì 03 Luglio 2008 - 17:01

Il leader di Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, ha presentato un’interpellanza urgente al Ministro della Giustizia per chiedere al Governo di non dare il concerto alla nomina proposta dal Csm a procuratore generale della Corte di Appello di Messina del magistrato Antonio Franco Cassata. Di Pietro ha inoltre chiesto l’avvio di un’ispezione negli uffici giudiziari della città dello Stretto. Il nome di Cassata è stato proposto nelle scorse settimane all’unanimità dalla Commissione competente del Consiglio superiore della magistratura.

«Abbiamo molto rispetto per la magistratura, l’abbiamo sempre difesa, ma è necessario che quando si occupano cariche rilevanti come quella per la quale è proposto dal Csm il dottor Cassata – spiega Di Pietro -tenere conto non solo di fattori soggettivi ma anche della incompatibilità e della inopportunità di una tale nomina». Il leader di Idv spiega che Cassata è alla procura della Corte d’Appello «dal 1989, cioè da sempre». «Non accusiamo nessuno – ribadisce l’ex Pm – ma puntiamo il dito su un quadro ambientale e di relazioni, per cui serve una riflessione sulla opportunità che in una realtà locale martoriata e complessa come quella messinese Cassata venga nominato procuratore generale».

Il sottosegretario alla Giustizia, Elisabetta Alberti Casellati, con una puntuale ed analitica elencazione di sentenze e pronunce, rispetto alle quali il magistrato Cassata è stato Prosciolto dalle accuse, ha spiegato che «non possono esserci margini per una valutazione disciplinare per circostanze risultate prive di fondamento. Lo sviluppo delle fotografie dell’on. Di Pietro non definiscono lo stesso quadro di eventi». Il rappresentante del governo ha inoltre chiarito che il Csm ha messo in evidenza le «capacità organizzative e gestionali del magistrato», ribadendo che «non vi sono i presupposti» per una ispezione del ministero a Messina.

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