"Non è che se metti il dentifricio nelle crepe del tetto il lampadario non crolla"

“Non è che se metti il dentifricio nelle crepe del tetto il lampadario non crolla”

Rosaria Brancato

“Non è che se metti il dentifricio nelle crepe del tetto il lampadario non crolla”

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domenica 21 Aprile 2013 - 05:29

La caduta di Bersani e della classe dirigente del Pd nazionale deve essere una lezione. Da mesi i segnali erano evidentissimi ma non hanno voluto vederli, come fanno i bambini. Quando il saggio indica la luna lo stolto guarda il dito. Ma l'ostacolo resta e prima o poi ci vai a sbattere.

Quando si è bambini si ha paura ad affrontare le difficoltà. Pensiamo che chiudendo gli occhi quell’ostacolo svanisca nel nulla. Chiudendo gli occhi crediamo di cancellare i problemi. La logica dei bimbi è questa: se non lo vedo non esiste. Ma se cammini con gli occhi chiusi finisci sempre a sbattere, ed è anche così che si cresce. La classe dirigente del Pd ha fatto questo, coprendo gli occhi con le mani ha pensato che i problemi non esistessero più, fin quando non è finita a sbattere contro un muro in cemento armato e si è fracassata la testa. Eppure la via del Pd era lastricata di segnali stradali grandi come palazzi che indicavano “attenzione caduta massi”, ma Bersani e i suoi sono andati dritti verso quel muro, con gli occhi bendati e le orecchie tappate, perché quando il nostro piccolo mondo viene “minacciato” dal cambiamento è più semplice trincerarci di fronte a ciò che non conosciamo piuttosto che accoglierlo. Le dimissioni di Bersani e del vertice di un partito in frantumi, sono state scritte a dicembre, solo che non hanno voluto accorgersene. Anzi, in realtà la penna è stata presa nei giorni dell’appoggio al governo Monti, con un sì acquiescente a qualsiasi vessazione sia stata decisa. Per un anno intero, tanto è durato il sostegno condiviso con Pdl e l’Udc il popolo del Pd ha guardato attonito dando segnali di rivolta più per spirito di sopravvivenza che per altro. Se hai fame ed il tuo partito applaude a chi ti toglie il pane e si siede al banchetto un po’ t’incazzi. Grillo e Renzi hanno disseminato la strada del Pd di segnaletica: Attenti caduta massi (tutti sulla vostra testa), Alt dateci un taglio, Insomma fate qualcosa di sinistra. E loro niente. Si son messi a fare la riforma elettorale? Hanno toccato la casta? Diminuito le tasse, strozzato la Fornero, fatto qualcosa per fermare il governo? Macchè, hanno messo in scena le primarie dell’apparato con regole fatte su misura per fermare Renzi. Infatti l’ hanno fermato, ha perso, si è seduto sulla riva del fiume ed ha aspettato. Neanche tanto poi, pochi mesi. Non ha mosso un dito, hanno fatto tutto loro. Le dimissioni di Bersani e Bindi sono state scritte nelle settimane della polemica sulla rottamazione, quando Renzi diceva: io voglio rottamare il sistema non le persone e i vari Finocchiaro e D’Alema, terrorizzati dopo cent’anni di strapotere hanno alzato le barricate. In tv Livia Turco intervistata sulla sua indennità d’uscita milionaria ha detto: “Embè, sono per i miei figli, me li tengo e non me ne vergogno”. Nelle stesse ore un padre si suicidava per la vergogna di non portare il pane a tavola ai suoi figli. La memoria è importante, ricordate la polemica sulle regole alle primarie? Le norme per blindare il ballottaggio? L’intero apparato non ha