Derivati, consiglieri Pd: "De Luca non ha più sostegno". E spiegano perché si sono astenuti

Derivati, consiglieri Pd: “De Luca non ha più sostegno”. E spiegano perché si sono astenuti

Francesca Stornante

Derivati, consiglieri Pd: “De Luca non ha più sostegno”. E spiegano perché si sono astenuti

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giovedì 12 Novembre 2020 - 12:23

La complessa vicenda di finanza derivata e la decisione del consiglio di andare verso un accordo con la Dexia. I consiglieri del Pd passano ai raggi x quanto è accaduto in aula

Dopo due sedute molto accese di Consiglio comunale, l’aula ha approvato la transazione tra il Comune di Messina e la Dexia sui derivati. Un lieto fine per l’amministrazione De Luca che ha puntato sulla strada dell’accordo con l’istituto di credito e ha ottenuto il via libera dal consiglio comunale. Una vicenda destinata però a far discutere ancora, soprattutto perché restano diversi nodi che non sembrano essere stati sciolti.

L’analisi politica de voto

C’è anche un risvolto politico. Ed è il gruppo consiliare del Pd ad accendere i riflettori su questo aspetto. «Qualora ve ne fosse ancora bisogno, la votazione di ieri è stata la palese dimostrazione che in aula non esiste più una maggioranza a sostegno della Giunta De Luca, contrariamente a quanto emerso a Gennaio scorso in occasione del cosiddetto “Cambio di passo”. Al primo vero appuntamento di rilievo per le sorti dell’amministrazione in carica, infatti, la maggioranza di De Luca non si è neanche presentata in aula, dissolvendosi letteralmente, eccezion fatta per qualche singolo e per qualche forza politica che, in base allo schieramento di appartenenza, non dovrebbero politicamente appartenere allo schieramento del Sindaco».

I consiglieri Pd

A passare ai raggi x la geografia del voto sono i consiglieri Pd Gaetano Gennaro, Alessandro Russo e Antonella Russo. E sottolineano che, tranne qualche eccezione, quasi tutti i consiglieri del centrodestra sono risultati assenti e senza il gruppo del Pd non si sarebbe neanche potuto svolgere il dibattito in aula. Peraltro, in base ai numeri, l’eventuale uscita del gruppo dall’aula al momento della votazione avrebbe comportato la caduta del numero legale, con tutte le conseguenze amministrative e contabili a danno dell’Ente che ne sarebbero derivate.

Perché l’astensione

I consiglieri spiegano anche perché hanno deciso per l’astensione. «Il voto di astensione espresso dal gruppo del Pd, ampiamente motivato durante il dibattito d’aula, è frutto quindi di un giudizio negativo sia rispetto al percorso amministrativo seguito, sia nel merito dell’atto deliberativo in sé. Ancora una volta, infatti, il Consiglio Comunale è stato chiamato a votare al limite della scadenza un atto molto delicato dal punto di vista contabile e dal forte impatto presente e futuro sugli equilibri di bilancio, senza tuttavia che gli sia stata data la legittima possibilità di approfondire la questione ed effettuare le valutazioni tecniche e politiche del caso. 

I dubbi e le “colpe” dell’amministrazione

Per stessa ammissione dell’Assessore al contenzioso la trattativa con Dexia, con la quale è in atto un contenzioso innanzi alla Corte inglese, è già in atto da più di un anno e, nonostante la competenza ultima fosse del Consiglio comunale, l’organo consiliare è stato investito della questione solo 72 ore prima della scadenza prevista nell’accordo conciliativo. A nostro avviso, un tale modo di fare non è casuale ma è, purtroppo, in perfetta linea con l’abituale atteggiamento di questa Amministrazione, la quale raramente sente l’esigenza politica di coinvolgere il Consiglio comunale nei processi decisionali e tende sempre a restringere scientemente i tempi della discussione in modo da rendere difficoltosa alle forze di opposizione ogni possibilità di controllo sul suo operato amministrativo e politico.

Tuttavia, nonostante la ristrettezza dei tempi, abbiamo cercato – non senza fatica – di approfondire tutti gli aspetti rilevanti della questione, ponendo all’amministrazione e ai legali del Comune tutte le domande ritenute necessarie per fare chiarezza. Su una questione così delicata era preciso dovere nostro e di ogni consigliere comunale cercare di verificare la reale convenienza per l’ente della via transattiva seguita, ponendo particolare attenzione sull’aspetto delle cifre, sul quale sono sorti i maggiori contrasti anche dal punto di vista tecnico, e sui profili giudiziali. 

Risposte non soddisfacenti

A conclusione del dibattito, tuttavia, le risposte che sono state fornite da tecnici e dall’amministrazione, a nostro avviso, non sono state né complete, né soddisfacenti. I dubbi e le perplessità sono rimasti non solo al gruppo del PD ma all’intera aula, anche a coloro che alla fine hanno deciso di esprimere voto favorevole sull’atto deliberativo. La mancanza di sufficienti garanzie circa l’effettivo vantaggio economico per l’Ente a sottoscrivere la transazione, gli insufficienti chiarimenti su aspetti specifici e l’atteggiamento ultimativo posto in essere dall’Amministrazione nei confronti dell’intero Consiglio non potevano far assumere una posizione diversa dall’astensione».

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