guardato la luna indicata dal dito, si è limitato al dito. Nel frattempo Grillo riempiva le piazze e le urne e come un carro armato ha parlato a quella pancia che il Pd ormai ignorava. Dopo le primarie anti-Renzi è stata la volta delle bizzarre primarie per il Parlamento, che sono state pure vanificate perché Bersani e l’apparato hanno disseminato i primi posti nelle liste di candidati calati dall’alto, esattamente come l’odiato Pdl. I blindati scelti da Berlusconi non sono tutti brutti e cattivi e quelli scelti da Bersani sono alti, belli biondi e unti dal Signore. Poi sono arrivate le elezioni, ed una finta vittoria che è stata vittoria solo “grazie” ad un’orrenda legge elettorale. Eppure hanno chiuso ancora gli occhi, ostinandosi a voler a fare un governo sulla base di una maggioranza fragile come un vaso nelle mani di un bimbo. E sono trascorsi due mesi. Poi è arrivato il momento dell’elezione del Presidente della Repubblica ed hanno ancora chiuso gli occhi e le orecchie, passando sopra i cartelli che Renzi, i grillini e lo stesso Napolitano hanno messo sul percorso. Puntuale la disfatta, sotto gli occhi di tutti gli italiani che hanno visto questa classe dirigente bendata camminare impettita. Anche il popolo Pd via facebook e twitter scriveva cartelli: attenti al muro. Ma su quel muro sono finiti Marini, Prodi, l’intera segreteria. Ma non è ancora finita, perché la conferma di Napolitano grazie all’asse Pd-Pdl porterà ad un governo che rischia di essere la fotocopia sbiadita di quello Monti (con i ringraziamenti di Grillo e Renzi). Adesso che la frittata è fatta dobbiamo apprendere la lezione. Dagli errori s’ impara. Il centro-sinistra messinese sta andando alle amministrative ed ha solo questa occasione per leggere i segnali stradali. E’ un cartello gigante con scritto: o si cambia o si muore. O scatta il rinnovamento, che non è solo generazionale, ma di metodi, gestioni, o l’apparato è morto. Chiudere gli occhi di fronte al M5S piuttosto che ad Accorinti, a Reset ed al centro-destra rinvigorito dalle Politiche e riunito intorno ad una figura autorevole come Garofalo, porterà a sbattere contro un muro. Non basterà travestire il vecchio da nuovo. Come direbbe Crozza-Bersani: non è che se metti il dentifricio sulle crepe nel tetto il lampadario non crolla. Non ci sono alternative al cambiamento. O si dice addio ai sistemi clientelari, alle logiche di segreteria, alle spartizioni, al voto di scambio o si finisce nel baratro. Sarebbe bello se Genovese ed il suo alleato (almeno fino a questo momento) D’Alia pensassero alla giornata del 19 aprile ed a Bersani, alla Bindi e alla classe dirigente spazzata da un venerdì nero, ogni qual volta staranno per fare anche un solo nome per una poltrona, prima di fare ogni più piccolo calcolo che nulla ha a che vedere con la politica. Pensate a Bersani ogni qualvolta uno yes man vi tira la giacca, quando un cortigiano vi porta un cesto pieno di voti. Non è solo il Cencelli che deve essere archiviato ma un’intera epoca gestionale. Altrimenti ci sarà sempre un Renzi di turno che starà seduto sul fiume e gli basterà aspettare, con una bottiglia di champagne (o una lattina di coca-cola light) in mano, per festeggiare la caduta inevitabile di quegli dei che, come i bambini, hanno pensato che chiudendo gli occhi i problemi non esistessero più. I messinesi, nel frattempo, gli occhi li hanno APERTISSIMI. Spalancati.

Rosaria Brancato

8 commenti

  1. Personalmente nelle ultime elezioni ho dato la fiducia sempre al PD (o ai suoi predecessori) tutte le volte sperando che finalmente ragionassero e vedessero i segnali stradali ed il mondo circostante.
    Forse anche la costanza del mio voto, ogni volta giustificato da un motivo diverso (il partito più grande, la partecipazione alle varie primarie, la sbandierata voglia di cambiamento), li ha resi sicuri di stare nel giusto, non li ha fatti schiodare dalle comode poltrone sulle quali erano seduti facendoli diventare anche miopi rispetto al desiderio di cambiamento della società civile e reale.
    Molti degli altri partiti, purtroppo, hanno un re dittatore cui i sudditi devono obbedire, pena l’espulsione, il PD non aveva un re ma aveva tanti principi e vassalli che, più o meno segretamente, gli tramavano contro.
    Ognuno pensava di assurgere a re e per farlo ha tagliato il ramo del vecchio ulivo su cui gli altri erano seduti.
    Mi fa rabbia e pena insieme vedere i rami tagliati miseramente in terra con il tronco che, se c’è ancora, non ha nulla da sostenere, ma mi fa ancora più rabbia sapere che mi hanno tolto anche la speranza di sperare.

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  2. Quello che è accaduto sembra un racconto surreale..Cade un governo,responsabile di una macelleria sociale senza precedenti con responsabilità a destra a manca e al centro, perchè Berlusconi non ne vuol più sapere di cambiare la legge elettorale, come del resto il PD.Fanno una campagna elettorale tutta contro Monti ,l’Imu etc..Ci ritroviamo praticamente tutti i protagonisti di nuovo al governo,ovvero Pd PDl E UDC sotto mentite spogle tranne quel povero di trombato/Fini!! Non so ,ma credo che neache Machiavelli avrebbe potuto architettare di meglio..Gattopardo docet..

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  3. e si si sapeva che finiva cosi x il povero BERSANI la colpa sono le primarie e sappiamo tutti allora come e andata A MESSINA la replica e stata x il sindaco il gran.CAPO decide lui e decide solo lui minchia che democrazia io rimpiango ex D C .ma speriamo bene x la mia AMATISSIMA MESSINA

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  4. ART.21 COSTITUZIONE, messinesi elettori del PARTITO DEMOCRATO, suvvia, liberate il vostro incatenato pensiero e con esso il voto. DIMA è deluso e amareggiato dalle vicende del PD, è un elettore prigioniero delle idiologie del secolo scorso, il NOVECENTO, il PCI, PDS, DS, PD oggi, un cambiamento frenetico di nomi, che abbia coinciso con la cancellazione della classe operaia, sia dal punto di vista economico che sociale, mentre la SINISTRA EUROPEA favoriva la partecipazione attiva dei lavoratori alle sorti dell’azienda, in cambio di più ricchezza e responsabilità, da redistribuire entrambe. Le IDIOLOGIE al posto degli IDEALI, nella forsennata identificazione nell’antiberlusconismo, insieme al berlusconismo, l’altra faccia della stessa moneta,falsa, mai spesa per l’interesse generale degli italiani. Oggi il partito, per favore, non definitelo più erede del grande PARTITO COMUNISTA ITALIANO, cui dobbiamo la RESISTENZA, la COSTITUZIONE, la RICOSTRUZIONE, finito per sempre con la scomparsa di Enrico BERLINGUER, è messo al tappeto dal MOVIMENTO 5 STELLE, dalla gente, e muore perchè si è ostinato a non pronunciare, quelle parole per cui fu abbandonato da 3 milioni di suoi elettori, ABOLIZIONE DEL FINANZIAMENTO PUBBLICO, REDDITO DI CITTADINANZA, e … i 20 punti del programma della sua gente, quella libera, che guardi, attraverso M5S, all’interesse generale.

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  5. Consola e dispiace allo stesso tempo registrare riflessioni e commenti il cui “fil rouge” che li unisce e’ costituito dalla delusione e dis per azione per il”mancato cambiamento”. Come se il potere partitocratico contenesse in se un vizio ” genetico” che ne impedisce la “mutazione”. Si rende necessario uno sforzo di analisi per cercare di comprenderne le vere cause. Qualche spunto : l PD erede del vecchio PCI ,dopo la fine del sogno comunista si e’ sempre più spostato al centro cessando di essere il partito difensore dei proletari prima e degli “sfruttati” divenendo nel tempo difensore degli interessi soprattuto di quei ceti che trovano rifugio sotto la” chioccia “delle corporazioni burocratico pensionistico assistenzialistiche ..alleati spesso con buona parte della grandi istituzioni industriali e finanziarie ( Agnelli,De Benedetti, Profumo, Mussari MPS ,”abbiamo una banca”…) il “Brand ” ereditato dallo scorso secolo che publicizza la giustizia e l’equità sociale “rende oggi piu confusa ed inesplicabile la lettura della realta. Realtà oggi purtroppo FALLIMENTARE . Si chieda ragione del sostegno a RigorMonti, del macello sociale ,del fiscal compact , dei trattati europei, della cessione della sovranità ,del pareggio di bilancio,del NO a Rodota’ , al rimborso elettorale, del SI all’inciucio, del Si alle Tav e alle Grandi opere inutili del Nord ,EXPO’ e del NO all’unica grande opera UTILE dell’ecoPONTE di Messina. Oggi ,per recuperare i valori intramontabili e condivisi della vecchia sinistra probabilmente sono necessari percorsi nuovi INSOSPETTABILI non essendo sufficiente la rottamazione “anagrafica” ma una nuova CONSAPEVOLEZZA sociale politica umana e …spirituale che valorizzi e promuova la PRODUZIONE di benESSERE e ricchezza economica e culturale per TUTTI. In questo momento solo GRILLO e pochi altri sembrano sintonizzati su questa lunghezza d’onda. Speriamo nel “contagio”.

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  6. Sono deluso ed amareggiato perché vorrei un partito con una forte struttura capace anche di cambiare se stessa e non partiti o movimenti che rispondono solo al un condottiero che, spesso, la fa anche da padre-padrone.
    Non penso di essere prigioniero delle ideologie dl secolo scorso, penso che la democrazia debba essere la vera spinta della società, mentre la struttura di tanti partiti, compreso M5S, che dice di non esserlo, non è per niente democratica, anche con tutto il web e le parlamentarie che vogliamo, dato che nessun risultato è stato reso pubblico ed i dissidenti sono stati espusi, come anche Berlusconi fece con Fini.

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  7. Lo avevo detto , quando Bersani presentò gli «otto punti» che non erano nemmeno «virgole». Lo avevo detto quando c’era da fare il governo e Bersani ha pensato solo alla sua figura di citrullo. Lo avevo detto quando D’Alema non si presentò alle elezioni perché capii subito che mirava al Qurinale d’accodo con Berlusconi. Con Renzi, avevo previsto tutto, fino alle virgole… questo a Tomasi di Lampedusa gli fa una PIPPA. Il Pd poteva dare la svolta all’Italia, se solo avesse scelto, un presidente del Consiglio fuori dai partiti e dal parlamento. Insieme al Movimento 5 Stelle avrebbe avuto il governo e la presidenza della Repubblica. Per settimane ha inseguito i 5 Stelle per finire ad elemosinare un accordicchio con Berlusconi, dopo che per tutta la campagna elettorale, aveva gridato «mai più con Berlusconi»… Grillo ha torto: non «è un golpe»! È un golpe mortale! MoVimento 5 Stelle unica soluzione….

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  8. MoVimento 5 Stelle unica soluzione? Si, ma per il suicidio di massa!
    Dopo quello che state combinando dentro e fuori Montecitorio ancora non vi siete accorti che Grillo vi usa a suo piacimento. Le Quirinarie hanno dato origine ad una lista insulsa di nomi strettamente legati alla Casta che il M5S vuole (voleva) espropriare da Montecitorio, salvo poi esserne attratto e diventarne parte integrante.
    Capisco che la maggior parte di voi è abbastanza giovane, diplomata o laureata e con posizioni professionali ben salde ma per votare una persona bisognerebbe, perlomeno, conoscerne la storia personale. Invece avete fatto un guazzabuglio di nomi che, per fortuna, non è stato preso in considerazione. Non ditemi che scrivo cazzate: è sotto gli occhi di tutti e solo chi ha le fette di Mortadella (Prodi) sugli occhi non riesce a vedere il fallimento di M5S e di Grillo.
    Sentite un fesso, se continuate così credo che il vostro MoVimento (o setta) perderà tutti i pezzi per strada e sarà rottamato, così come sarà per il PD dell’inetto Bersani, così affetto da mania di protagonismo che gli è costata la leadership e che lo relegherà alle scartoffie di partito.

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